Il 18 luglio alle ore 21 nell’ambito del Festival di Borgio Verezzi si terrà la prima nazionale de “La terra promessa”, uno spettacolo di Guillem Clau (traduzione di Simona Noce e Pino Tierno) con Giuseppe Pambieri, Micol Pambieri, Stefano Messina e Pavel Zelinskiy e la regia di Nicoletta Robello Bracciforti.
L’azione si svolge in un futuro indefinito presso la sede dell’Onu, dove rappresentanti della Repubblica di Malvati, il cui territorio è quasi scomparso a causa dei cambiamenti climatici, chiedono ai loro omologhi un’isola per fondare un nuovo Paese. Lo spettacolo spiega in tono farsesco le avventure del Presidente e della sua delegazione, che devono affrontare situazioni surreali negli incontri con delegati di diverse nazioni per garantire un futuro al proprio popolo e alla propria famiglia.
L’autore, laureato in giornalismo presso l’Università Autonoma di Barcellona (UAB), ha iniziato la sua formazione in scrittura alla London Guildhall University (Londra, Gran Bretagna) nel 1994. Attualmente è considerato una delle voci più innovative e versatili del teatro nazionale spagnolo contemporaneo. I critici hanno definito il lavoro di questo autore come multidisciplinare, eclettico e con una preoccupazione prioritaria per la struttura narrativa e la trama. Il suo obiettivo è sempre quello di raccontare storie e renderle vicine allo spettatore, utilizzando meccanismi di intrigo, commedia o melodramma, un ritmo frenetico, e anche elementi tipici di altri media, come televisione, internet e cinema.La sua formazione come giornalista fa sì che il drammaturgo non esiti a scegliere temi di attualità che generano i grandi titoli dei giornali: la guerra in Iraq, il conflitto palestinese, il cambiamento climatico, i nazionalismi, tutti hanno trovato un posto nelle sue opere.
Il risultato sono opere di alta tensione politica (La pelle in fiamme, Il sapore delle ceneri, La rondine) e drammi epici (Marburg, Invasión, Justícia), ma anche musical (Killer, 73 raons per deixar-te), spettacoli di teatro-danza (Morte a Venezia, Nel deserto), adattamenti di classici (Iliade, La revoltosa) e commedie oltre a Terra Promessa, Smiley, Al damunt dels nostres cants.
Le scene sono di Pierpaolo Bisleri, le luci di Pietro Sperduti, le musiche e sonorizzazioni di Arturo Annecchino. La produzione eco sostenibile sarà supportata nella promozione dello spettacolo dalla Fondazione Symbola,www.symbola.net.