Continua a Lisbona la mostra di Pieter Hugo fino al 7 ottobre. Dopo la prima presentazione completa composta da quindici serie, prodotte tra il 2003 e il 2016, al Kunstmuseum Wolfsburg, la mostra è stata presentata al Museum für Kunst und Kulturgeschichte, a Dortmund, e ha ora trovato la sua terza sede al Museu Coleção Berardo, a Lisbona. Si veda MuseuBerardo. Cosa ci divide e cosa ci unisce? Come vivono le persone con le ombre della repressione culturale o del dominio politico? Il fotografo sudafricano Pieter Hugo (nato nel 1976, Johannesburg) esplora queste domande nei suoi ritratti, nelle sue nature morte e nei suoi paesaggi. Cresciuto nel Sudafrica post-coloniale, dove ha assistito alla fine ufficiale dell’apartheid nel 1994, Hugo ha un acuto senso delle dissonanze sociali. Percorre percettivamente tutte le classi sociali con la sua macchina fotografica, e non solo nel suo paese natio, ma anche in posti come Ruanda, Nigeria, Ghana, Stati Uniti e Cina. Le sue fotografie registrano le tracce visibili e nascoste e le cicatrici delle biografie vissute e della storia nazionale vissuta. È particolarmente interessato alle sottoculture sociali, al divario tra l’ideale e la realtà. Le sue foto mostrano i senzatetto; albini; Malati di AIDS; uomini che domano le iene, i serpenti e le scimmie; persone che raccolgono materiale elettrico in scenari apocalittici; attori di Nollywood in pose suggestive in costume, in aggiunta alla propria famiglia e gli amici. Le sue fotografie non sono gerarchiche; tutti sono trattati con la stessa quantità di rispetto. Più artista dell’antropologo o del documentarista, Hugo cattura il “momento di vulnerabilità volontaria” (Pieter Hugo) con un linguaggio visivamente distaccato, ma allo stesso tempo empatico, conciso, creando in tal modo veri ritratti di potente immediatezza. In molti casi, questa umanità è in netto contrasto con le difficoltà della realtà sociale che travolgono i soggetti delle sue immagini. Interamente in questo senso, le nature morte e i paesaggi di Pieter Hugo appaiono occasionalmente come commenti o metafore sociali, a complemento dei suoi ritratti socioculturali.
Una mostra del Kunstmuseum Wolfsburg
(pieter hugo: domatori di iene_wolfsburg_press_0004)
Pieter Hugo. Tra il diavolo e il mare blu profondo a
cura di Uta Ruhkamp.
04/07 – 07/10/2018, Livello 1 del Museu Coleção Berardo.
Aperto tutti i giorni dalle 10 alle 19 (ultimo ingresso: 18:30)