Online su Prime Video, I Fiori del Male, film di Claver Salizzato con protagonista assoluta Flora Vona, lungometraggio del regista di I giorni dell’amore e dell’odio e Cefalonia, interpretato dall’attrice nel triplice ruolo di tre donne in tre epoche diverse. Ispirato all’opera principale del poeta Charles Baudelaire, anche se la storia se ne allontana con una drammaticità altamente compiaciuta rispetto alle pagine poetiche. Tra gli altri interpreti, Cristiano Priori, Donatella Pandimiglio, Prospero Richelmy, Graziano Scarabicchi e Francesco Castiglione. Il film, prodotto da Christian Vitale e scritto dal regista con Patrizia Pastagnesi, si avvale della direzione della fotografia di Matteo De Angelis, delle musiche di Marco Werba e del montaggio di Daniele Massa. Tre ritratti. Tre donne. Tre cortigiane. Attraverso tre secoli, dal Cinquecento al primo Novecento, tre personaggi femminili realmente esistiti ed entrati nella Storia, ma colti per un attimo fuori di essa. Dentro un palazzo di antichi Signori, in una sala quasi completamente vuota – un tavolo-scrittoio, una chaise-longue, un letto a baldacchino, pochi oggetti di arredamento – i cui affreschi d’altra epoca cadono ormai a pezzi, esse – ognuna di esse – nel corso della propria storia cinematografica, incontrano alcuni personaggi della loro vita. Una galleria di storie e personaggi accomunati da un filo rosso: l’amore sacro e l’amor profano e l’impossibile conciliabilità fra essi. Il sesso e la carne o l’anima e lo spirito? Introdotte e presentate da un Maestro di Cerimonie, le protagoniste scopriranno che l’amore vero non può coniugarsi altro che con la castità della passione e/o della morte. Tre ritratti di donne che hanno, nel bene e nel male, fortemente influenzato i costumi, gli amori, i rapporti interpersonali, della propria epoca e che hanno, di fatto, scritto la Storia. Il film è liberamente tratto dalla vita, gli amori e le passioni di Veronica Franco, poetessa e onorata cortigiana della Serenissima Repubblica di Venezia negli anni della sua più sfolgorante bellezza, divenuta l’amante di Enrico III di Francia; Margherita Gautier, cocotte e ‘mantenuta’ nella Parigi in procinto di aprire i battenti all’età dell’oro della Belle Époque, poi divenuta famosa come La dame aux camelias, cantata a più riprese da geni quali Alexandre Dumas figlio e Giuseppe Verdi. E, infine, Mata Hari, al secolo Margareta Geertruida Zelle, osannata ballerina di là e di qua dall’Atlantico, oltre che amante di teste coronate e sedicente spia, fucilata nonostante i gravi dubbi circa la sua effettiva colpevolezza. Il film ha un impianto teatrale e l’esordio come la conclusione ha la struttura del prologo e di un messaggio finale rivolto direttamente allo spettatore, introdotto al tema dell’amor sacro e profano, quello dei postriboli che più attrae e al quale ci si lega con una certa leggerezza, sul quale si sale come su una giostra; solo che a ogni giro il rischio è più evidente. Da una parte gli uomini che sfruttano le cortigiane e che sono sfruttati perché sfortunatamente si innamorano o semplicemente perché per orgoglio cercano l’esclusività impossibile nella natura di una donna che preferisce il piacere all’amore e dall’altra la cortigiana, a sua volta vittima della propria natura. La protagonista è a suo stesso dire un fiore del male, una mala pianta che nell’episodio più lungo, centrale, quello di Marguerite Gautier, è anche fragile, tisica, ma incapace di uscire dal proprio ruolo, di rinunciare a vivere la propria vita. Come si dice nelle ultime battute il pentimento è per non avere un’altra strada non per aver vissuto la propria vita. Film dall’estetica perfetta, un po’ ridondante, anche nella scelta musicale – certamente suggestive le musiche di Marco Werba – dove la bellezza irresistibile e ostentata dei costumi, dei particolari e dei gesti, è funzionale al racconto stesso, come i dialoghi, in realtà lunghi monologhi in versi che mettono in rilievo come la cortigiana dialoghi solo con se stessa. Un’opera drammatica del 2016 che lascia una profonda amarezza eppure dimostra che il vortice del piacere attrae rendendoci impossibile il distacco. In alcuni punti stucchevole, vuole probabilmente giocare proprio su questo aspetto, che manca di una profondità drammatica autentica, la quale non può indugiare sulla bellezza rappresentata ma solo sulla bellezza della poesia che riesce ad emergere anche dal male.
Data di uscita 24 Giugno 2016 (Italia)
Genere Drammatico
Anno 2016
Regia Claver Salizzato
Attori Flora Vona, Antonio Friello, Cristiano Priori, Pasquale Greco, Graziano Scarabicchi, Donatella Pandimiglio, Francesco Castiglione, Rita Charbonnier, Mario De Candia, Prospero Richelmy
Paese Italia
Durata 73 Min
Distribuzione CF Productions
Uscita su Prime Video 4 febbraio 2021
a cura di Ilaria Guidantoni