Nata dall’idea di abbattere i confini temporali che creano muri nella storia dell’arte, con lo slogan l’arte è tutta contemporanea, negli anni Flashback, diretta da Ginevra Pucci e Stefania Poddighe, ha rafforzato la sua presenza sul panorama nazionale e internazionale come confermano i sempre maggiori visitatori e il numero degli espositori, che quest’anno toccano quota 50 adesioni. Giunta alla decima edizione, inaugura un nuovo spazio nel quartiere Borgo Crimea, con Flashback Habitat, con la direzione artistica di Alessandro Bulgini, un grande hub culturale nato con l’obiettivo di dare nuova vita a un immobile inutilizzato, che oggi rinasce grazie allo strumento urbanistico dell’uso temporaneo
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deliberato dal Comune di Torino e a un accordo che l’Associazione Flashback ha stipulato con il Gruppo Cassa Depositi e Prestiti. In origine la residenza di un banchiere, è stato poi un orfanatrofio e una casa per madri sole, quindi una scuola. La scelta non è banale anche per l’allestimento, quello di una grande casa che diventa un villaggio con ogni piano colorato con campiture nette, dall’arancio al verde al giallo, dove le gallerie diventano stanze di una grande villa o botteghe di una via in un dialogo di grande suggestione con il parco e la collina che appare d’intorno dalle finestre. Uno spazio di cuciture e ricuciture del tempo, dello spazio e anche di stili diversi, forse non sempre amalgamati tra di loro. Il titolo di questa edizione è he.art, termine che nasce dall’elaborazione di heart/cuore e contiene, magicamente, al suo interno la parola arte. Il cuore è un organo muscolare, costituisce il centro dell’apparato circolatorio, pulsa per inviare il sangue fino alla periferia del nostro essere. Centro e periferia sono uniti indissolubilmente e, nel presente, ci interrogano a livello locale e geopolitico. L’arte
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rappresenta questo cuore pulsante. L’immagine guida della decima edizione è stata realizzata sulla base dell’opera di Alessandro Bulgini Opera Viva – he.art. Il cuore ha sempre manifestato una potente carica metaforica connessa all’immagine della rigenerazione della vita, così come rappresenta la complessità del “mondo Flashback” che individua nell’arte il motore del cambiamento, ponendo l’accento anche sulla necessità di ripensare la relazione centri/periferie. Nell’edizione 2022 convivono antiquariato, tappeti antichi con la presenza di Mirco Cattai, e arte moderna e contemporanea, al di là di un progetto curatoriale, se non quello del dialogo tra stili e tempi diversi. La declinazione è molto torinese per la presenza di molti galleristi locali e da notare alcune antologiche ad ampio spettro che come la Galleria romana Russo, che ci porta per mano attraverso il Novecento da Giacomo Balla, per concentrarsi con Oltre, sui protagonisti dell’arte italiana dagli Anni Cinquanta annoverando tra gli altri Mimmo Rotella, Carla Accardi, Alighiero Boetti, Marino Marini, Mario Tozzi, Alberto Savinio e alcune opere di grande raffinatezza di Duilio Cambellotti tra cui una Mattonella dello zodiaco. Tra le opere, numerosissime, abbiamo scelto Senza titolo di Ugo Celada da Virgilio, proposto da Gracis Modern and Contemporary Art di Milano, artista di Ceresa, in provincia di Mantova, vissuto tra il 1895 e il 1995, che ha aderito al Realismo magico e che in questa natura morta crea un effetto sorprendente di grande compostezza estetica, molto raffinata e insieme un senso di spaesamento. Nel 1943 il suo studio di Milano fu bombardato e l’artista perse tutto, molte opere, documenti, l’intero archivio, così lasciò la città per
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ritirarsi sul lago di Varese, in disparte. Oggi viene riscoperto per la sua qualità occupando nell’esposizione una posizione centrale tra i figurativi accanto a Casorati, Balla, Sironi, Severini e Leonor Fini. Una parte dello spazio Gracis è invece riservata al non figurativo con Alessandro Algardi, Afro e Soldati. La Galleria sta tra l’altro preparando una personale importante dedicata al centenario della nascita di Antoni Tapiès che inaugurerà negli spazi milanesi l’8 febbraio 2023.
a cura di Ilaria Guidantoni