Nei nove mesi da gennaio a settembre del 2023 i tentativi di vendita di immobili in sede di asta giudiziale sono ammontati a circa 115 mila, segnando un calo del 20% rispetto ai 144 mila registrati al 30 settembre 2022. Il controvalore, calcolato sui prezzi di base d’asta, è stato pari a 18 miliardi di euro, che si confronta con i 24 miliardi del corrispondente periodo del 2022, in calo quindi del 25%.
E’ quanto emerge dall’analisi dei dati alla fine del terzo trimestre dell’Osservatorio Immobiliare delle Vendite Giudiziarie di Abilio spa, player di riferimento nella vendita e acquisto di beni immobili e strumentali provenienti da procedure, società di leasing e vendite volontarie, facente parte del gruppo illimity (si veda qui il comuniicato stampa). I risultati sono stati presentati oggi in occasione dell’edizione 2023 di Abilio Talk , l’annuale incontro con la comunità degli investitori, che quest’anno Abilio ha organizzato a Citylife nella cornice della Torre Libeskind, sede milanese di PWC Italia in collaborazione con la stessa società di revisione e consulenza ed Europa Investimenti, investitore specializzato nelle aziende in tensione finanziaria e bisognose di rilancio, facente capo al gruppo britannico Arrow Global. Lo studio traccia periodicamente i flussi di vendite immobiliari in sede giudiziale in Italia, sia nell’ambito di procedure esecutive che concorsuali, con l’obiettivo di analizzarne l’evoluzione ed evidenziarne criticità e opportunità.
In particolare,nel periodo esaminato risultano essere stati messi in vendita, tramite procedure concorsuali ed esecutive, 111.453 immobili, dato in flessione di circa il 20% rispetto ai primi nove mesi del 2022 (139.863 immobili).
Numeri che peraltro ricalcano quelli, riguardanti il solo terzo trimestre del 2023, diffusi a inizio settimama da Cherry Brick. Il braccio operativo nell’immobiliare di Cherry srl, startup fintech di cui l’ex ad di Banca Ifis, Giovanni Bossi, è cofondatore, ha infatti riportato per il periodo luglio-settembre quasi 30.000 aste pubblicate, in calo del 21% rispetto alle circa 38.000 del medesimo periodo 2022, confermando così il calo già registrato nel secondo trimestre 2023, per un valore complessivo dell’offerta minima di partenza pari a circa 4,7 miliardi di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
“I dati riflettono da un lato l’impatto dei tassi di interesse sulle comprevendite, come del resto sulla globalità del mercato immobiliare, ma anche e soprattutto il calo del volume di procedure giudiziali, progressivamente assottigliatosi a partire dal 2019, in conseguenza delle misure straordinarie a sostegno delle imprese adottate per fare fronte alla pandemia” ha spiegato a BeBeez Renato Ciccarelli, ceo di Abilio. Tuttavia, la stessa analisi dell’Osservatorio segnala che, stando all’Istat, nel primo semestre le procedure fallimentari e liquidazioni giudiziali sono state pari a 3.900, dato in linea con il primo semestre 2022 (4.000), il che evidenzia come per la prima volta si sia fermata la flessione delle procedure in atto proprio dal 2019 – anno precedente la fase pandemica – durante il quale si erano registrate 5.700 mila procedure, sempre nel solo primo semestre. In altri termini,il volume di procedure e liquidazioni giudiziali sembra aver toccato il minimo.
Alcuni indicatori macro economici suggeriscono infatti per il prossimo futuro una potenziale crescita dei volumi di procedure, diversa da quella che si rileverebbe dalla sola lettura del trend di vendite giudiziarie dichiarate nel corso degli ultimi anni. Infatti, nei bilanci bancari resta elevato sia lo stock di crediti UTP (33 miliardi di euro nel 2022) sia quello dei crediti performing ad alto rischio di deterioramento (Stage2), secondo PWC pari a 190 miliardi di euro sempre nel 2022.
Ma il probabile aumento delle procedure sarà sicuramente accompagnato da un’accresciuta complessità dei procedimenti di vendita, dovuto anche al sensibile invecchiamento dello stock degli immobili in asta. Il periodo gennaio – settembre 2023 ha infatti visto una decisa riduzione di nuovi immobili immessi alla procedura di asta, 34.000 contro 45.000 del corrispondente periodo del 2022. “L’aumento delle procedure e il parallelo invecchiamento del magazzino sono criticità che i Tribunali dovranno affrontare, e che quindi renderanno sempre più importante aumentare la gestione efficiente delle procedure” sottolinea Ciccarelli. Ne è un indicatore l’andamento dell’incidenza degli esperimenti concorsuali in cui il Tribunale è stato assistito da soggetti specializzati (tra cui Abilio) passata dal 26% nel 2019 al 40% nel 2022, e al 41% nei primi sei mesi del 2023, secondo un trend di crescita che si stima proseguirà anche negli anni a venire.
Ricordiamo che Abilio, fondata dallo stesso Ciccarelli come IT Auction e poi acquisita nel 2019 dal gruppo creditizio lanciato nello stesso anno da Corrado Passera (si veda altro articolo di BeBeez), dallo scorso maggio è partecipata per il 18% da Coima sgr a seguito di un aumento di capitale riservato, che la sgr guidata da Manfredi Catella ha sottoscritto conferendo in cambio del 100% di Residenze Porta Nuova (RPN), società dedicata alla commercializzazione e locazione di asset residenziali di pregio a Milano, costituita da Coima sgr nel 2009 con l’obiettivo iniziale di gestire il collocamento residenziale di Porta Nuova a Milano, ma che poi ha appunto ampliato l’attività su tutta l’area della città (si veda altro articolo di BeBeez).