Il Fondo Alpha gestito da Dea Capital Real Estate ha ceduto per 17,2 milioni di euro un immobile a Roma (si veda qui il comunicato stampa). Il contratto definitivo dovrebbe essere stipulato entro il primo semestre del 2019.
L’immobile è situato in via Casilina 1-3, nella zona semicentraule di Roma, nei pressi di Porta Maggiore e delle direttrici stradali della Casilina e della Prenestina. L’edificio è costituito da 7 piani fuori terra, interamente destinati a uso uffici (ospita una sede del Ministero dell’Economia e della Finanze), e un piano interrato ad uso archivi, depositi e locali tecnologici. L’immobile si sviluppa su 5 corpi di fabbrica (palazzine A, B, C, D, E) e un piano terra comune a tutti i fabbricati, adibito ad archivio, depositi, locale bar e locali tecnologici.
Si tratta del terzo immobile direzionale romano ceduto dal Fondo Alpha quest’anno: il fondo nel febbraio scorso ha infatti annunciato la vendita di altri due immobili direzionali a Roma per 53 milioni di euro, oltre le imposte di legge (si veda altro articolo di BeBeez). Il rogito è avvenuto lo scorso 10 aprile e infatti lo scorso 30 aprile il Consiglio di Amministrazione di Dea Capital sgr ha approvato in favore dei quotisti del Fondo Alpha un rimborso parziale pro-quota per un totale di circa 53 milioni di euro, corrispondente a 510 euro per ciascuna delle 103.875 quote in circolazione (si veda qui il comunicato stampa). Il rimborso, che verrà riconosciuto con data di stacco 6 maggio, è appunto conseguente alla dismissione degli immobili siti a Roma, Via Capitan Bavastro n. 174 e Via Cristoforo Colombo n. 44.
Il Fondo Alpha è un fondo d’investimento alternativo immobiliare chiuso, primo ad apporto pubblico in Italia, oltre che il primo a essere quotato su Borsa Italiana (sul segmento Miv). È stato lanciato nel 2001 con il conferimento di 26 immobili ubicati tra Bologna, Milano e Roma, a prevalente destinazione terziaria. Nel 2015 la durata del fondo è stata prorogata di ulteriori 15 anni, rispetto alla scadenza originaria del 27 giugno 2015, prevedendo pertanto la nuova scadenza entro il 27 giugno 2030, ferma restando la facoltà per la società di porre in liquidazione anticipata il fondo.