A Firenze, in piazza del Carmine, domenica 25 febbraio si esibisce Il Trio Chitarristico Fiorentino, nato nel 2020, figlio del milieu chitarristico che ha fatto di questa città uno dei fari del chitarrismo internazionale del secolo scorso. I suoi membri, Andrea Pennati, Leopoldo Giachetti e Nicola Michelassi, sono stati tutti allievi del maestro Alfonso Borghese, esponente di spicco della scuola di Alvaro Company e co-fondatore del celebre Trio Chitarristico Italiano. Dell’illustre precedente, il Trio Chitarristico Fiorentino conserva l’interesse per la trascrizione chitarristica in chiave orchestrale e l’amore per la sperimentazione dell’integrale tavolozza timbrica dello strumento. Il Trio propone repertorio originale e trascrizioni proprie, alle quali concede ampio spazio, spaziando dalla musica barocca alla musica del Novecento.
Abbiamo incontrato durante le prove Nicola Michelassi al quale abbiamo fatto qualche domanda.
Quale sarà la proposta del concerto di domenica?
Proponiamo, oltre al repertorio originale scritto per tre chitarre, in particolare un pezzo di Alvaro Company, e due trascrizioni di Alfonso Borghese tratte da Manuel de Falla, soprattutto trascrizioni proprie, dalla musica del Sei e del Settecento (Benedetto Marcello e Joseph Haydn) alla musica spagnola del Novecento di Isaac Albéniz, Enriques Granados e Manuel de Falla.
Come si inserisce nel programma culturale dell’Associazione?
Il concerto del Trio Chitarristico Fiorentino è un evento che fa parte della stagione 2023-24 della compagnia dei I Segugi, attualmente formata da Sauro Albisani, Ilaria Favini e Nicola Michelassi che, nata nel 2016, si è costituita nel 2022 come Associazione di Promozione Sociale. Gli eventi offerti dai Segugi prevedono spettacoli teatrali di produzione propria, concerti e performance poetiche. Rifiutando facili sperimentalismi di maniera, i Segugi prediligono un teatro di parola in cui gli elementi di tradizione o di innovazione siano al servizio di un approfondimento della dimensione psichica, nella sua cifra più autentica e credibile. Un’attenzione particolare è rivolta alla musica, che acquisisce un ruolo coprotagonista all’interno della messa in scena, dove talvolta viene eseguita dal vivo dagli stessi attori della Compagnia o da altri musicisti.
Dopo anni di attività nei palcoscenici tradizionali, I Segugi, a partire dalla stagione 2022-23, hanno sperimentato una diversa modalità di messa in scena, battezzata “teatro domestico”, allestendo gli spettacoli in ambienti reali e concretamente vissuti, con un’immersione dal sapore quasi ‘cinematografico’ dello spettatore nel cuore della rappresentazione.
Quali sono i nuovi progetti?
La prima stagione di “teatro domestico”, Inferno a due piazze (2022-23), aveva portato in scena quattro atti unici di fine Novecento incentrati sulle dinamiche della coppia: La morte e la fanciulla di Ariel Dorfman, Ceneri alle ceneri di Harold Pinter, L’ultimo cliente di Agota Kristof e Vedrai, vedrai, ispirato a Conversazione senza testimone di Sofia Prokofieva, e l’atto unico Didascalia comica di Nicola Michelassi.
La stagione 2023/24 in corso si è invece intitolata Organismi provvisori e intende mostrare la fragilità umana, del corpo e della psiche, ricorrendo ai classici, come L’uomo dal fiore in bocca di Luigi Pirandello; alla drammaturgia contemporanea, con Foglie, liberamente ispirato a Le père di Florian Zeller; e a nostre produzioni originali in prima assoluta, come Variazioni sui danni del tabacco, Un uomo qualsiasi e Storia di una cattiva compagnia.
I prossimi spettacoli da allestire saranno Un uomo qualsiasi, ad aprile, e Storia di una cattiva compagnia, a maggio, nella sede della nostra associazione, e una performance poetica in una sede esterna. La terza, nel 2024/25, è centrata sul tema del conflitto, nelle sue varie accezioni, e avrà il titolo di Linee di frattura.
Anche la prossima stagione sarà costituita da quattro spettacoli di teatro domestico e, come quest’anno, da altri eventi, musicali e poetici.
Chi è Andrea Pennati
Si è diplomato in chitarra sotto la guida di Alfonso Borghese. Tra i primi classificati in numerosi concorsi nazionali, svolge attività concertistica sia come solista che in formazione cameristiche. Da sempre dedito alla trascrizione per chitarra, esplora il repertorio classico dal barocco al contemporaneo con il Trio Chitarristico Fiorentino – di cui è membro e cofondatore. Con il duo Inventionis Mater è attivo da più di un decennio nella trascrizione del repertorio Zappiano, con quattro dischi all’attivo e concerti in prestigiosi festival in Italia e nel mondo (Portogallo, Svizzera, Inghilterra, Austria, Germania, Cile). Dal 2017 è docente di chitarra presso il Liceo Musicale Alberti-Dante di Firenze.
Chi è Leopoldo Giachetti
Si è diplomato in chitarra al Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze, sotto la guida di Alfonso Borghese, con cui si è perfezionato presso la Scuola di Musica di Fiesole. Successivamente ha conseguito la laurea specialistica in Musica da Camera, svolgendo una tesi sui Quintetti per Chitarra ed Archi di Luigi Boccherini. Ha collaborato con l’Orchestra Giovanile Italiana, con la Camerata dei Bardi e con il G.A.M.S. Fa parte del Trio Chitarristico Fiorentino ed è docente di chitarra presso le scuole medie ad indirizzo musicale.
Chi è Nicola Michelassi
Si è diplomato al Conservatorio “Cherubini” di Firenze con Alfonso Borghese, perfezionandosi poi con lui alla Scuola di Musica di Fiesole, seguendo anche masterclass di Alvaro Company, Pavel Steidl, Claudio Marcotulli, Betho Davezac, Leo Brouwer ed altri. È stato premiato in concorsi nazionali e ha tenuto concerti in varie città d’Italia. Conseguito il dottorato di ricerca all’Università di Firenze, ha poi lavorato al DAMS di Bologna, alla Scuola Normale Superiore di Pisa e al Department of Music della Yale University di New Haven, pubblicando saggi di musicologia e di storia del teatro. Attualmente insegna al Liceo Classico Michelangiolo di Firenze ed è co-fondatore del Trio Chitarristico Fiorentino.
Chi sono i Segugi
Esordiscono nel 2016 col progetto di allestimento del dramma storico-psicologico Un bagno caldo, di Sauro Albisani, andato in scena con successo in Toscana e in Sicilia, pubblicato in diverse edizioni. Hanno poi allestito nel 2018 per il pubblico fiorentino un’altra pièce nata in seno alla compagnia, Didascalia comica di Nicola Michelassi (pubblicata nel 2020) e stanno proseguendo la loro attività, oltre che con la produzione drammaturgica originale, con una spiccata vocazione per il repertorio novecentesco. Nel 2019 hanno proposto la lettura drammatica dell’ultima opera di Harold Pinter Ceneri alle ceneri, seguita dal debutto sulla scena toscana de L’ultimo cliente di Agota Kristof e con ulteriori repliche di Un bagno caldo. Hanno inoltre partecipato all’evento Il buio, i sensi, la musica e le parole… un’esperienza sensoriale, replicato in suggestivi luoghi toscani in collaborazione con Ombre Amene e Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, con testi tratti da Novalis, Plinio il Vecchio, Goethe e Cage. A partire dalla stagione 2022-2023, la Compagnia dei Segugi il teatro domestico. Il nuovo progetto, Inferno a due piazze, si fonda su una rilettura organica di quattro atti unici di fine Novecento, di autori e autrici diversi, incentrati sulle tragiche dinamiche della coppia, mostrate soprattutto attraverso la lente dei personaggi femminili. Per questo progetto sono stati realizzati anche gli spettacoli L’ultimo cliente di Agota Kristof e di Ceneri alle ceneri di Harold Pinter e gli allestimenti ex novo de La morte e la fanciulla di Ariel Dorfman e di Vedrai, vedrai, adattamento tratto da Conversazione senza testimone di Sofia Prokofieva.
a cura di Ilaria Guidantoni