“Quando il mio cuore ha concesso
agli occhi di vedere…”
. (Paul Gauguin)
Tutto comincia o ricomincia per chi si apre all’ascolto dei propri sentimenti, sono questi che animano le nostre azioni e che le rendono vive ed espressive.
Vedere non è semplicemente guardare, ma riuscire a vedere all’interno delle cose, intuirne la sostanza, per poi immaginare una diversa funzione e sognare un cambiamento di valore.
Ad ogni modo è proprio nel riconoscere quella forma di SENTIRE che chiamiamo EMOZIONE e che abbiamo dentro di noi, che si attivano esperienze insolite tanto che da un’immagine isolata può nascere un universo.
“Il vero viaggio di scoperta non consiste
nel cercare nuove terre, ma nell’avere
nuovi occhi”
M.Proust
Nella sezione Blu della Scuola dell’Infanzia di via della Chiusa 9 a Milano, Valentina in uno dei Laboratori d’ascolto, ha presentato ai bambini di quattro anni alcune immagini e proposte di Bruno Munari.
Il progetto in corso si riferisce a “l’albero e la regola del due”
Dopo alcuni commenti dei bambini, si decide di andare in giardino.
Li ci sono alcuni alberi e i bambini, come sempre curiosi e impegnati, si dividono in piccoli gruppi per misurare in cerchio i tronchi, osservare i rami, il fogliame e i piccoli insetti che
corrono su e giù fra le fessure delle cortecce.
Valentina spiega che le radici dell’albero assorbono il nutrimento dalla terra, acqua e sali minerali e dalle foglie viene catturata l’energia luminosa grazie alla clorofilla.
I bambini sono attratti dalle cortecce, dalle loro imperfezioni, nodi, buchi, che attivano la loro immaginazione.
Qualcuno propone un nome da dare ad ogni albero e qualcun’altra di sceglierne uno per adottarlo.
Fra queste pluralità di scambi, riferiti alle diverse cortecce all’altezza, al fogliame, si decide che poiché tanti animaletti e uccellini vi trovano nutrimento, che l’albero possa considerarsi come un SUPERMARKET.
Valentina ha preparato i rettangoli per realizzare un albero grande e, con cura e pazienza tanti
rettangoli di diverse misure per ogni bambino, ognuno ha il suo kit di cartoncini pronti per essere incollati.
L’albero servirà di volta in volta per rappresentare le stagioni.
Il metodo pedagogico di Munari ha introdotto nella scuola una nuova vitalità. Non si tratta solo di proporre laboratori ma di avere uno sguardo diverso, rispettoso della creatività dei bambini e del loro piacere di scegliere ma anche, a fianco di tutto questo, attivare nuovi pensieri e immagini che preparano a una volontà del fare.
La sua capacità di vedere e dare significato e valore ad ogni piccola cosa, ogni gesto, le sue innumerevoli proposte e il suo essere artista a livello internazionale, designer, grafico, intrecciati all’impegno di occuparsi dell’infanzia e la sua generosità, inevitabilmente hanno reso Bruno Munari punto di riferimento per un pensiero nuovo, inusuale, attivo.
“La mano è lo strumento del pensiero”
Bruno Munari
Valentina, sempre partecipativa, propone ai bambini di quattro anni un percorso insolito e divertente e si riferisce ancora al pensiero di Munari.
Distribuisce tanti foglietti di carta bianca per ogni bambino e attiva una conversazione su come, attraverso delle azioni che le mani compiono, quei foglietti cambieranno forma e dimensione.
La curiosità è palpabile, una parola trascina l’altra: accartocciare appallottolare, stropicciare, piegare, dispiegare, strappare, spezzettare, bucare e così via, ogni bambino è seriamente impegnato.
Un foglietto appallottolato è una pallina che rotola e la si può anche lanciare, ma per un foglietto stropicciato c’è da perdersi con l’immaginazione: avvallamenti, rilievi, rocce e montagne, se ben collocato, da quel foglio nasce una storia.
Che dire delle piegature e arrotolamenti, che richiamano immagini di torri e colonne.
I bambini sono eccitati, intorno a loro mucchietti di forme.
Valentina chiede di formare piccoli gruppi, mette a disposizione cartoncini bianchi e neri dove tutto sarà incollato.
Il risultato è immediato, un rilievo casuale.
Quasi una scultura che si offre come pensieri intensamente immaginati.
“Non si vede il mondo se non si
sogna ciò che si vede…”
(G.Bachelard)
Siamo nella sezione verde bambini di tre anni, Bea, l’educatrice, è attenta.
Oggi si lavora col colore e c’è un’attesa impaziente, ai bambini sono state fatte vedere alcune immagini del sole scelte dal libro di Munari, un sole abbagliante.
Si prepara il colore e i cartoncini si tingono di arancione per un cielo ardente, Bea, per facilitare la realizzazione del sole, ha preparato una sorpresa: piccoli tubi di cartone, da usare come timbri, da cui ha ritagliato tanti raggi.
I bambini, come sempre, esprimono la loro serietà nel fare e il risultato è un sole che riscalda il cuore.
a cura di Anita Presterà