Torna a Caltagirone, fresca di restauro, la tavola fiamminga Trono di Grazia. La mostra è stata inaugurata giovedì 13 giugno, nella Sala Karol del Museo Diocesano. La mostra che rimarrà aperta al pubblico fino alla fine di agosto si impernia sul dipinto attribuito nel 1968 da Giovanni Carandente, a Vrancke van der Stockt, forse allievo del più noto Roger van der Weyden, risalente alla fine del XV secolo. L’opera, un vero e proprio unicum per la Sicilia, si suppone sia appartenuto alla baronessa Agata Interlandi della Favarotta, che nel 1783 lo donò alla chiesa di San Giorgio di Caltagirone. L’occasione della mostra è data dal recente restauro della tavola nel Laboratorio dei Musei Vaticani, restauro che ha restituito all’opera alla originaria bellezza. L’evento, curato da Roberta Carchiolo, Fabio Raimondi e Manuel Parada López de Corselas, è organizzato dalla Regione Siciliana e dalla Diocesi di Caltagirone.
Il delicato processo di restauro ha visto il coinvolgimento di cinque partner oltre al Museo Diocesano di Caltagirone, proprietario dell’opera: Aon Italia per la consulenza specializzata dei rischi in ambito fine-arts, SeeYourBox per il monitoraggio in tempo reale tramite tecnologia IoT (Internet of Things) dell’intera movimentazione ed esposizione dell’opera, Apice per la logistica fine-arts, Ott Art per le vetrine e le tecniche espositive, Propagroup per i materiali di imballaggio e confezionamento. Questa collaborazione tra attori altamente specializzati nel settore dei beni artistici, ha consentito il perfetto coordinamento di tutta l’operazione nella sua complessità, grazie ad una condivisione di dati in tempo reale dello stato dell’opera in maniera automatizzata. Aon si è occupata nello specifico della copertura assicurativa dell’opera d’arte durante il trasporto nail2nail (da chiodo a chiodo, ovvero dal Museo Diocesano di Caltagirone ai Musei Vaticani e viceversa) e della copertura della stessa durante l’esposizione permanente. Inoltre, grazie alla sinergia con SeeYourBox, Aon ha aumentato ulteriormente il livello di controllo del rischio riducendo la probabilità del verificarsi di sinistri, così da salvaguardare l’opera in ogni frangente. Se si considera il fatto che nel 2020 i dispositivi connessi tra loro saranno più di 75 miliardi a livello worldwide, in un mondo così iper-connesso l’enorme mole di dati forniti dall’IoT porterà sicuramente ad una trasformazione dei modelli di business di molti settori, come quello dell’Arte.
Aon è quindi orgogliosa di aver partecipato ad un progetto così innovativo e unico nel suo genere, contribuendo a restituire al pubblico un’opera d’arte dal valore inestimabile come il “Trono di Grazia”. Dopo il restauro realizzato dai Laboratori dei Musei Vaticani, nelle cui sale l’opera è rimasta in esposizione per circa due mesi, mentre adesso è tornata ad essere ammirata ad essere ammirata in tutta la sua rinnovata bellezza al Museo Diocesano di Caltagirone, insieme a un’opera dello stesso autore proveniente dal Museo Archeologico Nazionale di Madrid, in occasione della mostra “Trono di Grazia. Il ritorno della tavola fiamminga a Caltagirone”.