Si è chiusa ieri con 50 mila visitatori la 46a edizione di Arte Fiera, organizzata da BolognaFiere negli storici padiglioni 25 e 26 del quartiere fieristico di Bologna. Con la partecipazione di 141 gallerie, la manifestazione è tornata ad aprire l’anno delle fiere del contemporaneo in Italia, quest’anno con un’attenzione al tema del collezionismo.
Ha affiancato infatti il curatore Simone Menegoi, il collezionista Enea Righi, una delle più importanti collezioni italiane con una selezione ricca di fotografia e design, una collaborazione originale, soprattutto per una fiera italiana con l’idea innanzi tutto di puntare sugli italiani.
Consolidare la tradizione e fare un salto in avanti sembra il connubio di quest’edizione, nel segno del rinnovamento. Piacevole l’allestimento seppur non perfettamente fruibile il dialogo tra le diverse sezioni nel disegnare il percorso.
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La Fiera è stata organizzata in 5 parti, rispettivamente la Main Section e quattro sezioni su invito, ognuna con un focus preciso: Pittura del XXI con i dipinti realizzati nel nuovo millennio; Fotografia, dedicata alle immagini in movimento; Multipli, segmento adibito al ‘collezionismo democratico’ e all’editoria; infine Percorso #01, novità che guarda alla ceramica in arte.
Torna il ciclo dei BookTalk con un itinerario tematico, Percorso, incentrato appunto sulla ceramica, la fonte d’ispirazione del momento. Il progetto è dedicato alla storia del materiale tra il XX secolo e il XXI nell’arte italiana con qualche riferimento alla scena internazionale, realizzato attraverso gli Stand della Main Section pensando a quel patrimonio oggi tutelato dall’associazione Italiana Città della Ceramica. I nomi sono quelli di Lucio Fontana, Fausto Melotti e Leoncillo tra gli Anni Trenta e gli Anni Cinquanta del secolo scorso e che segnano il passaggio dalla decorazione alla vera e propria opera d’arte, come si evidenzia nelle collezioni di Mutina, il partner del Percorso; con particolare riferimento all’uso di questo materiale nell’Interior Design, essendo dotato di grandi prestazioni.
Altra sezione sperimentale Multipli dedicata alle opere in edizioni a partire dai libri, rivolta anche ad un collezionismo giovane e per tutte le tasche, curata da Lisa Andrea i e Simona Squadrito che riunisce gallerie specializzate così come librerie ed edizioni.
Concludiamo il nostro viaggio con l’opera Opus Novum di Alberto Garutti, tra le commissioni ad hoc per la Fiera, che rappresenta una sfida: le sue installazioni si possono vedere solo al buio con effetto fluorescente. L’artista, la classe 1948, a lungo docente in istituzioni prestigiose come l’accademia di Brera e il PoliMi, ha partecipato ad eventi internazionali e a diverse edizioni della Biennale di Venezia. Cinquanta anni e oltre di carriera e un Focus costante sull’altro come evidenzia il titolo di quest’opera Che cosa succede nelle stanze quando le persone se ne vanno? che si interroga sul vuoto dell’assenza altrui ma anche su cosa ci lascia l’altro.
All’ingresso della Fiera, ancor prima d’entrare, l’opera su un maxi schermo di 5 metri X 9 metri di Yuri Ancarani, artista di Ravenna, classe 1972, video artista e film-maker italiano le cui opere nascono da una continua commistione fra cinema documentario e arte contemporanea e sono il risultato di una ricerca spesso tesa ad esplorare regioni poco visibili del quotidiano, realtà in cui l’artista si addentra in prima persona. Le sue opere sono tra l’altro in mostra fino al 7 maggio 2023 anche al Mambo, Museo d’Arte Moderna di Bologna, nella Sala delle Ciminiere, riallestita per l’occaisone, con Atlantide 2017 – 2023, a cura di Lorenzo Balbi, un main project di ART CITY Bologna 2023, il programma istituzionale di mostre, eventi e iniziative speciali promosso da Comune di Bologna e BolognaFiere in occasione di Arte Fiera.
Il progetto pensato ad hoc per lo spazio bolognese, si pone come un'”esplosione” del film Atlantide, una produzione Dugong Films con Rai Cinema in coproduzione con Luxbox e Unbranded Pictures, presentato in anteprima nella sezione Orizzonti della Mostra del Cinema di Venezia nel 2021 e poi, in numerosi festival internazionali: un viaggio all’interno del processo di ricerca e dei numerosi materiali prodotti nell’arco di circa sei anni, prima, durante e dopo la realizzazione del film, sui quali l’artista ha operato una selezione, dando loro una nuova formalizzazione.
In un’atmosfera avvolgente e immersiva il pubblico potrà seguire una extra-narrazione che va oltre il lungometraggio, grazie a una serie di contenuti inediti prodotti per la mostra. Il progetto si realizza con il sostegno del Trust per l’Arte Contemporanea, grazie al main sponsor Gruppo Hera, in partnership con il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano e IWonderfull, in collaborazione con I Wonder Pictures, Dugong Films e Rai Cinema e in collaborazione con Emilia-Romagna Film Commission.
Il racconto disegna una generazione nella città lagunare alla deriva della quale fa le spese il protagonista, Daniele, che resta fuori dal branco come la stessa Venezia, vittima della massa.
Ad Ancarani sarà anche dedicata una mostra antologica al PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano dal 28 marzo all’11 giugno 2023, curata da Diego Sileo e Iolanda Ratti con catalogo edito da Silvana Editoriale, che sottolineerà il dialogo e la connessione tra le due esposizioni, bolognese e milanese.
Nella Main Section la galleria fiorentina Poggiali con sede anche a Pietrasanta e Milano, presenta in un grande spazio gli autori di punta con i quali lavora, quali Claudio Parmiggiani, Goldsmied&Chiari e Fabio Viale; mentre Fabbrica Eos di Milano, Galleria, diretta da Giancarlo Pedrazzini, presenta una selezione di opere di Davide Bramanti, Corrado Levi e Francesco Tricarico. Mazzoleni con sede a Torino e a Londra dedica il progetto espositivo all’esplorazione di Forme e Linguaggi, in un dialogo tra i grandi maestri del dopoguerra italiano e le più recenti produzioni contemporanee: Carla Accardi, Salvatore Astore, Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Giuseppe Capogrossi, Piero Dorazio, Lucio Fontana, Andrea Francolino, Rebecca Moccia, Davide Reimondo e Marinella Senatore.
La galleria Antonio Verolino, situata in pieno centro a Modena, prende vita nel 2015 dall’innata passione per l’arte del gallerista che ha sapientemente sfruttato le competenze maturate nell’azienda di famiglia, riconosciuta come una delle più importanti realtà dell’antiquariato tessile di arazzi e tappeti, anche all’estero. Da qui, l’intento preciso di coniugare l’arte contemporanea in tutte le sue forme al manufatto tessile.
Ad ArteFiera Bologna presenta una selezione di opere di Josef Albers, Mirko Basaldella, Alexander Calder, Sonia Delaunay, Cesare Leonardi, Mimmo Paladino e David Trem. In Galleria prosegue, fino al 12 febbraio 2023, In buone mani, a cura di Irene Biolchini, una mostra che mette in discussione le tradizionali categorie di pittura, scultura, ceramica e tessuto, ponendo a confronto le ricerche di autori storicizzati e artisti contemporanei, accomunati da un nuovo modo di sentire e intendere la materia.
Realizzata in collaborazione con la Galleria Giustini / Stagetti di Roma e la Fondazione Vittoriano Bitossi di Montelupo Fiorentino, l’esposizione comprende una trentina di opere di Bertozzi & Casoni, Rosanna Bianchi Piccoli, Enzo Cucchi, Alberto Gianfreda, Fausto Melotti, Davide Monaldi, Gio Ponti, Alessandro Roma, Andrea Salvatori ed Ettore Sottsass, oggetto di approfondimenti, incontri e ibridazioni.
Galleria Continua, con sede a San Gimignano e una presenza importante a Beijing, Les Moulins vicino Parigi, Habana, Roma, São Paulo, Paris, Dubai, ha scelto il solo show della promessa Marta Spagnoli, veronese, classe 1994, diplomata all’Accademia delle Belle Arti di Venezia e punta sulle nuove generazioni come il duo Ornaghi&Prestinari. L’idea di pittura di Spagnoli è più vicina a quella delle filosofie orientali: il bianco e la tela grezza nelle sue opere non sono concepiti né come cancellatura né come negazione, ma come campo aperto di movimento e al contempo strumento di contenimento, con cui l’artista libera le masse di colore, per poi definirne la forma. Quello di Spagnoli è un lavoro sincopato, fatto di sprazzi e singhiozzi, in costante ricerca di armonia e ritmo, nel definire cosa prevalga su cosa, nel portare indietro ciò che era finito avanti. Così i bianchi diventano fisicamente presenti, tanto quanto le masse dense di materia colorata. La sua arte è, in questo senso, caratterizzata da una tensione continua fra una pittura gestuale e fisica, che potrebbe ricordare l’espressionismo astratto americano, e una fortemente meditativa nel bilanciare l’esuberanza del colore con ampi spazi vuoti, più vicina, se vogliamo, a maestri del postwar in Corea o in Giappone. Il processo di Spagnoli è molto intuitivo.
Da Eidos Immagini Contemporanee di Asti una personale di Hans Hartung. L’evoluzione del segno. Tele e carte anni 40/50/60. Attraverso l’analisi di un rarissimo corpus di carte della fine degli Anni ‘40 – le stesse su cui appuntò la propria attenzione la mostra della Tate Gallery a Londra nel 1996 – e di tele Anni ‘50 e ‘60, lo spettatore può seguire in maniera filologica, attraverso una quindicina di opere scelte per annata e qualità, l’evoluzione di un segno che è inconfondibile nella storia dell’arte moderna e contemporanea.
Nello stand della Galleria de’ Bonis di Reggio Emilia si propone un percorso attraverso le opere di Renato Guttuso, Antonio Ligabue e Fausto Pirandello. Guttuso e Ligabue sono diventati nel tempo il centro di interesse principale della galleria, sia a livello commerciale, sia sul piano della ricerca storico-artistica, portando de’ Bonis a identificarsi come punto di riferimento nazionale.
Dep Art Gallery di Milano ha scelto di esporre i 14 artisti dei quali ha realizzato importanti mostre personali negli ultimi anni – come Valerio Adami, Pino Pinelli, Mario Nigro, Alberto Biasi, Carlos Cruz-Diez e Regine Schumann – realizzando singoli video per i masterpiece o che presenterà in futuro, come è il caso del grande artista polacco recentemente scomparso Stanisław Fijałkowski, che con la curatela di Alberto Zanchetta, sarà protagonista della sua prima mostra personale in Italia a giugno 2023.
Arte, fotografia e mass-media negli anni Sessanta il progetto della fiorentina Frittelli Arte Contemporanea: negli anni Sessanta la fotografia diventa un mezzo ampiamente diffuso nella neoavanguardia italiana (dal Gruppo 70, e più in generale quello della Poesia visiva, alla Mec-Art) al fine soprattutto di demistificare il linguaggio mass-mediatico e il sistema di valori connesso alla società dei consumi. Mimmo Rotella, Gianni Bertini, insieme ai loro colleghi attivi nell’ambito verbo-visuale, Lucia Marcucci, Luciano Ori, Ketty La Rocca, Tomaso Binga si fanno interpreti di una visione critica rispetto alla situazione socio-culturale di questo periodo storico.
Quest’anno la MLB Maria Livia Brunelli di Ferrara presenta uno stand monografico inserito nel Percorso a tema ceramica, dedicato agli artisti Bertozzi & Casoni. Frutto di un lavoro meticoloso, un’installazione occupa quasi interamente lo stand e invita ad entrare, inoltrandosi nella penombra: una piccola architettura affiancata da bidoni di vernice aperti, un lavandino pieno di piatti di plastica sporchi, un barile di petrolio… Una piccola casa costruita affastellando lamiere colorate, un ricovero dove potersi rifugiare e sentirsi protetti, scaldati da una piccola luce, segno di vita e di salvezza, della circolarità della vita: luce e buio, vita e morte. Tutto è realizzato interamente in ceramica, con la grande perizia tecnica che da sempre caratterizza le opere di Bertozzi & Casoni.
Non si tratta di latta, plastica, metallo: dal più piccolo bullone alla forchetta usa e getta, ogni oggetto è stato realizzato con tale maestria in ceramica, e poi dipinto con tale accuratezza, da sembrare assolutamente vero. Un’installazione di grande potenza, dove il nostro quotidiano viene nobilitato dalla ceramica e sublimato attraverso un virtuosismo tecnico che ci fa riflettere oltre l’apparenza di ciò che stiamo guardando per farci tornare a quello stato di stupore infantile che crescendo abbiamo sempre più perduto.
Dopo il grande apprezzamento a Venezia nella mostra Mortalia Dement organizzata dalla MLB in occasione della Biennale di Venezia nel 2019, hanno esposto nella sede della MLB a Ferrara nel 2109-2020 realizzando una serie di opere inedite ispirate a De Nittis in parallelo alla mostra dell’artista al Palazzo dei Diamanti. Il loro lavoro è stato definito “un’epopea del trash”, dove l’attrazione per quanto è caduco, transitorio, deperibile e in disfacimento, diventa icona della condizione umana. Hanno esposto alla Tate Liverpool, alla XIV Quadriennale di Roma, a Ca’ Pesaro, a All Visual Arts di Londra, alla Sperone Westwater di New York, alla Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano, al Musée des Beaux Arts di Ajaccio, a Palazzo Te a Mantova, al Mambo di Bologna; nel 2009 e nel 2011 i loro lavori sono stati esposti al Padiglione Italia della Biennale di Venezia, e nel 2017 si è inaugurato il Museo Bertozzi & Casoni presso la Cavallerizza Ducale di Sassuolo (Modena).
Armanda Gori festeggia i suoi venticinque anni di attività con una pubblicazione su Uncini e Cacciola, Strutture e superfici del cemento con Testo di Bruno Corà e uno stand molto raffinato. Zanini Arte è nella sezione Pittura del XXI secolo con Tomoe Hikita, Beatrice Pediconi e per il terzo anno la galleria romana prende partecipa alla fiera Booming di Bologna dedicata alle nuove proposte d’arte contemporanea, ritenendo che l’innovazione nel campo dell’arte sia fondamentale e come galleria dall’approccio curatoriale e di consulenza vuole essere parte delle avanguardie e far emergere le novità nel sistema arte. Lo stand parte dall’opera di Andrea Crespi Stop Making Boring Art già presentata davanti all’ingresso di Artissima nell’ultima edizione 2022 e in copertina ad ArtTribune. Durante la prima edizione di Booming nel 2020 presentò, per la prima volta, opere di crypto art / NFT, come prima galleria in Italia.
Tale binomio e ricerca di artisti “Phygital” continua tutt’ora, proponendo così ai collezionisti opere tradizionali di pittura e scultura ma anche opere digitali fruibili con le nuove tecnologie come schermi e visore oculus. Su questo filone, un altro artista presente a Bologna è il giovanissimo Svccy, artista che elabora complesse costruzioni animate in 3D, attualmente esposto in solo show a Londra al W1 Curates in Oxford Street con un’esposizione interamente immersiva volta a indagare la società contemporanea da noi curata. Oltre ad eccezionali giovani talenti emergenti sul panorama internazionale, da Zanini anche nomi già più affermati nel panorama neo pop come Mr. Brainwash e Angelo Accardi. Mr. Brainwash è uno degli street artist più quotati grazie ai suoi quadri unici, ricchi di colore e in pieno stile neo Pop Art. Sin dall’inizio della sua carriera vanta diverse collaborazioni con diversi personaggi del mondo dello spettacolo lo, dell’arte e della musica: nel 2009 crea la copertina dell’album Celebration di Madonna. Seguono collaborazioni con diversi brand come Coca Cola e incontri con autorità come Michelle Obama e Papa Francesco per il supporto a cause benefiche. Anche la Crumb Gallery di Firenze partecipa a Booming Contemporary Art Show con Corpo di donna/ Letizia Battaglia e All You Can Fuck/ Adriana Luperto nella Sezione FEMINISM(Z) presso DumBO Binario Centrale. Le donne delicate e incerte di Adriana Luperto, quelle sfacciate e terribilmente combattive di Letizia Battaglia: con questa doppia lettura del femminile, la prima galleria europea dedicata esclusivamente alle donne artiste, diretta da quattro donne, da un punto di vista per così dire interno, racconta la prostituzione e il corpo femminile. Le due artiste in esposizione affrontano il tema della donna, nell’umiliazione (la prostituzione) e nella libertà (il nudo) in modi opposti e complementari: con la leggerezza degli acquerelli su carta di riso, Adriana Luperto; con la crudezza dell’obiettivo di una Leica che regala immagini dense, corpose, in bianco e nero, Letizia Battaglia.
Un’edizione ricca che non punta tanto a stupire con il valore delle opere ma con percorsi e progetti che mirano a valorizzare la fruizione stessa dell’arte.
a cura di Ilaria Guidantoni