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Grazie ai cospicui fondi del PNRR è ripartito l’iter per la realizzazione del grande progetto vinto dallo studio di Zaha Hadid, che rivoluzionerà completamente il lungomare. E dall’altra parte dello stretto (o del ponte) ci sarà il MAXXI. Si veda qui ArtTribune.
Era il 2009 quando la celebre archistar angloirachena Zaha Hadid – all’epoca ancora viva – vinse il concorso internazionale Regium Waterfront indetto dal Comune di Reggio Calabria per realizzare un grande complesso architettonico sul lungomare. Dopo tanti stop & go il progettto si farà davvero grazie a oltre 120 milioni. Merito dei fondi del PNRR, che ne hanno permesso il finanziamento come “Grande Attrattore Culturale” nel contesto del Recovery Plan della Cultura – che porta 61 milioni di euro – e del programma di intervento Pon Metro Plus per il 2021-2027 – che porta altri 60 milioni –: così è stato finalmente possibile affidare in via ufficiale il progetto esecutivo allo studio di architettura Zaha Hadid Architects, il cui direttore Filippo Innocenti ha partecipato alla formalizzazione dell’atto lo scorso marzo insieme a Paolo Brunetti, sindaco facente funzioni di Reggio Calabria, e Francesco Barreca, dirigente dei Lavori Pubblici.
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Il progetto denominato “Lotto zero”, che andrà a riqualificare 25mila metri quadri tra il lungomare Falcomatà e il porto, comprende due oggetti architettonici, il Museo del Mediterraneo e un Centro Polifunzionale: la grande struttura, che nelle tipiche linee sinuose di Hadid include museo e centro, è ispirata alla simmetria radiale delle stelle marine ed è ben visibile sia dalla terra sia dal mare. Il complesso museale – che integrandosi nel paesaggio andrà a rimarcare il legame anche spirituale tra la città e il mare – includerà nei suoi 13.400 metri quadri di spazio anche un centro di biologia marina, un acquario, laboratori di restauro, un archivio, una biblioteca, un bar, un ristorante, un’ampia sala congressi e spazi espositivi per mostre permanenti e temporanee.
“Scopo del progetto è di realizzare due edifici simbolo che caratterizzino inequivocabilmente la città di Reggio Calabria come capitale culturale e futuro punto di confluenza tecnico-economico del bacino del Mediterraneo. Il progetto sfrutta le potenzialità uniche della localizzazione, lungo lo stretto braccio di mare che separa l’Italia continentale dalla Sicilia. Perfettamente visibili dalla costa opposta, i due edifici si elevano alla scala ambientale”, si legge nel progetto dello studio. Un punto che appare proprizio per i progetti culturali di respiro mediterraneo: proprio di fronte, dall’altra parte dello stretto, sorgerà infatti il MAXXI Med, museo-ponte per le arti del Mediterraneo e centro di ricerca Il complesso sarà realizzato dall’impresa Cobar Spa, con project manager l’ingegnere calabrese Nilo Domanico, già coinvolto nella nascita del più grande giardino botanico del mondo in Oman e nel masterplan per la bonifica idraulica del Parco Archeologico di Sibari.
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L’ambizioso progetto punta più in generale a riqualificare una città, Reggio Calabria, che ha ancora molte ambiti di miglioramento in termini di qualità della vita, della cultura e dell’accoglienza turistica. Una rivitalizzazione più ampia è proprio quello si spera di ottenere con l’allargamento dell’area di intervento fino alle zone degradate oltre la linea ferroviaria “attivando una mobilità urbana differenziata di collegamento tra i nuovi poli e tra questi e le infrastrutture limitrofe” e andando a risvegliare “l’antico tessuto di giardini e appezzamenti agricoli dopo tanti anni di occlusione e degrado”. Su questo rinnovato tessuto urbano saranno organizzati dei veri distretti turistico-ricettivi, saranno poste le attrezzature leggere per la nautica da diporto e per la balneazione, con “la possibilità di salvaguardare il più possibile il carattere naturale della spiaggia intervenendo con strutture adeguate (attrezzature leggere per la balneazione, piccoli locali per il ristoro e un villaggio turistico alla confluenza delle fiumare)”.
Grande attenzione è stata infine riservata al rapporto paesaggistico con il litorale e all’esaltazione delle potenzialità panoramiche della città, incentivate grazie a una mobilità diretta via mare tra le infrastrutture di collegamento regionale e nazionale e i nuovi poli turistici. Sono previste anche “modalità di connessione tramite navette ecologiche leggere, che garantiranno la continuità tra i poli del lungomare e le attrezzature dislocate per il parcheggio, da studiare in modo da spostare la congestione del traffico automobilistico quanto più possibile lontano dal lungomare”. La città sembra approntarsi, quindi, a un nuovo inizio.