Un anno fa, gli archeologi del Parco archeologico di Pompei hanno annunciato di aver portato alla luce una pittura murale straordinariamente intatta nella camera da letto di una casa sepolta sotto la cenere quando il Vesuvio esplose notoriamente nel 79 d.C. Quell’affresco, una scena erotica che raffigura l’antico mito greco di Leda e il Cigno – in cui Zeus, nella forma di un cigno, seduce Leda – è stato definitivamente recuperato questa settimana nella domus (o casa borghese) dove è stato ritrovato. Si veda qui Artnet. Pompei è una delle maggiori attrazioni turistiche italiane e una meraviglia archeologica. Gli scavi hanno consentito di comprendere come la Pompei del I secolo era un luogo metropolitano, completo di banconi in stile fast food, merci importate e una grande numero di lingue parlate.
Lo scavo nel sito di Regio V, un’area di 54 acri nella parte settentrionale del parco, è lo scavo più grande di Pompei dagli anni ’60. Lo scavo è stato avviato lo scorso anno e ci si aspetta che ci siano molti altri entusiasmanti sviluppi man mano che procede. Non è stato ancora annunciato esattamente quando il sito sarà aperto al pubblico. Il Great Pompeii Project, che è il nome ufficiale dello scavo presso Regio V, è finanziato dall’Unione Europea e dal governo italiano, che hanno stanziato oltre 100 milioni di euro per il progetto, che inizialmente doveva essere completato nel 2017. Pompei era caduta in disordine in passato. I grandi terremoti hanno fermato i primi scavi nel XIX secolo. La seconda guerra mondiale, così come i lavori di restauro scadenti effettuati da parte di società di costruzioni poi rivelatisi colluse con la malavita organizzata, distrussero molti edifici importanti nel corso del XX secolo. Alla fine del 2010, solo 10 siti rimasero aperti al pubblico (rispetto ai 64 che erano aperti nel 1956) e molti di questi erano pericolosamente nel caos, con cani selvatici che vagavano per le strade. La presentazione dell’affresco di Leda e il cigno è forse una svolta per Pompei, che spera di rinnovare la sua immagine. Diverse scoperte sono state fatte al Regio V, tra cui un’iscrizione datata in ottobre (si pensava che il vulcano fosse scoppiato il 24 agosto), così come i resti scheletrici di due donne e tre bambini e quelli di un cavallo. Un altro affresco – raffigurante due gladiatori in battaglia – è stato trovato sul sito l’anno scorso, nella tromba delle scale di ciò che gli archeologi ipotizzano fosse una taverna per gladiatori.