16.62 €
Autore: Giuseppina Torregrossa
Casa editrice: Feltrinelli
Anno di pubblicazione: 2021
Acquista su AmazonDescrizione prodotto
I libri di Giuseppina Torregrossa, respirano il sole e la civiltà del sud, hanno il sapore dei romanzi classici anche quando raccontano la realtà di oggi. Sono libri che scorrono tra le dita veloci ma non scivolano, lontano dalla letteratura corrente, sia per l’impianto della storia, sia per lo stile che accoglie con naturalezza termini e modi di dire siciliani, stando lontano dall’artefatto e dall’aspetto caricaturale, e ‘spruzzando’ osservazioni e commenti che raccontano un luogo e una prospettiva storica. Una piccola saga anche se l’impianto della famiglia siciliana, abbraccia un cerchio sempre più grande del nucleo familiare, con personaggi tratteggiati con cura dal punto di vista psicologico; non mancano mai i sapori e gli odori intensi, a tratti disturbanti, mentre Palermo regna sovrana anche se la storia in questo caso si svolge per lo più in un paese. Della Sicilia ci sono i colori, i sentori, la mentalità e una sensualità conturbante, raccontata in modo non banale, senza morbosità né sfacciataggine che non denuncia tanto l’ipocrisia dei benpensanti quanto accarezza i turbamenti e la libertà di vivere intensamente come se fosse realmente possibile farlo – sebbene appaia paradossale – proprio di nascosto. Al contrario, titolo enigmatico, quanto esplicito narra la contraddittorietà della vita, l’autenticità a dispetto di quanto è conveniente: la passione che per essere vera sembra sempre straziante, eccessiva ed è soprattutto un mondo al femminile, rovesciato in una società tradizionale. I piani nel libro si intersecano: quello privato della coppia protagonista nella quale, a dispetto delle apparenze, l’elemento forte e originale è la moglie e pubblico quando per effetto della guerra gli uomini partono al fronte e il paese resta in mano alle donne. Dopo un primo smarrimento, la libertà conquistata appare quasi preferibile all’amore, almeno all’amore familiare, solo che con il ritorno a casa dei mariti, quelli sopravvissuti al fronte, la solidarietà femminile diventa rivalità, gelosia e il maschile l’elemento di disturbo. Come sarebbe un mondo senza uomini? O forse dovremmo dire, con il coraggio che non hanno avuto le protagoniste della storia, senza mariti?
Le vicende personali, gli amori infelici, la lotta per la quotidianità in tempi difficili si intrecciano con il piano storico, l’avvento del Fascismo, il suo consolidamento fino alla dissoluzione ed è interessante il punto di vista critico, realmente tale, senza partito preso, che non appare monocolore e granitico ma cerca elementi positivi, di successo pur nella condanna generale della dittatura, senza tesi però, attraverso l’esperienza e le diverse voci dei personaggi. In fondo ci sono risvolti positivi anche nelle situazioni peggiori e soprattutto con una certa abilità l’autrice mostra che quasi tutti i personaggi sono in parte conniventi, con l’utile che dal partito avverso si può ricavare, compreso il grande amore ritrovato e perduto di nuovo della protagonista.
In una Sicilia sperduta, lontana dal mare ma ugualmente florida di grano, ulivi e vigne, arriva nel 1927 il dottore Giustino Salonia, medico condotto, dall’animo irrequieto, contraddittorio, che lo spinge ad agire d'impulso e fare esattamente l'opposto di ciò che sarebbe ragionevole o anche solo conveniente, lascia Palermo; lì anche la famiglia, la moglie Gilda e la figlia. Accetta l'incarico a Malavacata, "un ammasso di casupole, sporcizia e miseria", dove la gente muore costantemente di polmoniti e malaria – la bonifica fascista lì non suona la sua grancassa – ma dove certamente il medico ha un grande potere e dove potrebbe vivere un suo momento di gloria, anche se la presenza dei rappresentanti del Partito si fa sentire non proprio con mano leggera. Gilda, la moglie, rimasta a Palermo con la figlia neonata si gode un insperato intervallo di libertà e indipendenza, recuperando il suo violino e la sua passione per la musica e scoprendo un sentimento del quale ha paura, tanto che dopo una lontananza di anni dal marito decide in nome del valore della famiglia di raggiungerlo. Nel frattempo lo studio medico di Giustino è diventato il cuore attorno a cui si muove l'intera comunità: una ragazza che rischia di morire per un aborto illegale, della quale Giustino finisce per innamorarsi; il saggio Mimì, che si oppone con fierezza alle nuove coltivazioni promosse dall'Istituto del grano; il federale, ricco proprietario terriero che si approfitta dei finanziamenti pubblici; Ignazio, il sensale velenoso; Primarosa, una ragazzina generosa. Nella seconda parte la narrazione si sposta sulla trasformazione della vita del Paese al femminile con uno sguardo divertito sulla capacità di organizzarsi e ingegnarsi delle donne più libere di muoversi e lontano dal controllo sociale. Senza gli uomini le donne tacciono.
a cura di Ilaria Guidantoni