Peggiorano le prospettive per il settore immobiliare in Italia: Milano scende dal 17mo al 20mo posto nella classifica europea delle città più attrattive per gli investimenti, mentre Roma si piazza al 28mo. Lo rilevano PwC e lo Urban Land Institute nello studio congiunto “Emerging Trends in Real Estate. Creating an impact. Europe 2019”, presentato il 16 gennaio scorso (vedi il rapporto completo).
La classifica tiene conto del parere degli operatori del settore su investimenti e sviluppo nel 2019. Le prospettive di Milano per il 2019 sono buone sia per gli investimenti che per lo sviluppo, ma peggiori rispetto all’anno scorso per cui scivola dal 17mo al 20mo posto della classifica europea di Pwc e Urban Land Institute. La discesa è dovuta al risultato delle elezioni politiche del marzo 2018, che ha portato alla formazione di un governo populista ed euroscettico, scrivono PwC e Urban Land nel report.
Gli investitori comunque sono impressionati dalla leadership locale del capoluogo lombardo, dalla sua visione strategica e dalle sue infrastrutture. In particolare, la città attrae i retailer internazionali come Uniqlo, Starbucks, Apple e NBA, che dovrebbe aprire il suo primo negozio europeo di merchandising legato al basket. I canoni di affitto nel 2019 dovrebbero salire e i valori di mercato dovrebbero restare stabili. La domanda di uffici resta forte e stanno fiorendo soprattutto gli spazi di coworking.
Il contesto politico pesa anche di più sul real estate romano. Le prospettive di Roma per il 2019 sono stabili sia per investimenti che per sviluppi; valori di mercato e affitti dovrebbero restare stabili. Tuttavia, a a causa dei problemi politici a livello nazionale e locale, Roma piace meno agli investitori e risulta pertanto al 28mo posto nella classifica. Molti vorrebbero investirci, ma sono scoraggiati dall’eccessivo lavoro che comporterebbe e dall’imprevedibilità della Capitale, che faticano a capire. In particolare, secondo un investitore è molto rischiosa se gli sviluppatori non hanno effettuati dei pre-affitti, visto che ha un tasso di assorbimento pari a meno della metà di quello di Milano.
Un precedente rapporto pubblicato lo scorso dicembre da PwC sul mercato real estate, all’interno del corposo studio periodico dedicato al settore NPLs (The Italian NPL Market. Entering a New Era) segnalava che Milano e Roma hanno rappresentato rispettivamente il 38% e il 20% del volume totale di investimenti immobiliari nella prima metà del 2018, specialmente nel segmento uffici. Ad ogni modo, alcuni investitori stanno adattando le loro strategie e iniziando a considerare location secondarie.
A livello nazionale, nella prima metà dello scorso anno il mercato immobiliare commerciale ha registrato in Italia investimenti per 3,2 miliardi di euro, con un calo del 44% del volume di investimenti rispetto allo stesso periodo del 2017, che però era stato l secondo anno migliore del settore dopo gli investimenti record a 10 miliardi del 2007. Il segmento uffici ha fatto la parte del leone col 32% delle transazioni (1,06 miliardi), seguito dal retail (31%, con 1,02 miliardi) e dagli immobili industriali (16%, anche se il suo risultato è stato influenzato dalla vendita di un portafoglio paneuropeo che includeva 20 immobili solo in Italia).