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E’ sempre difficile parlare di una icona leggendaria soprattutto se il soggetto è il mitico treno Orient-Express che ha occupato un posto nella letteratura internazionale, nella cinematografia, nel turismo, nei sogni di una larga fetta di umanità.
La mostra inaugurata presso l’Accademia di Francia-Villa Medici a Roma fino al 21 maggio 2023 “Orient Express & Cie Itinerario di un mito moderno” rende omaggio al treno più famoso del mondo. Ma prima di diventare tale, l’Orient-Express nasce nel 1876 come mezzo di trasporto della Compagnie Internationale des Wagons-lits (CIWL) ed è il primo treno di lusso internazionale che resterà operativo dal 1883 al 1977 sulla rotta Parigi-Costantinopoli, odierna Istambul.
La sua creazione fu una vera impresa diplomatica, economica e tecnica senza precedenti in una epoca in cui la ferrovia era utilizzata come strumento al servizio del potere politico da parte di Stati e Imperi. Dalla seconda metà del Diciannovesimo secolo l’Orient-Express diventa una delle principali vie di comunicazione tra l’Europa Occidentale e l’Oriente. Insieme con l’Orient-Express nel 1883 nasce il prestigioso Rome Express che percorre i 1446 km da Parigi a Roma.
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La CIWL fin dal 1876 aveva iniziato a sviluppare una strategia commerciale basata su una rete di agenzie di proprietà che consentivano ai viaggiatori di prenotare ed acquistare i posti a sedere. Nel 1883 ne esistevano già 24 ubicate in quelle città dove transitavano i treni della Compagnia. Nel 1928 la CIWL assorbe l’impresa Thomas Cook & Sons e crea la più grande rete di agenzie del mondo con 628 punti vendita nei cinque continenti. Sempre negli anni Venti l’Azienda dispone già di ben 16 officine di manutenzione – raddoppiate negli anni Trenta – che ricoprono sia le attività industriali che quelle artigianali per garantire l’elevato standard delle carrozze.
Il fondatore della CIWL è il belga Georges Nagelmackers, banchiere, uomo di grande intuito e lungimiranza che comincia a implementare, dopo l’Orient-Express, una rete mondiale di treni di lusso che possa ovviare non tanto alle distanze quanto alle scomodità e alle molte coincidenze per raggiungere varie destinazioni e che soddisfi le richieste di una clientela e di un mercato in via di espansione. Ma non si tratta solo di treni – tra i quali i famosi Train Bleu, Fleche d’Or, Sud-Express, Etoile du Nord – ma anche di hotel, intrattenimenti e agenzie che Nagelmackers organizza creando un vero e proprio sistema turistico che permetta ai viaggiatori anche di soggiornare in città e territori attraversati dai treni della CIWL.
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Manifesto pubblicitario del treno Simplon-Orient-Express1930
© Fonds de dotation Orient Express
Una importante peculiarità dell’Orient-Express era nella destinazione finale: Costantinopoli, capitale dell’Impero Ottomano e affascinante richiamo per gli occidentali in un’epoca in cui l’orientalismo è di gran moda. Il fondatore della Compagnia, antesignano di un brillante marketing promozionale dei nostri giorni, invita al viaggio inaugurale industriali, giornalisti, artisti, scrittori, diplomatici, intellettuali, certo che l’avventura e l’esperienza vissuta dai suoi ospiti avrebbe portato successo al treno e alla sua azienda.
Nel 1930 nasce il Taurus Express che parte da Istambul diretto a Aleppo in Siria; l’avventura continua verso Baghdad e verso il Cairo e poiché alcune parti del percorso non sono coperte dalla ferrovia ecco che vengono creati servizi alternativi con automobili e pulmini.
Per le potenze coloniali europee il collegamento con il Medio Oriente è di strategica importanza e la ferrovia diventa strumento nelle mani della politica mentre contribuisce allo sviluppo delle relazioni tra Oriente e Occidente, Medio Oriente, nord Africa, Asia.
Tra politica e guerra, con la fine della Seconda Guerra Mondiale e l’inizio della Guerra Fredda, diventa difficile superare le frontiere e inizia la concorrenza del trasporto aereo che riduce il numero dei passeggeri su rotaie. Ma l’Orient-Express e la CIWL non si fanno mettere da parte facilmente.
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Interni ed esterni delle carrozze vengono sottoposti a riparazioni e manutenzioni nelle officine italiane di Milano, Roma, Genova quali Breda, Ansaldo e le Officine Meccaniche di Reggio Emilia mentre nel 1958 la Fiat di Torino consegna 20 vagoni-letto dotati di aria condizionata. L’evento viene opportunamente accompagnato da una vasta campagna pubblicitaria che ne esalta comfort e modernità.
Per restare su questi temi, l’Orient-Express prima di diventare icona internazionale è stato un importante pezzo di storia industriale, dove know-how e competenze delle molte officine sparse nel mondo erano di essenziale importanza per l’alta qualità dei servizi garantiti. Altrettanto importante è stato il grande numero di dipendenti della CIWL, donne e uomini invisibili ai passeggeri ma che hanno lavorato per il loro benessere e piacere. Nelle officine e negli stabilimenti della CIWL si è concentrata una forza lavoro e una mano d’opera altamente qualificata che ha ricoperto mille mestieri: falegnami, tappezzieri, elettricisti, servizio di lavanderia e reparto progettazione e costruzione di tutti gli oggetti destinati all’uso dei passeggeri. Tutto è lusso, curato nei minimi dettagli mentre il prodotto Orient-Express è “da sogno”.
A partire dagli anni Cinquanta la fotografia fa la sua parte, utilizzando anche le modelle, nel promuovere il treno e la Compagnia, la sua gente e il “dietro le quinte”. L’obiettivo è quello di creare una immagine moderna e vincente della azienda e idealizzare IL TRENO Orient-Express, presentandolo come una esperienza imperdibile e unica al mondo.
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La leggenda popolare dell’Orient-Express si crea gradualmente grazie ai molti aneddoti fioriti attorno a figure famose e illustri che hanno viaggiato, o forse no, sul treno. Le star dell’epoca, le teste coronate, re Edoardo VII d’Inghilterra, l’Imperatore Francesco Giuseppe I d’Austria, Lawrence d’Arabia, la ballerina Anna Pavlova, Mata Hari e Marlene Dietrich, Greta Garbo e Maria Callas, tutte icone dell’epoca, hanno viaggiato o sono state fotografate accanto ad esso.
Altre storie sono entrate nella vita dell’Orient-Express. Nel 1929 l’Orient-Express resta bloccato per nove giorni dalla neve a 80 km da Istambul in Turchia, ed esiste, in bella evidenza nella mostra, una lettera firmata da tutti i passeggeri che testimoniano con gratitudine l’incredibile disponibilità, la condotta esemplare e il sacrificio di tutto il personale del treno per minimizzare le difficoltà sorte in quella circostanza.
Nel 1895 viene inaugurato a Costantinopoli il lussuoso hotel Pera Palas, che domina il Corno d’Oro, vicino alla
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stazione, frequentato dagli stessi viaggiatori del treno. E’ in questo albergo che Agata Christie nel 1934 scrive il famoso romanzo “Assassinio sull’Orient Express” che servira’ da spunto per altri romanzi, racconti, film, storie vere e di fantasia.
Nel corso della sua storia l’Orient-Express conserva intatto il fascino di un’epoca – che ha il suo acme negli anni Trenta – che si sposa con le atmosfere e i racconti costruiti lungo i 3180 km da Parigi a Costantinopoli, un percorso lungo il quale poteva accadere di tutto: delitto, sparizione, sequestro, spionaggio, storie d’amore e molto altro. Miti e storie fiorite attorno all’Orient-Express hanno reso labili i confini tra realtà storica e racconto fantastico.
In realtà tra libri, film e personaggi famosi, eventi storici e fatti di cronaca, a volte reinterpretati, l’Orient-Express si rende indipendente dalla stessa azienda che lo ha creato e le ruba il palcoscenico come se nel suo stesso nome finisse per condensare l’intera storia della CIWL.Mitico e leggendario, questo treno ha spesso rubato alla fantasia aneddoti poi smentiti dagli archivi storici come la firma dell’armistizio del 1918 che si racconta sia stato firmato a bordo dell’Orient-Express mentre invece si trattava di una carrozza di un altro treno della Compagnia.
Da “semplice” mezzo di trasporto, oggetto tecnico e prodotto di una azienda, il treno entra in una sorta di narrazione mitologica e si trasforma in un oggetto culturale celebrato ovunque raggiungendo il grande pubblico. Dopo l’uscita del libro di Agata Christie il treno e il giallo entrano nelle case in formato tascabile e diventano ispirazione letteraria e artistica.
“Il treno per Istanbul”, 1933, di Graham Greene, classico romanzo tra le due guerre, precede di un anno il libro della Christie ma con una enorme differenza nei personaggi. Dalle figure eleganti e patinate che ricercano la propria vendetta si entra negli scompartimenti carichi di umanità dolente e spaventata, ciascuno con la propria storia drammatica. Ma tutti vittime e carnefici.
Tra i libri e gli scrittori più noti c’è “Orient-Express” di John Dos Passos, figura significativa nel panorama degli intellettuali americani del Novecento. E’ il 1921, epoca di conflitti e rivolgimenti sociali e politici, e Dos Passos viaggia tra Balcani, Turchia, Caucaso e Medio Oriente e fino a Costantinopoli, commentando gli eventi e, al tempo stesso, viaggia attraverso scenari di struggente bellezza tra memoria e immaginazione, scrivendo un reportage di grande forza evocativa.
Infine “L’ultima fermata” di Gregor Von Rezzori, pieno Novecento, lui stesso passeggero dell’Orient-Express appena restaurato, per vivere un lungo viaggio e “occasione romanzesca”, per descrivere, tra critica e rievocazione sentimentale, un mondo omologato e perfettamente riproducibile come lo stesso treno trasformato in una lucrosa “operazione nostalgia”
Il libro della Christie viene tradotto e pubblicato in tutto il mondo, diventa un oggetto letterario. Quaranta anni dopo il regista Sidney Lumet crea il primo adattamento cinematografico del romanzo. Da quel momento in poi il treno e quel treno sarà al centro di ambientazioni cinematografiche e letterarie, teatro di avventure e simbolo intramontabile del viaggio.
a cura di Daniela di Monaco