Pubblicato il bando di gara del ministero per ampliare il Museo del Design. E a ottobre, con le nuove esposizioni, torna accessibile il ristorante panoramico all’ultimo piano, con uno chef di primo piano. Si veda qui ArtTribune.
Si era appena ammodernata, e già si evolve: la Triennale di Milano continua la corsa per diventare uno spazio d’elezione della cultura italiana, valorizzando le aree di ricerca e aprendo ancora di più gli spazi interni in continuità con il Parco Sempione, in cui è incastonata. Due le novità, oltre alla presentazione del nuovo programma espositivo: da un lato, la pubblicazione del bando di gara per ampliare gli spazi del Museo del Design diretto da Marco Sammicheli, con lavori da concludersi entro il 2026 (giusto in tempo per le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina); dall’altro, più a breve termine, la riapertura del ristorante Terrazza Triennale, posto all’ultimo piano del Palazzo dell’Arte e chiuso temporaneamente per ristrutturazioni. L’appuntamento è fissato al prossimo ottobre.
Per conto del segretariato lombardo del Ministero della Cultura, è stato pubblicato un bando da quasi 8 milioni di euro per affidare congiuntamente (entro il 15 settembre) la progettazione definitiva, quella esecutiva e i lavori di riammodernamento. Ma come ci aspettiamo di ritrovare gli spazi di Viale Alemagna dopo i lavori? Cosa certa è l’ampliamento degli spazi espositivi dedicati (come da vocazione dell’istituzione) a design e fotografia, che dalla curva del pianterreno si allargheranno alla parte centrale dell’atrio, dove ora si trova il Caffè interno: questo verrà spostato di sotto al piano parco, che in questo modo riapre al pubblico re-instaurando il dialogo tra esterno e interno già previsto dal progetto originario. E senza alcun periodo di chiusura ai visitatori.
Sempre nel pieno rispetto del progetto originario anni Trenta di Giovanni Muzio – e con un occhio rivolto all’efficientamento energetico – verranno ridefiniti i disegni di facciata, saranno sostituite le finestre, vi sarà un nuovo assetto di illuminotecnica per gli esterni, gli uffici torneranno al primo piano e il ristorante tornerà alla sede originale. Con una gestione tutta nuova.
La gestione dello storico ristorante di Triennale è stata affidata a Compass Group Italia, branca nostrana della multinazionale britannica, che insieme alla direzione della Triennale ha scelto come nuovo chef Tommaso Arrigoni, nome di primo piano a Milano e non solo. Classe 1971 e diplomato al Carlo Porta, Arrigoni gestisce dal 1998 il ristorante Innocenti Evasioni e nel 2009 gli è stata assegnata una stella Michelin. Molto presente sui media, da La Cucina Italiana a Detto Fatto, ha fondato una tenuta nel Monferrato per la produzione e vendita di vino biologico e la Innocenti Evasioni Gourmet Factory, da cui fa divulgazione della cultura del cibo con corsi e laboratori . Già vicino al mondo del design, Arrigoni ha progettato, insieme a Marco Goffi, il piatto da tavola “Galante”, premiato nel 2018 dal Good Design Award (ora nella collezione permanente del Chicago Athenaeum, Museum of Architecture and Design).
“Uno dei nostri obiettivi è rendere l’esperienza in Triennale sempre più ricca e completa, e crediamo che la convivialità, la socialità e la creatività legate al cibo siano aspetti di grande rilievo”, ha commentato la direttrice di Triennale Milano Carla Morogallo. “Il presidente Stefano Boeri e io siamo molto felici di questa nuova collaborazione e della scelta dello chef Arrigoni, che seguiamo e apprezziamo per la sua cucina generosa, sostenibile e di alta qualità”. “La proposta gastronomica sarà un’emozione sostanziale e semplice, che espande quel piacere di sostare, senza complicazioni”, spiega Laura Camilli, responsabile gestione e sviluppo dei clienti di alta gamma di Compass Group Italia. “Abbiamo selezionato Arrigoni per la sua esperienza, reputazione, capacità di interpretazione, mi sono convinta della scelta quando ho visitato il suo nuovo locale, affacciato su un giardino dove alleva api e coltiva un orto, capace di trascinare l’ospite in un altro mondo, la stessa sensazione che desideriamo proporre alla Terrazza Triennale”.