La prima apparizione per il percorso del progetto Not For Sale di Marzia Ratti risale al 2010 a Miami durante Art Basel.
La tematica trattata non è tra le più facili, deriva da una visione dell’artista dell’uomo legato alla scienza e alla tecnologia, che sembra voler snaturare l’anima e l’essenza stessa dell’umanità.
Una nuova scoperta, un esperimento scientifico, un’analisi di comportamenti sociali che nelle opere di Marzia Ratti vengono raccontate, urlate, suggerite… sussurrate…a Seravezza, nell’entroterra della toscana Versilia, punto di partenza di questo video arte, scelta dal curatore Alessio Musella, che appare come un luogo sospeso nel tempo, un fiume, un villaggio, montagne che proteggono e nello stesso tempo isolano, una storia che racconta di un passato importante legato all’arte… Michelangelo passò di qui…
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a cura di Giuseppe Joh Capozzolo
Non è un caso che il punto di partenza per questo viaggio sia la Cappella Marchi, luogo in origine sacro, oggi sconsacrato. Questo luogo profuma di storia, non del tutto ristrutturata, affascina proprio per i suoi colori, per i muri scrostati, per le fenditure che permettono alla luce, quella naturale, di entrare e giocare a nascondino. Sarà questa l’origine di un racconto che per molti risulterà strano, fastidioso, per altri semplicemente vero… Un percorso di Energie Luminose, dove il neon si rivela solo un accessorio estetico, svelando tutt’altro al suo interno tutto da scoprire. Nel 2023 le opere di Marzia Ratti, avvolte in un silenzio luminoso, faranno la loro comparsa in molte città del mondo.
Chi è Marzia Ratti
Nasce nel 1978 in provincia di Bergamo. La sua formazione inizia all’istituto d’Arte A. Fantoni di Bergamo dove si diploma nel 1996. Successivamente si iscrive al corso di laurea in Conservazione dei Beni Culturali a Venezia e, nel 2002, prosegue gli studi all’Accademia di Brera a Milano. Dopo il liceo artistico, Marzia Ratti trascorre due anni nella Galleria d’arte Caffisio di Milano, assumendo differenti mansioni organizzative ed esponendo i suoi primi lavori. Contemporaneamente frequenta l’accademia di Brera di Milano e svolge lavori di restauro e di interior design grazie all’azienda di famiglia.
Queste prime esperienze giovanili, proiettano l’artista alla ricerca di connubi e interazioni tra il panorama classico dell’arte e il design e le permettono di assumere nuove tecniche di approccio rispetto ai materiali e al loro utilizzo grafico pittorico e applicato. Sta, infatti, nell’utilizzo di materiali, cosiddetti, poveri, la peculiarità delle sue opere. Ispirata prevalentemente a Mario Merz e Jannis Kounellis, l’artista Marzia Ratti compie una decontestualizzazione della materia originale attraverso la creazione di opere che hanno come filo conduttore, sin dagli esordi, la luce. Nel suo primo periodo artistico lavora ferro e vetro di Murano di scarto che va a ricercare nelle fornaci, affascinata dagli innumerevoli colori, dalle forme, dalla trasparenza e dai riflessi della luce. Il calore dei forni e la ricerca di perfezione dei pezzi di design e l’imperfezione affascinantissima degli sbagli di produzione, vengono definiti dall’artista come “un infinito parco giochi dove emozionarsi andando alla ricerca del pezzo o della sfumatura più adeguata”.
La luce vive nelle sue mille sfaccettature, rappresentando filamenti di interconnessioni neuronali grazie all’utilizzo di fibre ottiche come conduttore di luce/impulso emozionale. Nascono così installazioni interattive, che coinvolgono tutti i sensi ed immergono lo spettatore nell’opera stessa rendendolo partecipe tramite sensori in grado di modulare il suono, l’intensità della luce e il profumo. Dal 2010, Marzia Ratti, compie un’ulteriore evoluzione, intraprendendo una continuativa carriera professionale ed artistica che la conducono, inequivocabilmente, verso l’arte post-human. Dal 2011 Marzia Ratti inizia a collaborare professionalmente con architetti e designer. L’artista sperimenta, così, il mondo dell’interior design e del restauro conservativo. Lavora assiduamente al restauro di edifici storici come l’Hotel Excelsior Gallia, collabora ad allestimenti di moda, lavora per Expo creando pannelli di spezie per il Cluster delle Spezie, affianca architetti di fama mondiale.
Ilaria Guidantoni