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FMAV-Fondazione Modena Arti Visive apre la programmazione della primavera 2024 con una mostra dedicata alla fotografia emergente. Lo scorso 8 marzo presso FMAV-Palazzo Santa Margherita ha aperto i battenti la mostra Corrispondenze, progetto sostenuto da Strategia Fotografia 2023, promosso dalla Direzione generale Creatività contemporanea del Ministero della Cultura, che coinvolge sette artisti italiani emergenti invitandoli a produrre un’opera inedita a partire dal confronto con le importanti collezioni di fotografia custodite da FMAV. L’esposizione si chiuderà il 5 maggio.
Tutte le opere realizzate entreranno a far parte della Collezione Galleria Civica del Comune di Modena, gestita da FMAV.
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I sette artisti italiani emergenti coinvolti sono Silvia Bigi, Federico Clavarino, Teresa Giannico, Orecchie D’Asino, The Cool Couple, Vaste Programme, Alba Zari.
Chiara Dall’Olio e Daniele De Luigi, curatori del progetto, hanno chiesto loro di scegliere opere di maestri del passato, presenti nelle collezioni gestite da FMAV, in cui potessero trovare una radice del proprio lavoro o una risonanza della propria pratica. Le nuove produzioni, pensate e realizzate per l’occasione dagli artisti invitati, non nascono dunque da una filiazione stilistica, ma sono immagini contemporanee che testimoniano le linee di continuità nella storia della fotografia e al contempo instaurano un confronto dialettico intergenerazionale.
Le nuove opere permettono di indagare l’uso della fotografia da parte di una nuova generazione di artisti, caratterizzato da una spiccata attenzione alla costruzione dell’immagine e dalla contaminazione con altri media e saranno presentate in mostra accanto alle opere dei maestri Joan Fontcuberta, Elisa Leonelli, Richard Misrach, Thomas Ruff, Ahlam Shibli, Franco Vaccari, Masao Yamamoto, in un allestimento pensato insieme ai giovani protagonisti.
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Nella scelta degli artisti invitati si è prestata attenzione anche a chi fa uso di nuove tecnologie nella produzione fotografica, per confermare l’impegno di FMAV a sostegno delle media arts, essendo Modena città creativa Unesco in questo ambito, e proiettare le collezioni nel futuro.
Silvia Bigi (Ravenna, 1985) ha scelto di far dialogare la serie Herbarium (1983-84) di Joan Fontcuberta, proveniente dalla collezione della Galleria Civica del Comune di Modena, con l’opera Camille, un’animazione video che, partendo da antichi erbari, riflette sulla condizione femminile nella storia.
Federico Clavarino (Torino, 1984) ha selezionato una fotografia del 1987 di Masao Yamamoto del Fondo Franco Fontana della Galleria Civica del Comune di Modena, per dare vita a un dialogo sulla natura stessa dell’immagine fotografica con le opere dal titolo Here’s the Church, Here’s the Steeple e Lion-Eating Poet in the Stone Den.
Teresa Giannico (Bari, 1985) ha creato una nuova serie di opere dal titolo The war is happening on your smartphone, ponendole in relazione alla serie Trackers (2005) di Ahlam Shibli, provenienti dalla collezione della Fondazione di Modena, che riflettono sulla comunicazione contemporanea della guerra con particolare attenzione all’utilizzo dei social media.
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Orecchie D’Asino, collettivo composto da Ornella De Carlo (Bari, 1991) e Federica Porro (Como, 1994), hanno creato un’installazione video a due canali dal titolo Mi lecca come un gelato n. 11-In uno spazio pubblico e privato in dialogo con le opere di Franco Vaccari Esposizione in tempo reale n. 12. Viaggio-Trip Lucido del 1975, proveniente dalla collezione della Galleria Civica del Comune di Modena, con l’obiettivo di giocare col tempo e lo spazio per creare uno spaesamento tra il momento della ricerca e quello della sua fruizione.
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The Cool Couple, collettivo composto da Niccolò Benetton (Vicenza, 1986) e Simone Santilli (Venezia, 1987), hanno lavorato sulle tematiche ambientali legate al paesaggio partendo dai Desert Cantos (1981-1986) di Richard Misrach presenti nella collezione di Fondazione di Modena, producendo l’installazione Listening to the Stones, che include, oltre a un’immagine fotografica, una serie di pietre associate a tracce sonore.
Vaste Programme, collettivo composto da Leonardo Magrelli (Roma, 1989) e Giulia Vigna (Latina, 1992), hanno scelto una fotografia di Elisa Leonelli per affrontare il tema della continua e pressante richiesta di allenamento fisico e mentale, traducendola in una video installazione dal titolo 20 Minute Full Body Burnout at Home-No Equipment.
Alba Zari (Bangkok, 1987) ha selezionato i ritratti di Thomas Ruff del 1984 appartenenti alla collezione della Galleria Civica del Comune di Modena, per dialogare con il ritratto virtuale del padre biologico presente nel video e nella scultura prodotti per il progetto dal titolo We have the same eyes, parte del suo progetto pluriennale di ricerca The Y research of the biological father.
a cura di Paolo Bongianino