Baxi spa, azienda vicentina produttrice di apparecchi per il riscaldamento, e dal 2009 controllata dalla multinazionale olandese BDR Thermea, ha rilevato una partecipazione del 25% del gruppo G.I. Holding, azienda specializzata nella produzione e vendita di soluzioni per la climatizzazione, il raffreddamento dei processi industriali, il condizionamento di precisione e il trattamento dell’aria in edifici commerciali, industriali e pubblici (si veda qui il comunicato stampa e qui il post su Linkedin). Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, per il futuro non è esclusa l’acquisizione di ulteriori quote da parte di Baxi.
Sino ad ora il gruppo era controllato al 71% da Kynvest srl dell’amministratore delegato Paolo Baldissin, al 19% da RCapital e al 10% da Friulia.
Nell’operazione Baxi si è avvalsa del supporto di Deloitte Legal per tutti gli aspetti legali e di Deloitte Financial Advisory per lo svolgimento della due diligence finanziaria. G.I. Holding e i suoi soci fondatori sono stati invece assistiti da Fivelex Studio Legale e Tributario
L’accordo tra Baxi e G.I. Holding rientra nell’ambito di una partnership avviata dalle due società nel 2020, e ha l’obiettivo di ampliare le soluzioni ad alta potenza dedicate al segmento commerciale e industriale. La collaborazione riguarderà anche le attività di ricerca e sviluppo per fornire ai clienti nuove soluzioni per la transizione energetica.
Con sede a Latisana (Udine), il gruppo G.I. Holding produce e commercializza un’ampia gamma di pompe di calore, refrigeratori d’acqua, centrali trattamento aria, unità roof top e ventilconvettori a marchio CLINT, KTK KLIMATECHNIK e NOVAIR. L’azienda offre anche soluzioni su misura per sistemi di raffreddamento per applicazioni tecniche come centri di elaborazione dati e sale server con il marchio MONTAIR. Inoltre, è specializzata nell’uso di refrigeranti naturali e a basso impatto ambientale (GWP). Con 300 dipendenti e siti produttivi in Italia e Ungheria, G.I. Holding è presente in oltre 70 mercati a livello mondiale.
Nel 2022 ha fatturato 73,7 milioni di euro, l’ebitda è stato negativo per 204 mila euro, il debito netto è stato di 19 milioni e il patrimonio netto pari a 8,4 milioni (si veda qui il report di Leanus dopo essersi registrati gratuitamente).
Baldissin ha commentato: “Unendo le forze dei due gruppi, entrambi realtà multi-brand, possiamo integrare e completare le nostre soluzioni per il comfort, ampliare la nostra collaborazione OEM con il gruppo e, grazie alle interazioni sinergiche che si verranno a creare, avviare lo sviluppo di nuovi prodotti e sistemi ancor più evoluti ed efficienti, potenziando il portfolio a basso GWP e con refrigeranti naturali”.
Bertrand Schmitt, ceo del gruppo BDR, ha aggiunto: “Grazie a questa collaborazione acceleriamo la possibilità di offrire ai nostri clienti l’accesso alle soluzioni di G.I. Holding. La transizione energetica è in piena corsa e l’elettrificazione ha un ruolo chiave nella decarbonizzazione del riscaldamento e del raffrescamento. Con questa partnership possiamo offrire ulteriori soluzioni per il comparto commerciale, contribuendo insieme a costruire un futuro sostenibile.”
Alberto Favero, direttore generale di Baxi spa, ha concluso: “La partnership con G.I. costituisce una notevole opportunità di ampliamento delle nostre soluzioni per la transizione energetica: le pompe di calore svolgono un ruolo fondamentale nella decarbonizzazione degli edifici. Per Baxi e per il gruppo BDR Thermea questa nuova partnership strategica rappresenta un’ottima opportunità per facilitare e velocizzare questo processo, entrando in segmenti di mercato ad oggi non ancora totalmente presidiati”.
Baxi, controllata come detto al 100% dal Gruppo BDR Thermea, è un centro di eccellenza nell’attività di progettazione che he ha origini lontane, quando nel 1925 la famiglia tedesca Westen fondò lo stabilimento delle Smalterie Metallurgiche Venete, uno dei maggiori stabilimenti di prodotti smaltati come scaldacqua elettrici e vasche da bagno oltre a prodotti per il riscaldamento quali corpi scaldanti in acciaio. Alla fine degli anni ‘70 l’azienda ha iniziato a focalizzare la propria produzione nel settore del riscaldamento divenendo uno dei primi stabilimenti ad introdurre gli apparecchi domestici a gas con la produzione di caldaie murali, contestualmente all’espansione della rete del gas che avveniva proprio in quel periodo.
Nella metà degli anni ‘80, poi, ha proseguito anche l’espansione nei mercati esteri. Con oltre 1.000 dipendenti, esporta i propri prodotti in più di 70 paesi e nel 2022 ha fatturato 424 milioni di euro. Nello stesso anno l’ebitda è stato di 17,9 milioni e la liquidità netta pari a 78,2 milioni (si veda qui il report di Leanus dopo essersi registrati gratuitamente).