Alla terza edizione il Milano Off Fringe Festival, in programma dal 19 al 22 settembre, con oltre 180 eventi tra spettacoli e incontri, conferma la sua vocazione di integrazione con il territorio, dopo la prima edizione dedicata al quartiere isola e la seconda diffusa nei municipi di Milano, oltre una grande apertura e varietà, con un carattere spiccatamente internazionale nella programmazione, come ha sottolineato il Vicesindaco della città, Anna Scavuzzo. Quest’anno, come ha evidenziato durante la presentazione, Renato Lombardo, Ideatore e direttore generale, Presidente dell’Associazione Milano Off, è dedicato ai 50 anni dell’allunaggio, non solo come un fatto storico, una celebrazione della memoria. “Andare sulla luna è una metafora del sogno dell’impossibile che si realizza con l’auspicio che sulla luna domani andranno non più gli scienziati ma filosofi e scrittori”, ha detto Lombardo.
(Antigone)
Fondamentale l’intesa con il Festival di Avignone che ha fornito il modello economico e organizzativo dal quale la realtà di Milano ha preso spunto con il necessario riadattamento alla realtà di una città che sta dimostrando, pur nella sua caratterizzazione internazionale, un forte attaccamento al territorio e alla realtà del quartiere. L’edizione 2019 ha creato un centro, un village, alla Fabbrica del Vapore, un simbolo forte di un luogo di aggregazione della diversità, del dialogo tra il passato industriale e l’innovazione del presente. Intorno a questa realtà l’Isolacasateatro che si rivolge soprattutto ai giovani, un atelier del teatro che porta avanti un’esperienza tipicamente milanese del salotto teatro; il Teatro della Cooperativa nel cuore del quartiere Niguarda che si caratterizza per l’attenzione alla memoria storica e alla multiculturalità e il Teatro Libero, sui tetti della città, spazio della contemporaneità che prende spunto dalla realtà di oggi che ci circonda per raccontare le sue storie. La Fabbrica del Vapore sarà organizzato con due spazi dell’ex Fondazione Milano, rispettivamente per la formazione e i monologhi e uno spazio di relax e incontri, al piano terra e nel giardino.
(dialogo)
Testimoni del 2019 Jango Edwards, un ritorno del 2016, che ha sviluppato molto la clownerie; la magia con il ritorno di Raul Cremona, ospite nell’edizione 2017, prestigiatore e cabarettista; e la novità di Moni Ovadia, artista off, testimone del valore della memoria e della diversità nel suo vagabondaggio culturale e Mario Incudine, uno dei personaggi più rappresentativi della nuova world music italiana, direttore artistico di festival e teatri siciliani, con il teatro canzone e non solo.
(Santa Subito)
“Le scelte artistiche – ha spiegato Francesca Vitale, Direttore artistico del Festival, oltre che avvocato dello spettacolo (terrà un seminario tematico) – sono improntate all’apertura e varietà sul modello del Festival di Avignone che ha creato un modo nuovo di organizzare i festival teatrali con un panorama a 360 gradi spaziando tra i diversi generi, diversamente ad esempio da quanto fa Edimburgo. Così c’è lo spazio per la clownerie, la drammaturgia contemporanea, la danza, come per i classici e da quest’anno anche per il musical”.
Questa sessione è affidata a Marco Caselle, produttore e autore di musical, rigorosamente in italiano perché ci crede, che ha sottolineato durante la conferenza stampa quanto sia importante per il musical il teatro off, come dimostrano tutti i grandi spettacoli, a cominciare dal famoso Grease.
A cura di Giada Luni