La piattaforma di wealth management digitale Yield Street, partecipata da fondi di Soros Fund Management, ha acquisito per 170 milioni di dollari Athena Art Finance, un istituto di credito che fornisce prestiti garantiti da materiale artistico a collezionisti e rivenditori (si veda qui il comunicato stampa). A vendere sono stati Carlyle e il fondatore di Athena Olivier Sarkozy, ex managing partner di Carlyle e fratellastro dell’ex presidente francese Nicolas Sarkozy.
Il prezzo pagato da da Yield Street è significativamente inferiore ai 280 milioni di dollari con cui era stata capitalizzata Athena da Sarkozy e da Carlyle al momento della fondazione nel 2015 (si veda qui ArtNet).
Nella sua relazione inaugurale sul finanziamento del mondo dell’arte la scorsa primavera, La Fondazione Europea delle Belle Arti (TEFAF) ha rilevato che i prestiti ai collezionisti indipendenti rappresentano fino al 90% del mercato stimato della finanza artistica da 20 miliardi di dollari. Non è difficile per una figura così succosa generare eccitazione, soprattutto considerando che l’ultimo rapporto annuale di Art Basel e UBS ha proiettato il mercato artistico mondiale verso un valore di circa 63 miliardi di dollari. E Athena, che offre fino al 50 percento del valore stimato di un’opera d’arte per i mutuatari, ha già guadagnato oltre 225 milioni di dollari dalla sua fondazione.
Ma poiché la stragrande maggioranza dei finanziamenti artistici va a clienti privati che prendono in prestito dando in garanzia le proprie collezioni d’arte spesso per reinvestire denaro in altri beni non artistici, non è facile proiettare gli effetti dell’industria del finanziamento artistico sul mercato dell’arte. Altrettanto importante, il prestito garantito dall’arte rimane quasi interamente un affare americano, in quanto solo gli Stati Uniti attualmente consentono ai mutuatari di mantenere il possesso fisico delle loro garanzie nel corso di un prestito.