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Una ferita che esprime più energia che dolore: Uno squarcio che diventa apertura e quindi speranza e augurio che il Palazzo torni ad aprirsi al pubblico, ha spiegato l’artista con francese più famoso al mondo che reinventa Palazzo Strozzi
con una nuova monumentale installazione site specific, una riflessione sull’accessibilità ai luoghi della cultura nell’epoca della pandemia.
La ferita è visibile dal 19 marzo 2021 sulla facciata di Palazzo Strozzi, un intervento che cambia il volto dell’edificio storico sempre più aperto e impegnato nel dialogo tra passato e presente, come ha sottolineato Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi.
JR utilizza il collage fotografico come tecnica caratteristica del suo stile, esploso nella dimensione dell’arte pubblica nelle città di tutto il mondo. Come afferma lo stesso artista: “Ho la più grande galleria d’arte immaginabile: i muri del mondo intero”. Quest’opera invita a ripensare anche la fruizione dell’opera d’arte e la partecipazione diffusa oltre a uno sguardo nuovo sui luoghi tradizionali della storia. Di grande impatto e suggestione, si sposa perfettamente con l’edificio, mostrando come una lacerazione non è rifiuto ma può ricucirsi solo in una dimensione di apertura. La sua ricerca unisce originalità e appropriazione, sempre distinguendosi per una forte connotazione pubblica e di partecipazione che lo ha portato a creare opere di grande impatto visivo e coinvolgimento in luoghi e contesti sempre diversi, dalle favelas di Rio de Janeiro alla grande piazza della Piramide del Louvre, da Ellis Island a New York alla prigione di massima sicurezza di Tehachapi in California, spesso proprio in situazioni estreme e di dolore.
L’iniziativa è promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi e Andy Bianchedi in memoria di Hillary Merkus Recordati. Sostenitori Fondazione Palazzo Strozzi: Comune di Firenze, Regione Toscana, Camera di Commercio di Firenze, Fondazione CR Firenze, Comitato dei Partner di Palazzo Strozzi, Intesa Sanpaolo, con il contributo della Galleria Continua per la collaborazione al progetto di JR.
L’opera di JR, alta 28 metri e larga 33, propone una sorta di squarcio visivo sulla facciata di Palazzo Strozzi, che si apre alla visione di un interno reale e immaginato allo stesso tempo; realizzata con un collage fotografico, è costruita come una anamorfosi, un gioco illusionistico in cui, osservando da un preciso punto di vista, si schiudono davanti agli occhi, proprio come all’interno di una ferita, diversi ambienti di Palazzo Strozzi: il colonnato del cortile, un’immaginaria sala espositiva e una biblioteca; inserendo opere iconiche del patrimonio artistico fiorentino e citando direttamente un luogo reale come la biblioteca dell’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento.
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Palazzo Strozzi diventa in tal modo il palcoscenico spettacolare per una ferita, simbolica ma dolorosa, che accumuna tutte le istituzioni culturali italiane e non solo: musei, biblioteche, cinema e teatri, costretti a limitare o a non poter far accedere il pubblico ai propri spazi. Guardare “dentro” Palazzo Strozzi appare inoltre come un atto quasi voyeristico per scoprire ciò che non può essere visto: la rappresentazione di una realtà che va oltre quanto abitualmente sotto gli occhi di tutti. La facciata si trasforma pertanto in un inedito trompe l’œil, un riferimento alle prospettive architettoniche, le rappresentazioni pittoriche illusive che dal Cinquecento, applicando sulle pareti gli studi prospettici, hanno consentito la figurazione di una profondità che oltrepassa la struttura muraria. In particolare dallo squarcio nel muro si possono intravedere la Primavera e la Nascita di Venere di Botticelli e Il ratto delle Sabine di Giambologna. Su una superficie totale di 1200 metri quadri, l’ingombro dell’installazione sulla facciata è di 300 metri quadri – composta da 80 pannelli stampati su alluminio Dibond – e su un’altezza di 33 metri, l’installazione è alta 28 metri e larga 33; alla sua realizzazione hanno lavorato 11 operai. Per la realizzazione del progetto sono occorsi circa 2 mesi. L’opera è stata concepita come temporanea, effimera, e quindi al momento non è stata pensata una conservazione oltre la durata del progetto di Palazzo Strozzi. La struttura metallica autoportante è stata posizionata davanti al bugnato quattrocentesco della facciata, a una distanza di 30 cm, senza mai forare o danneggiare la superficie lapidea, ma sfruttando gli elementi metallici preesistenti (tra cui le inferriate delle finestre), e proteggendo sempre la pietra dagli appoggi della struttura. Diversamente dalla maggior parte delle sue opere, non ci sono volti umani perché le persone sono considerate come parte dell’opera, idealmente rivolta a tutti coloro che passano per strada e che l’artista si augura tornino a vedere l’opera, si fermino di fronte ad essa ogni volta che si trovano a passare da Piazza Strozzi, diventando parte di essa: presenze fluide e interattive di un’opera temporanea. Questo auspicio simboleggia anche la fiducia che malgrado le costrizioni attuali le persone possano incontrarsi, riunirsi, almeno all’aperto, pur con tutte le precauzioni del caso. D’altronde JR ha evidenziato come gli artisti sono da sempre abituati a lavorare in situazioni di difficoltà che possono rappresentare anche uno stimolo alla creatività.
Le opere di JR uniscono fotografia e street art creando monumentali interventi di arte pubblica nelle città di tutto il mondo, dalle favelas di Rio de Janeiro alla grande piazza della Piramide del Louvre, da Ellis Island a New York alla prigione di massima sicurezza di Tehachapi in California.
Parallelamente all’installazione, Palazzo Strozzi propone anche un ricco programma di appuntamenti online rivolti a tutto il pubblico, con speciali appuntamenti per famiglie, scuole e adulti che permetteranno di conoscere meglio il lavoro dell’artista francese e interagire con l’opera anche a distanza attraverso spazi di riflessione e attività creative.
Chi è JR
Artista, nato in Francia nel 1983, Ideatore del progetto “28 Millimeters” iniziato nel 2004 nel territorio di Clichy-Montfermeil, JR prosegue il suo lavoro in Medio Oriente con “Face 2 Face” (2007), inoltre in Brasile e in Kenya con “Women Are Heroes” (2008- 2011) il cui documentario è presentato nel 2010 alla Settimana della Critica del Festival di Cannes. Nel 2011 JR vince il Ted Prize – premio di ingente valore economico da destinare a progetti umanitari – che gli offre l’opportunità di concretizzare la sua idea di come sia possibile cambiare il mondo. Realizza un progetto globale di arte partecipativa che consente a persone di tutto il mondo di ricevere un manifesto del proprio ritratto da esporre in un luogo pubblico per sostenere un’idea, un progetto, un’azione, condividendo questa esperienza e trasformando i messaggi personali in opere d’arte, come fatto recentemente al Teatro Verdi di Firenze dall’Orchestra Regionale della Toscana. Nel 2014, in collaborazione con il New York City Ballet, usa il linguaggio della danza per raccontare la sua visione delle rivolte nel quartiere di Clichy-Montfermeil, realizzando Les Bosquets, un balletto e un cortometraggio con le musiche di Woodkid, Hans Zimmer e Pharrell William, presentato al Tribeca Film Festival. Contemporaneamente JR lavora nell’ospedale abbandonato di Ellis Island, un luogo significativo e iconico nella storia dell’immigrazione, girando il cortometraggio ELLIS, con Robert De Niro. Nel 2016 è invitato dal Louvre, di cui fa sparire la piramide grazie a una sorprendente anamorfosi. Lo stesso anno, durante le Olimpiadi di Rio, crea gigantesche installazioni scultoree in tutta la città, per celebrare la bellezza del gesto sportivo. Nel 2017 dirige con Agnès Varda il documentario Visages, Villages, presentato al Festival di Cannes nella sezione Fuori concorso, e ottiene l’Œil d’Or per il miglior documentario; nella stessa categoria è anche candidato al César e all’Oscar nel 2018 e ottiene molti premi in tutto il mondo. Le prime retrospettive del lavoro di JR si sono svolte al Watari-Um Museum di Tokyo e al Cincinnati Contemporary Arts Center (CAC) nel 2013, seguite da mostre al Museo Frieder Burda di Baden Baden nel 2014 e alla Fondazione HOCA di Hong Kong nel 2015. Nel 2018 ha esposto alla Maison Européenne de la Photographie di Parigi e nel 2019 al San Francisco Museum of Modern Art (SFMOMA) e al Brooklyn Museum. Nel 2019 JR e la regista Alice Rohrwacher hanno realizzato il progetto “Omelia Contadina”. Grazie alla nuova collaborazione con Galleria Continua per la quale, a San Gimignano, – realizza la sua prima personale in Italia – il 2020 ha visto un’intensa presenza di JR in Italia e la realizzazione di “Omelia Contadina” a Venezia e a San Gimignano. JR è rappresentato da Perrotin, PACE Gallery, Nara Roesler e Galleria Continua.
a cura di Ilaria Guidantoni