Nicoletta Rusconi Art Projects lancia un progetto dedicato ai collezionisti di arte contemporanea
Abbiamo incontrato Nicoletta Rusconi, una formazione nella finanza, una passione per l’arte e il sogno di un matrimonio felice tra mercato e cultura che l’ha portata per oltre dieci anni a fare la gallerista, prima con lo spazio Fotografia Italiana e poi con una galleria che portava il suo nome, entrambe a Milano. Nel tempo però, come ci ha raccontato, ha compreso che il mercato non era esattamente quello che le interessava e si spostata verso il mecenatismo.
Circa quattro anni fa nasce Nicoletta Rusconi Art Project che vede tra le tante iniziative anche I.D.E.A, una residenza d’artista ad Agrate Conturbia dove Nicoletta Rusconi ha invitato BeBeez la prossima primavera, incuriosendoci con una sorpresa. Un ruolo importante in questo momento è occupato da ARTbite una piattaforma digitale dedicata a nuovi e vecchi collezionisti. Un progetto che permette di avere un piccolo assaggio di arte contemporanea di artisti referenziati a prezzi contenuti e che si prospetta la possibilità di coinvolgere anche le aziende. L’idea è quella di una libreria virtuale di autori, con l’opzione prêt-à-porter – anche se sempre pezzi unici – o sartoriale, attraverso una galleria di appoggio.
Com’è nata l’idea?
“Un anno fa in estate sono stata sollecitata ad affacciarmi al mondo dei social in particolare ad Instagram per la funzionalità con il mio lavoro e così ho aperto il mio account Intagram personale @artistmia. In questo modo avevo accesso a opere di grandi maestri come a quelle di giovani emergenti e ho iniziato a pubblicare sulla mia pagina le opere che più mi piacevano. Alcune persone – tutti miei conoscenti – mi hanno chiesto di poter acquistare quelle opere e la cosa si è ripetuta più volte. E’ così che ho deciso di diventare un soggetto proponente e di aprire il profilo Instagram @artbite_project. Semplice, immediato e con prezzi contenuti ARTbite è una piattaforma capace di prendere per mano chi si affaccia all’arte contemporanea e che spesso, soprattutto all’inizio, è un po’ disorientato; è una guida per capire, tenersi informati ma soprattutto per scegliere in termini di investimento.
Verso che tipo di scelta si orienta?
“Artisti che abbiano già una carriera alle spalle, dai trent’anni in poi, con almeno una mostra personale in un luogo di cultura significativo e una galleria di riferimento. Accoglieremo anche proposte di curatori. Tutte le opere sono vendute fra i 300 e i 3000 euro, ecco perché ‘grandi artisti a piccoli prezzi’. Importante è la caratterizzazione delle opere: piccoli lavori, progetti che vengono realizzati espressamente per ARTbite. Per me è fondamentale proporre qualcosa di esclusivo, sempre pezzi unici, pensati per il nostro ‘spazio’. Al momento non sono orientata a situazioni troppo sperimentali e sono molto attenta a garantire al collezionista un artista che abbia già un suo curriculum.”
Come interagite con il cliente?
“Il potenziale collezionista entra nella nostra “libreria” e può, studiando un artista, stimolato dai suoi lavori, acquistare l’opera proposta. Se poi desiderasse acquistare altre opere dello stesso artista, ma più importante rispetto a quella proposta, allora in quel caso ARTBite funge da mediatore con la galleria. Il processo è semplice in linea con gli stili di consumo attuali. ARTbite vuole sperimentare una nuova forma di collezionismo, che vede in Instagram la piattaforma perfetta per avvicinare, informare e vendere piccole opere, pezzi unici con un semplice tap sul proprio smartphone, distinguendosi però dalla semplice vetrina per la vendita on line alla quale siamo abituati.
Dalla spilla di Piero Gilardi agli anelli di Letizia Cariello, dalla Scultura da portare di Eduard Habicher alla scultura tessile di Igshaan Adams e ancora i dipinti optical di Gerold Miller, le sculture minimal di Franz Schmidt e i modellini delle opere di Riccardo Beretta: questi alcuni tra i lavori proposti dalla vetrina di ARTbite.”
Che tipo di rapporto avete invece con le aziende?
“E’ un orizzonte al quale ci stiamo avvicinando e sul quale puntiamo anche se la mission principale di ARTbite è quella di avvicinare un pubblico il più ampio possibile al mondo del collezionismo. Il progetto ha poi l’intento di creare collaborazioni con le imprese, stimolando le aziende a utilizzare l’arte nei propri progetti di comunicazione e sviluppo. Un’ azienda potrà acquistare da ARTbite un’opera per la propria collezione oppure proporre un progetto per il suo museo d’impresa.
La volontà di sostenere l’arte è sottolineata ancora una volta da ARTbite grazie all’istituzione di un premio dedicato all’artista che otterrà il maggiore successo di vendita tramite il profilo e che consisterà nel finanziamento di una pubblicazione sul suo lavoro”
a cura di Ilaria Guidantoni