Articolo parte dell’inchiesta di copertina Private equity, strong buy, pubblicato su BeBeez Magazine n. 18 del 24 febbraio 2024
di Giuliano Castagneto
Prezzo (15 febbraio 2024): 27,4 euro
Target Price (Kepler Chevreux, 23 ottobre 2023): 37 euro
NAV per azione: 48,9 euro
Sconto sul NAV: 44%
Italmobiliare ha per decenni riempito le cronache finanziarie in quanto Italcementi, a lungo la principale controllata della holding della famiglia Pesenti, era un elemento cruciale del sistema Cuccia, quella ragnatela di alleanze e partecipazioni incrociate tra banche e grandi imprese grazie al quale il deus ex machina di Mediobanca salvaguardava le stesse, e la stessa Mediobanca, dall’invadenza del potere politico.
Ceduta Italcementi ad Heidelberg Cement nel 2016 per circa 1.66 miliardi di euro con un mix di cassa, azioni Heidelberg Cement e asset, Italmobiliare, guidata dall’erede della storica famiglia Carlo Pesenti, ha sviluppato una moderna holding di partecipazioni quotata, con una capitalizzazione di mercato a metà febbraio di poco inferiore a 1,2 miliardi di euro e un NAV di circa 2,1 miliardi. Uno sconto del 44% rispetto al NAV, che lo scorso autunno aveva toccato il picco del 53%.
Nella sede milanese di Via Borgonuovo la cosa non ha preoccupato più di tanto “in quanto poco rappresentativa del valore effettivo degli asset in portafoglio, che nel frattempo hanno riportato buone performance operative. C’è un motivo tecnico, legato alla liquidità del titolo. Italmobiliare ha un flottante del 30% costituito in prevalenza da azionisti stabili, quindi i volumi scambiati sono molto bassi. Nel 2022 i volumi di mercato si sono ridotti significativamente in particolare sulle mid cap in Italia. Questo ha penalizzato in modo particolare titoli come Italmobiliare” spiega Alarico Melissari , membro della direzione Business Development e Investor Relator della holding. “A questo si è aggiunto l’impatto delle liquidazioni sui fondi Pir accelerate nel corso del 2023”. Tuttavia gli analisti sono positivi sul titolo, soprattutto perché il 67% del NAV è rappresentato da posizioni in aziende non quotate, alcune di esse ad alto potenziale.
Spiega Melissari “E’ proprio questo il nostro vantaggio: offrire all’azionista esposizione ad aziende che crescono strutturalmente a doppia cifra ma che non sono quotate sul mercato, come nel caso di Caffé Borbone e Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella”. Quest’ultima produce profumi, fragranze per la casa e prodotti beauty nel segmento luxury. Italmobiliare intende sostenere entrambe le aziende in un’ulteriore espansione all’estero. Santa Maria Novella in particolare nel 2022 ha fatturato 47 milioni, il 55% in più rispetto all’anno precedente, con un ebitda del 24% e continua a crescere ad un tasso del 20% nei primi nove mesi del 2023. Caffé Borbone, partecipata al 60% ha aumentato le vendite del 15% nei primi nove mesi del 2023 con un Ebitda margin del 27%.
Entrambe sono da tempo nel portafoglio di Italmobiliare, Caffè Borbone dal 2018, Santa Maria Novella dal 2020, riflettendo un approccio alla creazione di valore che si proietta nel lungo periodo. “Alcune aziende richiedono tempi di sviluppo più lunghi”. Italmobiliare ha avuto un ruolo chiave anche nella nascita del Gruppo Florence, la piattaforma che aggrega eccellenze che producono per i grandi brand della moda di lusso guidata da Attila Kiss e nata nel 2020, che ha realizzato finora più di 30 acquisizioni e il cui controllo è stato rilevato nell’ottobre 2023 da Permira a un Enterprise Value superiore al miliardo di euro (si veda articolo di BeBeez).
Italmobiliare gioca anche un ruolo nel settore del private equity tramite la controllata al 100% Clessidra Holding, tra i principali player italiani del settore, dalla stessa Via Borgonuovo rilevata poco dopo la scomparsa del fondatore Claudio Sposito. Italmobiliare riveste il ruolo di anchor investor nei fondi gestiti da Clessidra. “Clessidra investe in aziende che possono esprimere il proprio potenziale secondo le tassonomie tipiche del private equity.”. Il management di Italmobiliare è focalizzato, oltre alle due aziende già citate, anche su Casa della Salute, che controlla diversi poliambulatori tra Liguria e Piemonte ed è in costante espansione; Italgen, produttore di energia elettrica da fonti rinnovabili, soprattutto idroelettrico, un’eredità di Italcementi; SIDI Sport, che produce calzature tecniche per ciclismo e motociclismo; e Tecnica Group, uno dei leader nel mondo della calzatura outdoor e dell’attrezzatura da sci.
Anche le strategie di exit sono calibrate in modo da ottimizzare il valore di uscita. Un esempio è stata la cessione, tra il 2020 e il 2021, delle attività del produttore di packaging per alimenti Sirap Gema cedute a 4 diverse controparti e la cui parte principale del business è stata rilevata dal gruppo danese Faerch, controllato all’epoca dal fondo Advent International (si veda articolo di BeBeez).