(Unexpected Pucci 2 by Thomas Dell’Agnello)
La maison fiorentina svela la nuova pubblicazione, curata da Laudomia Pucci ed edita da Rizzoli New York, che racconta l’universo della griffe oltre la moda, tra design, arte, arredamento e lifestyle, presentato in occasione di Pitti Uomo, nel Palazzo Pucci, sede per l’occasione di un allestimento molto suggestivo che racconta il mondo dello stilista: le sue inconfondibili fantasia geometriche così deliziosamente femminili, che colorano foulard, vestiti, camicie, mantelle morbide, abiti, accessori, oggetti per la casa e arredi.
(Unexpected Pucci 5 by Thomas Dell’Agnello)
Un libro per raccontare il mondo della maison Emilio Pucci, oltre la moda. La griffe fiorentina presenta Unexpected Pucci che svela tutti i più importanti progetti di interior design firmati Pucci, dalla fondazione a oggi; firma l’introduzione Suzy Menkes, editor di Vogue International, e seguono i contributi del giornalista Angelo Flaccavento, dell’architetto e designer Piero Lissoni e degli artisti Francesco Vezzoli e Joana Vasconcelos. A palazzo Pucci è stato allestito una sorta di labirinto creativo che, dall’alto, disegna in modo stilizzato la fantasia iconica Torre, dove sono esposti tutti gli elementi protagonisti del libro compresi i pezzi d’arredamento realizzati a quattro mani con i marchi più illustri del mondo del design.
(Unexpected Pucci 6 by Thomas Dell’Agnello)
«Con il libro, vogliamo raccontare la versatilità e tutto l’universo del nostro marchio – ha precisato Laudomia Pucci, Vicepresidente e Image Director di Emilio Pucci – descrivendo, per mezzo di parole e immagini, il mondo dello stile legato a Pucci che non tutti conoscono. Inaspettato, appunto. Tappeti, porcellane, pezzi di arredamento che, nel tempo, hanno impreziosito tutti i momenti più importanti della nostra maison: ora è necessario che tutta questa ricchezza creativa raggiunga le persone, soprattutto quelle più giovani che non hanno vissuto gli anni in cui queste collaborazioni deluxe sono nate».
(Unexpected Pucci 9 by Thomas Dell’Agnello)
Il libro racconta infatti il viaggio creativo della maison, partito dai colori mediterranei e dal concetto di foulard, alla scoperta degli elementi nati da collaborazioni e partnership con i marchi protagonisti del design internazionale, come i tappeti, inizialmente presentati al Museo di Arti Decorative di Buenos Aires nel 1970, oggi disponibili made-to-order grazie al servizio bespoke presso l’Emilio Pucci Heritage Hub, con stampe provenienti esclusivamente dall’archivio Pucci, come i motivi Ovali, Occhi, Giardino, Lamborghini, Menelik e Hawaii. Ci sono anche le porcellane, capolavori realizzati in collaborazione con Rosenthal, che propongono le fantasie iconiche della maison – tra queste, il motivo «inaspettato» Pebble – su servizi per caffè e tè, su vasi e piatti.
L’ultima sezione del libro è dedicata alle collaborazioni e partnership realizzate con i marchi di design più importanti. Per Bisazza, Emilio Pucci ha reinterpretato mosaici splendidi divenuti motivi artistici fatti a mano che decorano case e piscine.
Con Cappellini, la maison ha realizzato pezzi d’arredamento e oggetti decorativi come la poltrona Rive Droite disegnata nel 2001 insieme al designer Patrick Norguet e riproposta in diverse nuance, e le sedute provenienti dalla collezione Poolside, progettate da Piero Lissoni.
Con Kartell, nel 2014 la griffe fiorentina ha lanciato l’iconica sedia Madame disegnata da Philippe Starck, protagoniste del percorso della mostra al Palazzo Pucci. Infine, nel 2016 le fantasie del progetto di Pucci Cities of The World hanno impreziosito le tazze progettate da Matteo Thun nel 1991 per Illy.
(Unexpected Pucci 10 by Thomas Dell’Agnello)
Il volume rappresenta anche il mondo più ampio del designer, come ha spiegato Suzy Menkes, editor di Vogue International, « tutto nello spirito dei primi anni del Salone del Mobile di Milano. Forse il flusso artistico più semplice era nei tappeti, dove blocchi, volute e forme lineari erano contenuti in quadrati geometrici, proprio come nei famosi foulard Emilio, indossati da Jacqueline Kennedy Onassis e dal jet set a Capri. Unire le cose – storia e modernità, lineare e arrotondato, disegno e semplicità – faceva parte del talento artistico di Emilio Pucci. Le sue impronte sono presenti sia sul corpo delle persone, grazie agli abiti, sia in casa, grazie all’arredamento».
La Maison ha anticipato per molti aspetti l’idea del total look che poi si è affermato coinvolgendo la moda a tutto tondo, dall’abito agli accessori, ed estendendosi al mondo di chi indossa Pucci, con l’obiettivo però – come tiene a sottolineare Laudomia Pucci – di non rendere il marchio eccessivamente commerciale, fatto ormai imperante nel mercato, ma con il coraggio di una scelta di posizionamento preciso. Proprio perché lo stile Pucci nella sua modernità giocosa con lo sguardo all’arte contemporanea e in particolare alla pittura astratta, mantiene la classicità.
A cura di Ilaria Guidantoni