La galleria Cris Contini Contemporary London presenta la personale dell’artista toscano Gioni David Parra Dalla Lunae alle Stele in esposizione dal 15 giugno fino al 28 luglio al Castello del Piagnaro (già sede del Museo delle Statue Stele), a Pontremoli, in provincia di Massa.
Il progetto, organizzato in collaborazione con il Comune di Pontremoli, il Castello del Piagnaro e l’Associazione Culturale Art Promoter, comprende dieci opere, di cui un’inedita installazione site-specific, collocata all’interno della torre del castello.
Pontremoli, antica terra di Luni attraversata dalla via Francigena, in passato è stata spesso difesa dai suoi guerrieri considerati “numi tutelari”, di cui il Castello ne conserva la testimonianza con grandi monoliti, sui quali sono scolpiti in basso rilievo uomini e donne, le Statue Stele.
Protagonista della scultura italiana contemporanea, con un forte senso della materia e del colore, Gioni David Parra lavora la pietra, prevalentemente il marmo. Nelle sue creazioni definite Bladelight, lame di luce, il marmo, lavorato e tradotto in elementi scultorei acuminati, perde corpo e peso per acquisire leggerezza simbolica grazie alle installazioni in sospensione e su base.
Seguendo i capisaldi della scultura: il pieno e il vuoto, il geometrico e l’indefinito, l’intero e lo spezzato, l’artista ne sottolinea i tratti topici utilizzando la foglia d’oro, che trascende la sua classica accezione decorativa.
Con una nota di presentazione per questa mostra l’artista dichiara: “Il mio legame con questo contesto e con questo linguaggio scultoreo non è soltanto territoriale, perché il mio lavoro certamente nasce e si matura sotto le Apuane con il suo marmo, ma è soprattutto sui valori fondanti che ritroviamo una vicinanza. Riconoscibile nella forma delle mie Stele con le Bladelight così stilizzate come i pugnali dei guerrieri lunensi. Mentre certi miei tagli, Nocube. evocano una forte femminilità e maternità. Sintetizzando possiamo dire che è protagonista la scultura di ieri e di oggi, tra primitivo e contemporaneo, radicata su alcuni temi universalmente comuni. Ci incontriamo idealmente su quella soglia che ci unisce nell’enigma e nel mistero. Un tormento che si perpetua da secoli nello spazio del sacro”
Accompagna la mostra il catalogo Gioni David Parra-Dalla Lunae alle Stele (De Ferrari Editore Genova) dove tra gli altri troviamo il testo di Nicola Gallo, direttore del MUST, Museo delle Statue Stele di Pontremoli, che sottolinea che “in questo contesto, l’opera di Gioni David Parra ripropone in chiave moderna il significato più profondo delle Stele, la rappresentazione dello spirito attraverso la lavorazione della pietra”.
Mentre nel suo saggio in catalogo Luigi Codemo, direttore della GASC, Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei, Villa Clerici, a Milano, motiva il valore di questa mostra per il fatto che ancor oggi “le statue stele testimoniano simboli e narrazioni che attraversano le generazioni come archetipi introiettati. E se le opere di Gioni David Parra inserite accanto a queste antiche sculture suscitano un senso di consonanza così forte non può che essere per il riferimento ad un codice semantico che, per quanto ancestrale, risulta ancora condiviso.
Innanzitutto, le stele condividono una verticalità ipnotica: presenze che ti si parano davanti congiungendo terra e cielo, rivelando una forza tellurica che s’innalza e si lega a quella celeste. E tutto avviene”, prosegue Codemo, “secondo il principio della massima essenzialità: gli antichi scultori per ottenere la massima efficienza da strumenti rudimentali, l’artista contemporaneo per ricercare la massima sintesi attraverso l’astrazione.
Ed è, infatti, l’astrazione il principio che guida la ricerca formale di Parra mentre fa sue le leggi della pietra e si addentra nella grammatica di archetipi e simboli antichi.
Le tre stele Bladelight, le Lame di luce dalla sagoma triangolare, richiamano un simbolo assiale, ovvero la spada, il lampo, la luce che s’infila nella terra segnando il centro che muove e domina il cosmo rimanendo fermo, il perno della ruota, il motore immobile”.
Chi è Gioni David Parra
Nato a Pisa nel 1962, pittore e scultore, dopo anni di affinamento tecnico e tematico tra materie e luce ha assestato la propria ricerca nella lavorazione della pietra. Granito, onice, quarzite, travertino ma soprattutto marmo. Parra vive a Viareggio e lavora a Pietrasanta. Presente e pubblicato in numerose fiere, collabora con prestigiose gallerie nazionali e internazionali. Autore di opere pubbliche. È entrato a far parte di diverse collezioni museali. La sua instancabile ricerca è da sempre sostenuta da un grande amore per lo studio e per il progetto. Animato da un autentico eclettismo presenta sempre nuove visioni. Installazioni aeree o a terra, pittura e tessuti a grandi campiture, elementi scultorei su base o in sospensione su tela. Attraverso un linguaggio unico e riconoscibile ha prodotto diversi lavori iconici sviluppati in gruppi dal titolo Bladelight, Nocube, MatterConceptual, Stone Textures, MatterSpirit. Gruppi identificabili per il titolo ma distinguibili sempre in opere uniche e mai seriali. Nell’operare di Parra non mancano i fondamentali della scultura, dal pieno al vuoto, dall’intero allo spezzato, dal geometrico all’ indefinito, dal micro al macro. Un corpo a corpo con la materia per un’arte a misura d’uomo, affidata all’intelligenza delle mani, traendo energia vitale dai fallimenti dell’esperire. Cosicché dove tutto sembrerebbe perduto egli ricostruisce come un’araba fenice una nuova genesi.
Chi è Cris Contini Contemporary
La galleria internazionale è stata fondata nel 2018 da Cristian Contini e Fulvio Granocchia ed è situata a Notting Hill, nel cuore di Londra, offrendo ai collezionisti di tutto il mondo l’accesso ad un portfolio eclettico e multiculturale di artisti: dai grandi maestri moderni come agli artisti contemporanei più apprezzati quali David Begbie, Endless, Michelangelo Galliani, Ferruccio Gard, Michal Jackowski, Gioni David Parra, Jeff Robb, Simon Berger e tanti altri, con un’attenzione particolare ai grandi temi sociali e di sostenibilità. Inoltre, le collaborazioni continue con Fondazioni e Musei internazionali, e la partecipazione all’organizzazione e gestione di un Padiglione nazionale alla 59. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia 2022, contribuiscono ulteriormente a rendere la Cris Contini Contemporary un punto di riferimento per gli appassionati e collezionisti d’arte di tutto il mondo.
I.G.