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Mentre Sotheby’s rimanda il report di fine anno a gennaio, nel corso di una conferenza stampa tenuta il 18 dicembre 2023 Christie’s ha rilasciato i propri dati aggregati sulle vendite realizzate nel 2023 e le perdite, rispetto al 2022, sono di 2,2 miliardi di dollari. Certo, nel 2022, il “migliore di sempre” per Christie’s, un contributo di peso enorme era stato apportato dal catalogo della collezione Allen, che aveva contato per circa 1,6 miliardi di dollari, diventando la collezione più costosa mai venduta in asta (si veda qui ArtTribune).
I risultati aggregati riportati da Christie’s per il 2023 ammontano invece a 6,2 miliardi, inferiori agli 8,4 miliardi del 2022, ma superiori ai risultati del 2019 pre-Covid (+7%). Le vendite in asta hanno totalizzato 5,03 miliardi, in flessione dal risultato del 2022 di 7,2 miliardi. Nel cercare una chiave di interpretazione per risultati in calo, il ceo di Christie’s Guillaume Cerutti ha richiamato, con termini già usati in occasione del report sugli andamenti del primo semestre 2023 (oltre che del 2022), la presenza ingombrante di “un macro-ambiente sfidante e la contrazione del mercato dell’arte”. Intanto salgono i valori coperti dalle vendite dei beni di lusso e collezionabili, come gioielli, borse, orologi e vini, che per il 2023 hanno contribuito per la cifra record di 1 miliardo di dollari.
Mentre una ragione di ottimismo arriva dall’analisi dei risultati ottenuti tramite le vendite private, per le quali non disponiamo di set informativi pubblici e che, in base a quanto dichiarato dalla casa inglese, avrebbero portato un contributo di oltre 1,2 miliardi, con un 5% di crescita rispetto al 2022 e contando per il 20% sul fatturato di Christie’s, rispetto al 14% del 2022. Sarebbe stato venduto proprio attraverso il canale più riservato delle vendite private il lotto più costoso dell’anno, per oltre 100 milioni di dollari, ma non abbiamo modo di sapere quale sia e di quale cifra di preciso si stia parlando. E proprio sulle private sales ha insistito Cerutti, nelle quali la casa d’aste ha registrato una presenza significativa e strategica di clienti nuovi e più giovani.
Da Christie’s si è aggiunto che per il 2024 si continuerà a investire su innovazione ed espansione e che, con fiducia per il futuro, sono già al lavoro per conquistare consignment e affidamenti importanti. In attesa poi di dare un’occhiata anche al report di fine anno che Sotheby’s dovrebbe rilasciare a gennaio, da Bonhams si conferma la tendenza positiva emersa al giro di boa del primo semestre dell’anno. Il 2023 ha portato in effetti il miglior fatturato nella storia della casa d’aste, con più di 1,2 miliardi di dollari come risultato aggregato dell’offerta di opere d’arte, collezionabili, lusso, auto d’epoca, segnando così un 14% di crescita rispetto al totale di 1 miliardo riportato nel 2022. Secondo il ceo di Bonhams, Bruno Vinciguerra, “questo 2023 è stato un anno di crescita più veloce e da record rispetto al passato, sorpassando anche le più alte aspettative possibili per la casa”.