Iccrea Banca, capogruppo del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea (a cui aderiscono 128 BCC sul territorio), ha definito con CSQA, quale organismo di controllo del Grana Padano Dop, una convenzione diretta a favorire il pegno rotativo sulle forme di formaggio DOP, consentendo di convertire il prodotto a magazzino in garanzie utili per ottenere nuove linee di credito per gli investimenti delle aziende associate (si veda qui il comunicato stampa).
Il pegno rotativo è stato istituito per i prodotti agricoli e alimentari certificati Dop e Igp come forma di garanzia diretta per ottenere nuove linee di credito con il decreto del 23 luglio 2020. Il pegno rotativo consente all’impresa di convertire il prodotto a magazzino in garanzie utili per ottenere l’accesso ai finanziamenti, mantenendo la possibilità di disporre del bene oggetto di pegno e di continuare ad utilizzarlo nel processo produttivo e nelle varie fasi di trasformazione del prodotto. Le aziende possono così smobilizzare il patrimonio agroalimentare custodito, che diventerà commercializzabile solo a distanza di anni.
Determinare il valore del prodotto impegnato e assicurare la consistenza e l’identità del formaggio vincolato nel tempo attraverso un’attività ispettiva sarà compito di CSQ. La sua ispezione risponde pertanto da un lato alle esigenze delle imprese del settore agroalimentare di accedere al pegno rotativo e al contempo delle banche di avere garanzia rispetto alla quantità di prodotto impegnato, al suo valore industriale e di mercato, alla sua identificazione costante e puntuale. Grazie allo strumento del pegno rotativo per i prodotti agricoli e alimentari certificati Dop, Iccrea potrà offrire alle banche aderenti e alle imprese agricole loro clienti un ulteriore e innovativo strumento di sostegno al credito e al loro sviluppo aziendale, in particolare a quelle appartenenti alla filiera del Grana Padano Dop.
Ricordiamo che lo scorso settembre Ambrosi spa, holding operativa del Gruppo Ambrosi di Castenedolo (Brescia), leader nel Grana Padano e Parmigiano Reggiano, ha collocato in private placement un prestito obbligazionario a tasso fisso della durata di sei anni per 12 milioni di euro, garantito dai prodotti DOP in stagionatura a magazzino. Nell’operazione sono stati coinvolti in qualità di anchor investor Cassa Depositi e Prestiti e Finlombarda, finanziaria di sviluppo della Regione Lombardia, oltre a Finint sgr per conto del fondo pensione Solidarietà Veneto, e Kairos (si veda altro articolo di BeBeez).
Lo scorso maggio il leader nella produzione di Parmigiano Reggiano 4 Madonne Caseificio dell’Emilia aveva collocato su Fundera un minibond short term, fino a un massimo di un milione di euro. Il prestito, con scadenza 27 maggio 2022, è assistito per un controvalore pari al 120% da una garanzia nella forma del pegno rotativo non possessorio, costituito da forme di parmigiano reggiano in affinamento presso i magazzini dell’emittente. Il +20% di garanzia costituisce un margine precauzionale in caso di oscillazione del prezzo del sottostante durante il periodo di vita dell’emissione (si veda altro articolo di BeBeez).
Finora il settore agro-alimentare è stato l’unico a godere di normative speciali in tema di pegno rotativo. Ma ci sono vari settori che sono caratterizzati da lunghi cicli di magazzino e i tempi di giacenza delle scorte influenzano i valori della PFN, che si avvicina molto al valore delle rimanenze. Sinora in questi casi si è fatto spesso ricorso all’art. 46 del Testo Unico Bancario, che ha introdotto il cosiddetto privilegio speciale su beni mobili, comunque destinati all’esercizio dell’impresa, non iscritti nei pubblici registri, come garanzia di finanziamenti bancari. Ma tra pochi mesi finalmente sarà possibile ricorrere all’utilizzo della nuova norma sul pegno non possessorio, che è stata approfondita il 29 novembre scorso all’appuntamento di BeBeez Academy sul tema (si veda altro articolo di BeBeez).
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