Un pool di banche di credito cooperativo del Gruppo Cassa Centrale supporterà con un finanziamento di 25 milioni di euro (assistito da SACE con Garanzia Futuro) il piano Industriale 2023-2026 di Vetri Speciali spa, primaria società specializzata nella realizzazione di contenitori in vetro per uso alimentare con sede a Trento e stabilimenti in Trentino, Veneto e Friuli-Venezia Giulia (si veda qui il comunicato stampa).
All’operazione, strutturatadal team dell’ufficio corporate di Trento di Cassa Centrale Banca, hanno dato il loro contributo quattro bancheaffiliate partecipanti al pool: Banca per il Trentino-Alto Adige, Cassa Rurale Alta Valsugana, Cassa Rurale Valsugana e Tesino e Banca Prealpi SanBiagio.
Vetri Speciali è controllata con quote paritetiche, al 50% ciascuno, da O-I Italy spa (di proprietà del gruppo Owens-Illinois, che è il più grande produttore al mondo di contenitori in vetro) e Zignago Vetro (società veneta quotata a Piazza Affari). Si tratta di una realtà in cui la tradizione artigianale è declinata secondo le più innovative tecnologie al servizio della grande industria. Con la sua struttura commerciale, raggiunge oltre 52 nazioni avvalendosi di un ufficio commerciale interno composto anche da operatori di madrelingua inglese, francese, tedesca e spagnola e da funzionari di vendita esterni. Nel 2023 il gruppo ha fatturato 328,6 milioni di euro, l’ebitda è stato di 115,5 milioni e la liquidità netta pari a 22,3 milioni (si veda qui il report di Leanus dopo essersi registrati gratuitamente).
Come anticipato, per il 2024, il trentesimo anno dalla sua fondazione, Vetri Speciali ha predisposto un piano industriale strategico che prevede numerosi interventi, tra i quali il più significativo e ambizioso è rappresentato dall’investimento dedicato all’ampliamento della capacità produttiva dello stabilimento di Spini di Gardolo di Trento, mediante un secondo forno che andrà a sostituire quello di Pergine Valsugana (in via di dismissione). Questo consentirà un aumento della capacità produttiva complessiva di oltre 100 tonnellate di vetro fuso al giorno ed avrà positive ricadute in termini occupazionali e di fatturato.
Nel dettaglio, i vetri prodotti mediante il nuovo forno fusore saranno ad alta valenza ecologica, grazie all’utilizzo come materia prima dei rottami provenienti dalla raccolta differenziata per una percentuale prossima al 100%; insieme alla consistente riduzione degli scarti di lavorazione, si genererà un significativo miglioramento dell’impatto ambientale.
Quanto al Gruppo Cassa Centrale, lo scorso marzo aveva rafforzato la collaborazione con SACE sottoscrivendo la convenzione “Garanzia Futuro” con l’obiettivo di favorire e sostenere il processo di crescita delle imprese in Italia e sui mercati globali(si veda qui il comunicato stampa). L’accordo consente alle banche del gruppo di mettere a disposizionedelle imprese la garanzia di SACE con una copertura pari al 70%, per sostenere operazioni di rilievo strategico per l’economia del paese, sotto i profili dell’internazionalizzazione, della sicurezza economica e dell’attivazione di processi produttivi e occupazionali in Italia.
Tra i più recenti finanziamenti erogati da Cassa Centrale a pmi ricordiamo quello da 4 milioni di euro (assistito sempre da Garanzia SACE Futuro) a favore di GITOMA srl, società del Gruppo ORVA – Bravi, per sostenere il piano di innovazione tecnologica e produttiva del gruppo, attraverso investimenti dedicati (si veda qui il comunicato stampa); e quello da complessivi 19,7 milioni di euro a supporto dell’acquisizione della società trevigiana (con quartier generale a Vittorio Veneto) Officine S. Giacomo da parte del fondo Progressio Investimenti IV (si veda altro articolo di BeBeez), gestito da Progressio sgr, nell’ambito di un’operazione di leveraged buy-out curata dall’ufficio corporate finance del servizio finanza strutturata.
Ricordiamo infine che il gruppo bancario ha chiuso il 2023 con un utile di 871 milioni, dai 562 milioni del 2022 (+55%) e ricavi in crescita del 30% a 2,4 miliardi, a fronte di commissioni nette a 795 milioni (+5,3%). Complessivamente, il margine di intermediazione è salito del 12,7% a 2,8 miliardi, a fronte di oneri di gestione a 1,9 miliardi (+8,2%), per un rapporto cost/income migliorato di 7 punti al 52% (si veda qui la presentazione di bilancio 2023).