![](https://bebeez.it/wp-content/uploads/2024/06/Ausonio-Tanda-scaled-e1719048583781-300x267.jpg)
A Stintino il mare non è solo protagonista, è la ragione stessa della sua nascita, storicamente parlando, e oggi pulsa nel MUT-Museo della Tonnara, sede degli eventi cultuali della cittadina e in quest’estate di Sardinia Archeo Festival.
Cuore della storia del paese, è nato nel 2016 sull’esperienza non decollata di un’esposizione itinerante di oggetti per la Sardegna in un capannone nautico a Porto Manno.
La nuova struttura è il risultato del recupero della vecchia fabbrica di inscatolamento del pesce azzurro Alpi-Azienda Lavorazione Prodotti Ittici, con i fondi di un progetto europeo. Vi sono raccolti oggetti donati dalle famiglie di Stintino che hanno lavorato nella fabbrica e l’esposizione è realizzata attraverso il dialogo immaginario tra un tonno e Agostino Diana, ultimo rais della tonnara. Il percorso audio-visivo consente al viaggiatore di essere autonomo e fare un vero e proprio percorso su un doppio binario, il punto di vista del pesce e quello del pescatore.
Clicca qui sopra per vedere il video della mostra
Nella prima sala un touch screen racconta l’archeologia e la biologia del tonno con la sua storia fin dall’antichità. Qui sono esposte le anfore di Cala Grande, all’Asinara, nelle quali sono state trovate tracce di tonno salato sotto forma di Garum del IV e V secolo dopo Cristo. In realtà il tonno è simbolo di prosperità fin dall’antichità come mostra la sua raffigurazione nella Grotta Genovese a Levanzo, nelle isole siciliane delle Egadi e nei mosaici di Turris Libisonis, l’antica Porto Torres. Tra i reperti un Askos, vasetto a forma di tonno proveniente dalla necropoli di San Simplicio ad Olbia. Nella stessa sala aspetti legati alla biologia del protagonista del museo, il Thunnus Thynnus, noto come tonno rosso dell’Atlantico che si riproduce nel Golfo del Messico e nel Mediterraneo dove le tonnare sono dette ‘di corsa’ perché sono realizzate allo scopo di bloccare il pesce dopo la deposizione delle uova consentendo il ricambio stagionale. Succede che qualche tonno abbia ancora la sacca delle uova e in quel caso la bottarga viene spartita tra i pescatori come integrazione del compenso. Importante sapere che la stagionalità è da maggio a fine giugno l’unico periodo nel quale si dovrebbe mangiare il tonno rosso.
![](https://bebeez.it/wp-content/uploads/2024/06/Il-MUSEO-DELLA-TONNARA-scaled-e1719048689656-300x225.jpg)
Nella seconda sala un pannello riassume la geografia delle principali tonnare italiane concentrate in Sicilia.
Nella terza sala il modellino del sistema della cattura dei tonni, struttura di rete detta “isola” anche se ogni tonnara ha un tipo di rete diversa per numero di camere a seconda delle correnti, dei venti e della conformazione del fondale Si parte dalla cosiddetta coda che crea uno sbarramento tra la costa e il mare aperto perché dopo la deposizione delle uova i tonni si avvicinano molto alla costa e quando trovano l’ostacolo lo seguono entrando nella prima camera e girando sempre a destra. All’interno sono trattenuti fino al giorno della mattanza quando sono aperte le camere e le barche spingono i tonni nella camera della morte. Allora la flotta della tonnara, composta da 13 barche forma un quadrato, solleva le reti e con esse i tonni quindi si procede all’arpionatura e all’eviscerazione a bordo del pescato. Lo stesso, come mostrano i video e i pannelli viene portato alla tonnara, precisamente nello scabecio per la lavorazione; mentre nel malfaraggio la ciurma organizza la mattanza a partire dal dopo Pasqua, una preparazione lunga dopo che nell’inverno si sono riparate le reti, di solito ad opera delle donne.
![](https://bebeez.it/wp-content/uploads/2024/06/Vaso-a-forma-di-tonno-scaled-e1719048847347-225x300.jpg)
La quarta sala conduce il visitatore nelle camere, in un percorso immersivo che è lo stesso che compie il tonno. Qui sono presenti reperti e documenti dell’archivio della tonnara, recuperati grazie a un cittadino di Stintino, Prospero Maddau, che lì trovò quando lavorava al cantiere dell’Hotel La Tonnara, realizzato nello stabilimento della Tonnara Saline. Tra le curiosità il più antico documento data 1604. Curiosa anche l’esposizione di modellini realizzati da Isidoro Balzano, mancato qualche mese fa all’età di 95 anni, vissuto con la passione per la riproduzione ad occhio delle barche stintinesi, oggi preziosa memoria di imbarcazioni delle quali non si ha più l’originale. In mostra diversi attrezzi da lavoro e la statua della Madonna di Bonaria della chiesa della Tonnara dove si celebrava ogni anno il Corpus Domini. Lungo la parete corre una galleria di ritratti che illustrano i ruoli della rigida gerarchia della tonnara tra cui ad esempio la figura del Bastardiere, uno dei quattro delle cosiddette barche Bastarda che chiudevano ai quattro angoli la camera della morte. Il percorso termina proprio con la camera in cui si effettuava la mattanza raccontata da un video montato a partire da una serie di filmati e realizzato in bianco e nero per non disturbare il visitatore con l’effetto del sangue.
Scendiamo di nuovo a terra nella quinta sala, Oltre la tonnara, ambiente che racconta cos’è successo a Stintino in seguito alla chiusura della tonnara alla fine degli Anni Settanta, quando viene proposta come meta turistica.
La sesta sala presenta due video che raccontano, rispettivamente, la tonnara sperimentale degli Anni Novanta, progetto di collaborazione tra l’Università di Sassari e di Bari e il ritorno alle origini. Stintino infatti nasce come insediamento nel 1885 quando 45 famiglie sono cacciate dall’Isola dell’Asinara quando fu insediato il primo Lazzaretto del Regno e la Colonia Penale agricola, anche se oggi l’isola è conosciuta per il Carcere di massima sicurezza legato al 41 bis.
L’ultima sala, dove c’è la sala conferenze, ospita la pinacoteca sul tema della Tonnara di Stintino e dove tra gli altri c’è l’artista Ausonio Tanda, conosciuto proprio per questo; tra le sue opere una donata dall’ex Presidente Mario Segni. Prima di uscire, il Centro documentale con la biblioteca sul tema delle tonnare realizzata con donazioni.
I.G.