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16.15 €
Autore: Françoise Sagan
Casa editrice: Solferino
Anno di pubblicazione: 2020
Acquista su AmazonDescrizione prodotto
Classico ma non troppo. E’ uscito per la prima volta postumo grazie al lavoro della figlia – che lo ha trovato nel 2007 - l’ultimo romanzo incompiuto ed è arrivato in Italia la scorsa estate con le Edizioni Solferino, già tradotto in 16 lingue. Un’occasione per riscoprire un personaggio oltre che un’autrice del Novecento che conserva tutta la freschezza di una letteratura di rottura che guardava avanti con la capacità di attraversare il tempo senza invecchiare. Questo è in fondo la dote dei classici. Lo stile è gradevole, frizzante ed elegante ad un tempo. «Ecco in tutto e per tutto il tocco disinvolto di Sagan. Riconoscerete con gioia il suo humour, il suo distacco, la sua eleganza, il suo disincanto» come ha scritto Le Monde. C’è anche il tono beffardo se non sarcastico che si ritrova nella commedia francese, un po’ esasperato, a tratti morboso che non si prende troppo sul serio e non è necessariamente a lieto fine. C’è la disinvoltura di Bonjour tristesse, il suo romanzo più celebre tanto da divenire uno slogan – pubblicato sessanta cinque anni prima - e nell’insieme la maturità del distacco dalle cose, quella passione guardata un po’ più da lontano. Mentre nel primo libro la protagonista si confonde con l’autrice qui la voce narrante è distinta e quasi distaccata dal quadro che ci mostra, raccontandoci una storia di provincia, tra perbenismo e trasgressione, cattivo gusto e decadenza, ma che parla anche di uomini e di donne, istinti e sentimenti sospesi fuori dal luogo e dal tempo. La capacità della Sagan abile sceneggiatrice e autrice teatrale è l’abilità nel mantenersi sul filo del rasoio tra erotismo, ironia e comprensione umana, con un filo di tenerezza. Il gioco di personaggi indimenticabili si tesse su uno sfondo che ci regala atmosfere d’antan, appena decadenti, della Francia con descrizioni da romanzo classico, di ampio respiro. Protagonisti i sentimenti e le passioni: il desiderio irrefrenabile, la gelosia, la maldicenza sottile dirompenti, che scardinano ruoli e qualsivoglia compostezza. Henri è un imprenditore che ha fatto fortuna con il commercio del crescione. Vedovo, ha sposato in seconde nozze la nevrastenica Sandra, e non smette di pentirsene. Oltre a molti rimpianti, il primo matrimonio gli ha lasciato un figlio, Ludovic, sopravvissuto contro ogni aspettativa a un terribile incidente ma rimasto, secondo tutti, un po’ «suonato»: Marie-Laure, sua moglie, non nasconde il disgusto per questo «mezzo marito», e nemmeno l’interesse per i suoi soldi. Alla Cressonade, la casa di campagna nella Turenna dove i quattro conducono la loro esistenza nel segno della volgarità e dell’ipocrisia, giunge come un vento fresco Fanny, la madre di Marie-Laure. Sensibile e piena di charme, si appassiona alla sorte infelice del genero più di quanto lei stessa sia disposta ad ammettere.
Chi è Françoise Sagan
Alias Françoise Quoirez nasce il 21 Giugno 1935 a Cajarc nel Sud-ovest della Francia, figlia di un industriale parigino. Ultima di tre figli si trasferisce da Parigi con la famiglia agli inizi della seconda guerra mondiale per ritornarvi nel 44' dopo la Liberazione. Studia nei collegi religiosi; nel 53' venne bocciata all'esame di ammissione alla Sorbona. Esordì clamorosamente nel mondo della letteratura nel 1954, non ancora ventenne, con Bonjour Tristesse, divenendo protagonista di un prodigioso caso letterario sotto lo pseudonimo di Sagan, dalla Principessa della Recherche di Proust. La Françoise di quegli anni veniva descritta come una ragazzina con i capelli tagliati alla maschietta, dall'aria insignificante, la cui conversazione pareva non rivelare la lucentezza del genio. Dovevano passare ancora due, tre anni prima che Françoise Sagan cominciasse a vestirsi in modo eccentrico, a guidare macchine velocissime, al punto che nel 1957 per via di un incidente rischiò quasi la vita, a passeggiare per i boulevard accompagnata da un gigantesco cane lupo e da giovanotti stravaganti, divenendo così il personaggio noto a tutti con un seguito di amori burrascosi e un figlio. Nel 1958 sposa l'editore Guy Scholler per divorziare nel 62'. Successivamente il secondo matrimonio con Bon Westholf, progettista di ceramiche. Françoise Sagan girò presto il mondo come giornalista e si recò a Cuba dove scrisse brillanti relazioni favorevoli ai rivoluzionari; firmò tra l’altro il "Manifesto dei Cento ventuno" che proclamava il diritto al refus d'obéissance verso lo stato oppressore. Per il suo engagement la sua opera resta un efficace documento di costume per acquistare il sapore della denuncia. Sagan ebbe troppa fortuna o forse troppo in fretta, forse ingombrante: lo spazio mondano, borghese, artificiale, l'ambiente degli appartamenti di lusso della Costa Azzurra, dei ristoranti chic, delle auto sportive, whisky, villeggiature di lusso; personaggi che ricalcano psicologicamente i modelli di Fitzgerald, come sarà lei stessa a scrivere, impegnati a ingannare la noia. Sagan parla di una borghesia colta e viziata. Nel 1986 confessò di aver sostituito l'alcol con la droga giacché il suo editore la pagava in natura. Nel febbraio 2002 fu firmata una petizione da numerosi intellettuali francesi per sostenere la scrittrice economicamente. E' morta il 24 settembre 2004, nell'ospedale di Honfleur, nella Francia settentrionale stroncata da un'embolia polmonare. Di sé dice che bere e stordirsi era quello che la interessava della vita.
a cura di Ilaria Guidantoni