Il copyright. Tre recenti controversie negli Stati Uniti sollevano la questione della portata del controllo degli artisti sull’uso delle loro opere protette da copyright da parte di terzi. La legge sul copyright americana generalmente garantisce ai proprietari del copyright questo diritto, tuttavia ci sono delle eccezioni. Si veda ArtAfrica. La clausola del “fair use” consente determinati usi senza autorizzazione o notifica al detentore del copyright per usi compresi, ma non limitati a, critiche, commenti, insegnamenti o ricerche. L’artista Lina Iris Viktor ha presentato una denuncia per violazione del copyright per l’inclusione dei propri quadri in oro denominati “Constellations” nel video All the Stars del rapper Kendrick Lamar e del cantante SZA. La canzone compare all’interno della colonna sonora del film Black Panther, il primo film Marvel con un supereroe nero. La Viktor riferisce che il team di PR de la Pantera Nera l’ha contattata due volte per chiederle l’autorizzazione per usare le sue opere, ma che in entrambi i casi lei ha opposto un netto rifiuto. Ha ulteriormente argomentato che sebbene il film, così come i suoi dipinti, celebri i temi dell’empowerment nero e femminile, i convenuti stanno sostenendo il furto del lavoro e dell’eredità di una donna africana nera. Più controverso è il contraccolpo del famoso scultore, Anish Kapoor, per l’apparizione della sua scultura pubblica Cloud Gate in un video della National Rifle Association (NRA) che sostiene la resistenza alla “violenza delle bugie” presumibilmente proposta dai liberalisti americani. La scultura appare per un mero secondo, o meno, come componente di un paesaggio architettonico composto da grattacieli di Chicago, pedoni sfrenati e la scultura di Cloud Gate. Kapoor ripudia le ideologie politiche dell’ANR; da qui la sua furia nei confronti del film della NRA. Tuttavia, ai sensi della legge sul copyright degli Stati Uniti, la clausola del “fair use” non consente ai detentori dei diritti di copyright di sospendere l’uso delle loro opere protette da copyright da parte di terzi sulla base di frizioni politiche. Inoltre, l’amministratore delegato di Tesla, Elon Musk, ha negato all’artista Tom Edwards un compenso per l’uso del suo unicorno disegnando nel marketing una nuova funzione di blocco degli schizzi degli schermi tattili Tesla. L’unicorno apparve inizialmente sulle tazze create per la vendita da Edwards. Musk ostentava la sua ammirazione per il disegno su Twitter con il tweet “forse la mia tazza preferita di sempre”, da cui Edwards ha beneficiato con una spinta nelle vendite di tazze. Il team legale di Edwards in seguito gli consigliò che l’uso dell’unicorno per scopi di marketing da parte di Tesla è una violazione del copyright. L’artista ha cercato di mantenere relazioni amichevoli e ha richiesto solo un risarcimento monetario invece di presentare una causa. Musk ha risposto che Tesla non ha beneficiato finanziariamente dell’uso dell’unicorno e quindi non si sottometterà alla richiesta di Edwards. Viktor, Kapoor e Edwards hanno buon motivo per giustificare le loro affermazioni? Sebbene i casi siano diversamente sfumati, sono incentrati sulla stessa domanda fondamentale: la legge sul copyright conferisce interamente ai titolari dei diritti d’autore il diritto di dettare chi può e non può utilizzare il loro lavoro protetto legalmente? Ulteriori considerazioni sono il futuro degli artisti in cui la legge non riesce a proteggerli dallo sfruttamento, e il destino della libertà di parola in cui gli artisti cercano una dittatura completa rispetto ai contesti in cui sono rappresentate le loro opere protette da copyright.