![](https://bebeez.it/wp-content/uploads/2021/12/Todd-Webb-Georgia-OKeeffe-con-la-macchina-fotografica-1959.-©-Todd-Webb-Archivio.-e1640969934528.jpeg)
Georgia O’Keeffe è stata circondata dalla fotografia per la maggior parte della sua vita, eppure i suoi sforzi nel mezzo sono rimasti in gran parte non studiati. SI veda qui ArtNet.
Ma ora, il Museum of Fine Arts di Houston (MFAH) sta debuttando con “Georgia O’Keeffe, Photographer”, la prima mostra dedicata al lavoro fotografico del pionieristico modernista. Quasi 100 immagini compongono lo spettacolo, la maggior parte in bianco e nero e tutte selezionate da un archivio recentemente riscoperto.
Sebbene fosse un’amante occasionale della macchina fotografica nei suoi primi decenni, il matrimonio di O’Keeffe con il fotografo e gallerista Alfred Stieglitz nel 1924 la trovò immersa nel mezzo come mai prima d’ora. Ha posato in centinaia di ritratti di Stieglitz, ha aiutato a realizzare e montare le sue stampe e ha persino assistito alla progettazione dei suoi spettacoli.
Ma non è stato fino alla metà degli anni ’40, dopo la morte di
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Museo Georgia O’Keeffe .
suo marito, che O’Keeffe ha iniziato a fare seriamente le sue fotografie. Studiando con il fotografo Todd Webb, si è ritrovata a girare un obiettivo verso l’ambiente circostante nel nord del New Mexico, spesso catturando chimicamente gli stessi soggetti che dipingeva anni prima.
Non è difficile dire che O’Keeffe fosse l’occhio dietro le immagini, e non solo perché la maggior parte di esse presenta gli stessi amati paesaggi e flora del Nuovo Messico che popolano i suoi dipinti. C’è anche il suo caratteristico senso della composizione. Puoi riconoscerlo nel modo in cui fotografa le curve corporee dei letti dei fiumi e delle case di mattoni, o nel suo fascino per le ombre lunghe e grafiche che drammatizzano il deserto ogni mattina e pomeriggio. La sua capacità di catturare la grazia femminile della natura rimane senza pari.
Dopo lo spettacolo in Texas, si dirigerà alla Addison Gallery of American Art di Andover, nel Massachusetts. Lì, quando la mostra aprirà nel febbraio del prossimo anno, lo farà insieme ad altre due presentazioni volte a contestualizzare le fotografie di O’Keeffe: “Arthur Wesley Dow: Nearest to the Divine”, che riunisce il lavoro dell’influente mentore di O’Keeffe in New York; e “‘What Next?’: Camera Work e 291 Magazine”, una raccolta di immagini da due riviste di fotografia seminali compilate per offrire un’istantanea della scena artistica che circonda lei e Stieglitz.