Bellezza oltre il limite racconta in 20 immagini fotografiche giganti che campeggiano come sculture – dal 16 settembre al 31 ottobre – negli spazi en plein air del Forte Belvedere una Toscana inedita che dialoga con lo skyline di Firenze. Una visione, metafora del passato che si confronta senza cristallizzazioni con il presente e si spinge oltre: un Rinascimento senza fine che diventa non solo un progetto culturale ma di rilancio turistico nuovo, con uno stile da costruire e l’ambizione di rendere Firenze la città della fotografia a livello internazionale.
La mostra realizzata dal fotografo Massimo Sestini e curata da Sergio Risaliti, è promossa dalla Regione Toscana e dal Comune di Firenze, un Progetto realizzato da Fondazione Sistema Toscana, Toscana Promozione Turistica e Mus.e.
L’esposizione riapre la stagione del Forte Belvedere teatro dell’arte contemporanea finora utilizzato solo per i grandi scultori, da quel 1972 quando una personale di Henry Moore – come ha ricordato il Sindaco Dario Nardella – fece da spartiacque tra una città ripiegata su stessa e chiusa in una contemplazione malinconica del passato e l’apertura a nuovi linguaggi della contemporanei che iniziative come queste accelerano.
Qui c’è il dialogo tra la storia e nello stesso tempo uno scenario in movimento – il panorama della città – e la contemporaneità fissata in un istante dalle immagini. La peculiarità è che anche i luoghi conosciuti come la piazza dei Miracoli di Pisa sono suggeriti in un modo totalmente nuovo, una Toscana ritratta da una prospettiva inedita: gli scatti sono stati infatti realizzati a 2000 piedi di altezza, ma con obiettivi che hanno consentito di avvicinarsi così tanto alla scena fotografata, da inquadrarla in modo assolutamente originale e nuovo, non senza acrobazie. Sestini ad esempio è stato legato con un’imbragatura all’interno di un elicottero della polizia, con la testa fuori del mezzo, da dove ha calato obiettivi potenti e pesanti cercando di contrastare la forza del vento o, all’interno della Lanterna del Duomo, l’ha attraversata con una corda alla quale ha legato una telecamera sferica calata con una carrucola.
Sono immagini mozzafiato in uno scenario incantevole che suggeriscono la metafora di un gioco di squadra tra i molti attori che hanno consentito questa mostra, che rappresenta l’interpretazione artistica del concept “Toscana, Rinascimento senza fine” studiato da Toscana Promozione Turistica, in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana, per la campagna internazionale di promozione della regione.
“La sfida – secondo il curatore Sergio Risaliti – è di esporre un fotografo in modo diverso, montando le foto su pannelli come fossero sculture di paesaggio e non appoggiando al muro gli scatti, restituendo così alla fotografia una tridimensionalità in grado di imporsi nello spazio. Penso alle immagini così monumentalizzate di Massimo Sestini, leggendolo non come un fotografo che ci presenta le classiche cartoline delle bellezze regionali, quanto, sulla scia dell’aeropittura dei Futuristi, paesaggi che sembrano quadri con l’ossessione leonardesca per il volo. E’ in un certo modo un performer che, stressando la tecnologia con acrobazie, trasforma il gesto fotografico in azione artistica a tutto tondo.” Con quest’idea in testa d’altronde Leonardo oltrepassava la prospettiva disegnando paesaggi a volo d’uccello.
a cura di Ilaria Guidantoni