Quando la musica incontra la terra, il nodo dei cambiamenti climatici e ‘temi sostanziosi’ come afferma il musicista Andrea Dessì, il confronto con l’attualità e l’impatto sulla società sono un risultato importante.
Lo abbiamo raggiunto al telefono per farci raccontare il suo ultimo progetto Canto per la terra per capire da dove nasca.
“Il nome prende spunto dal brano e nasce da una mia antica necessità e voglia, di unire la musica a contenuti sostanziosi, come si faceva negli Anni ’70 e per certi aspetti anche negli Anni ’80, un impegno che si è un po’ perso e che ho voluto recuperare. Nello specifico ho scelto il tema dei cambiamenti climatici, anche se non è l’unica emergenza che stiamo vivendo, le cui vittime principali saranno i bambini e i giovani di oggi.”
Come si articola il progetto e con quale obiettivo?
“Ho realizzato un video – grazie all’appoggio del produttore Raffaele Montanari – nella scuola dove insegno chitarra, l’Istituto Comprensivo di Pieve di Cento, scuola media ad indirizzo musicale. L’idea educativa è stata di far cantare i ragazzi da remoto con un’operazione non semplice per poi montare il video e far suonare un’orchestra con violino, chitarra, fisarmonica e percussioni, con un’associazione qualificata che potesse rappresentare una certificazione del progetto e consentirne la diffusione, il WWF di Bologna. Si è trattato di un lavoro estenuante perché eravamo pronti a partire quando tutto si è bloccato.”
“Il testo parla di una malattia che prende l’uomo e poi anche la natura ed è stato tristemente visionario dato che era stato scritto prima della pandemia”.
Qual è stato il riscontro e quale l’idea che pensi di sviluppare?
“L’idea è di dare un 10% dei proventi alla scuola e un 10% al WWF anche se in termini reali non so cosa accadrà perché il mercato discografico è bloccato. Il riscontro sui social è buono e vediamo se con il progetto di portarlo in giro in TV, radio, presentazioni e a scuola, appena sarà possibile, riusciremo ad incidere anche in termini di contributo.”
So che sei sempre in fermento: a cosa stai lavorando?
“A un progetto artistico che auspico possa diventare uno spettacolo sulla musica nel Mediterraneo, che abbracci anche la letteratura e la cultura, ispirandosi in primo luogo all’Odissea e ad altri miti – su testi di Ilaria Guidantoni – affidato per la lettura al drammaturgo e regista Massimiliano Finazzer Flory, con la partecipazione del jazzista Massimo Tagliata, la presenza straordinaria di Javier Girotto. A breve l’impegno è a far uscire un brano con un video, un piccolo passo che speriamo diventi un viaggio.”
a cura di Giada Luni