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Presso il Cortile di Michelozzo di Palazzo Vecchio a Firenze, fino al 12 febbraio, la mostra Second Life Tutto torna, seconda edizione di un sul tema della sostenibilità nell’opera d’arte. Lo sviluppo di un concetto e tema centrale oggi come quello della sostenibilità, rivolto ad artisti under 28 provenienti da tutta Italia – classe che rappresenta un obiettivo di sostenibilità sociale in una congiuntura nella quale i giovani sono particolarmente penalizzati – e una cornice unica, il cortile di Michelozzo, il primo cortile di Palazzo Vecchio, in cui ci si trova varcando il portale chiodato che si apre su Piazza della Signoria: questi i tratti salienti della tappa fiorentina della mostra Second life: tutto torna, nata appunto dal concorso promosso da Alia Servizi Ambientali SpA. Interessanti i lavori anche sotto il profilo ‘estetico’ e ancor più per quella ricerca che mostra come incardinare la creatività possa essere uno stimolo invece che un limite: una sfida intrigante in particolare per i giovani, i cui lavori dimostrano, a mio parere, di aver già introiettato alcuni valori e l’attenzione a un aspetto di ecosostenibilità spesso nascosto nella realtà quotidiana, dalle giovani generazioni. Le opere rivelano infatti che è lo sguardo ad essere green e non è necessario tematizzarlo in un modo che possa essere un manifesto ma anche attraverso un gesto di intimità, quello con la terra.
Il contest, giunto alla II edizione, espone le opere in uno dei palazzi più celebri al mondo e si consolida come il primo concorso artistico a livello nazionale incentrato sul tema “arte e sostenibilità”, con la Toscana come palcoscenico della creatività dei giovani artisti e degli studenti di tutte le Accademie e Scuole d’arte italiane.
Dopo il debutto al Museo Pecci di Prato, la nuova edizione ha visto, anche quest’anno, la partecipazione di circa cento giovani artiste e artisti da tutta Italia, che si sono interrogati sul concetto di sostenibilità, dalla salvaguardia
![](https://bebeez.it/wp-content/uploads/2023/01/1-Caterina-Dondi-Ordine-senza-spostare-Fotografia-su-carta-2021-e1674055959224.jpg)
dell’ambiente e del decoro urbano, all’impegno nel dare una seconda vita alla materia in linea con le regole dell’economia circolare: riduzione, riutilizzo, riciclo e recupero.
Le opere – realizzate utilizzando diversi materiali, quali foglie, pietre, ferro, acciaio, tessuto, plastica, oli, candele, pellicole, cenere e tecniche varie – evidenziano un interesse al tema della sostenibilità e la necessità di essere parte attiva di un processo di consapevolezza dell’emergenza ambientale e di reale cambiamento. Sono testimoniati, nei lavori in mostra, un futuro tecnologico e sostenibile, ma anche una visione contrastante della natura, antropica e “primavera” da vivere, empatia e ragione per controllare gli istinti umani più beceri, lo splendore della semplicità delle piccole cose in natura, mobilitazioni silenziose, universali, uniti dai sogni che volgiamo alle stelle.
Fra le 30 opere finaliste, selezionate da una prima giuria di giovani curatori e ora in mostra a Palazzo Vecchio, sono state successivamente valutate da una giuria composta da affermati
![](https://bebeez.it/wp-content/uploads/2023/01/2-Giuseppe-Raffaele-Espositore-di-luoghi-Tecnica-mista-ferro-carta-terra-2022-Foto-Mennonna-e1674056082915.jpg)
critici, storici dell’arte e direttori delle principali istituzioni toscane, le tre opere vincitrici e le menzioni speciali.
Prima classificata Caterina Dondi, artista ventiquattrenne della provincia di Varese, con l’opera Ordinare Senza Spostare, serie di fotografie su carta dove l’artista ha immaginato di assecondare l’ambiente (e non di riqualificarlo) nel suo naturale processo di rovina, ribaltando – come si legge nella motivazione della giuria – il punto di vista usuale sul tema, cercando di rendere “accettabile” e addirittura “bello” il degrado in atto, innescando così un processo di maieutica consapevolezza sul nostro habitat”.
La seconda opera classificata, Espositore di Luoghi, arriva da Messina ed è stata realizzata dal ventiseienne Giuseppe Raffaele con tecnica mista (ferro-carta-terra). Nell’opera l’artista capovolge il concetto di cartolina al fine di far conoscere realtà dimenticate; il premio è stato assegnato per “la forza immediata dell’oggetto, preceduta e seguita da una notevole concettualizzazione, che rafforza il senso della prima impressione. Si passa dal primato della vista – le cartoline solitamente mostrano un paesaggio naturale o urbano – a quello della mente, che invita a cogliere la vera essenza dei luoghi”.
Curae dell’artista milanese Giulia Pirri (classe 1994), si è classificata al terzo posto per “la “gentilezza” intima di un gesto che invita alla “cura” e all’attenzione nei confronti delle cose altrimenti considerate insignificanti, come una foglia caduta. Ricucire le ferite della natura appare un gesto scientemente utopico, ma al contempo necessario per la convivenza sul pianeta” come recita la motivazione della giuria e ribadisce l’artista.
Le tre menzioni speciali sono state assegnate a Elisa Pietracito, artista ventiseienne della provincia di Firenze, per
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Sotto lo stesso cielo realizzata con filo di rame di scarto cucito a mano su tessuto di riciclo; Edoardo Sessa, ventisettenne di Varese, con la performance Homologation e il giovanissimo artista cinese (classe 2002) Siyang Jiang con l’opera If you want to live realizzata con vetro, alluminio, legno, pianta, terra, candele.
Il main partner Evolve Maire Tecnimont Foundation ha selezionato per la menzione speciale l’opera di Federico Ferroni Decay, realizzata su lastre di ferro che “con una solidità materica d’impatto ben rappresenta la visione globale, l’urgenza di un intervento per la sostenibilità e la valorizzazione dei materiali di recupero, così vicini all’agire della Fondazione Maire Tecnimont” recita la motivazione.
Gli altri artisti selezionati, presenti in mostra, sono: Marco Agostini, Lisa Buffagni, Marta Caproni, Floriano Akele Castellanato, Marta Cecchetti, Francesca Colturani, Clarissa Falco, Ilaria Feoli, Federico Ferroni, Liliana Frusi, gruppo Hardchiteptur, Carmine Lo Regio, Celina Moscuzza, Francesca Panella, Valeria Robbe, Natalie Roman Pascale, Marco Rubbera, Lorenzo Scarpellini, Virginia Stevenin, Su Fei, Arianna Tabaro, Xiyu Guo, Zhao Zhenzhi.
«Questa mostra lancia un messaggio fondamentale, ovvero che i rifiuti possono diventare una risorsa – commenta l’assessore all’ambiente Andrea Giorgio ed è questa è la sfida che noi oggi
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abbiamo davanti: ridurre i rifiuti e differenziali, certamente, ma dare loro nuova vita trasformandoli in materie prime e seconde. Attraverso i comportamenti virtuosi delle persone è possibile non inquinare e non sprecare ma riutilizzare grazie al riciclo. Abbiamo esempi bellissimi, sia industriali con il lavoro enorme che fa Revet, sia artistici come questo con Alia che ringraziamo per aver creduto in un’idea che ha riscosso sempre maggiore successo. Siamo lieti di ospitare Second life in queste sale dove ricordiamo al mondo cosa sono stati il bello, la creatività e la cultura con questo messaggio nuovo e importante da lanciare ai cittadini e alle istituzioni».
La sostenibilità è quanto mai attuale e Alia conferma la sua attenzione anche a ciò che questo tema muove nel campo artistico, un driver straordinario per stimolare la curiosità, la riflessione critica, la fantasia di chi osserva ed il coinvolgimento responsabile delle comunità. In quest’ottica la seconda edizione della mostra è arricchita di nuove sedi sul territorio toscano (con tappe nella città di Empoli e Peccioli), a livello nazionale (Roma presso Evolve Maire Tecnimont Foundation) e laboratori creativi aperti a tutti. Gli adulti sono invitati a partecipare al progetto “l’aRRRRte in città”. Partendo dall’assunto che “l’arte rende più belle le nostre città”, i laboratori hanno lo scopo di diffondere, attraverso le pratiche artistiche, il rispetto dell’ambiente e la necessità di dare una seconda vita alla materia, osservando la regola delle 4R: Riduzione, Riutilizzo, Riciclo, Recupero. I percorsi educativo didattici con le scuole prevedono, invece, riflessioni ed interazioni ludiche con le opere esposte sui temi del riciclo e del riuso.
Il progetto, ideato e promosso da Alia, si avvale del patrocinio istituzionale di Regione Toscana, e dei comuni di Firenze, Empoli, Prato, Pistoia, Peccioli e della Conferenza dei Presidenti delle Accademie. Sono partner del progetto Fondazione Palazzo Strozzi, Centro Pecci, Museo Novecento e MAD Murate Art District; Scapigliato Spa, Revet Spa e Belvedere Spa, e main partner Evolve Maire Tecnimont Foundation.
La giuria che ha selezionato le opere vincitrici – raccolte anche nel catalogo ufficiale pubblicato da Mandragora e nel portale dedicato https://secondlifecontest.it/ – è formata da: Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi, Valentina Gensini, Direttore Artistico centro Murate Art District, Stefano Collicelli, Direttore generale del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, Sergio Risaliti, Direttore Artistico Museo Novecento Firenze, Cristina Gelli, Direttrice dei Musei di Empoli, oltre al curatore, prof. Marco Meneguzzo, e Giuseppe Meduri, Direttore relazione esterne, comunicazione e sostenibilità di Alia.
I prossimi appuntamenti dell’allestimento saranno: al cenacolo degli Agostiniani ad Empoli (dal 6 al 26 marzo), a Peccioli, presso il Palazzo senza Tempo (dal 15 giugno al 30 luglio) ed a Roma presso la sede di Evolve Maire Tecnimont Foundation.
I.G.