Partirà il prossimo 19 agosto e si chiuderà il 20 settembre l’opa su Alkemy, enabler specializzato nell’evoluzione digitale del modello di business di aziende di medie e grandi dimensioni, quotato su Euronext Milan, promossa dalla martech Retex spa a 12 euro per azione. Lo si legge nella nota diffusa ieri, che annuncia l’avvenuta pubblicazione del Documento di offerta (si veda qui il comunicato stampa) annunciata a inizio giugno (si veda altro articolo di BeBeez).
Retex è l’azienda specializzata in servizi per il retail nel settore della gdo, fashion e luxury, di cui a metà maggio il fondo FSI II ha annunciato l’acquisizione dell’80%, sottoscrivendo un aumento di capitale da 100 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Il fondo FSI II, gestito da FSI sgr, guidata da Maurizio Tamagnini, attraverso Retex punta a creare un gruppo da 500 milioni di ricavi a livello consolidato, anche tramite acquisizioni e appunto Alkemy è il primo target della serie.
Retex è assistita nell’operazione da Intermonte sim e Mediobanca in qualità di advisor finanziari e da PedersoliGattai in qualità di consulente legale.
Nel dettaglio, l’opa riguarda la totalità del capitale di Alkemy e quindi un massimo di 5,685 milioni di azioni, il che significa, al prezzo di 12 euro per azione, un esborso massimo di circa 68,2 milioni di euro. Il prezzo di offerta, che include le cedole relative a eventuali dividendi che potranno essere deliberati e distribuiti da Alkemy, incorpora un premio del 20,87% rispetto al prezzo ufficiale delle azioni rilevato allo scorso 31 maggio, cioé l’ultimo giorno di borsa aperta prima della data di annuncio al mercato dell’offerta (il 3 giugno); e un premio del 23,97% rispetto al prezzo di chiusura sempre del 31 maggio.
L’efficacia dell’offerta è condizionata, tra l’altro, al raggiungimento di una soglia di adesioni all’offerta tale da consentire a Retex congiuntamente alle persone che agiscono di concerto di detenere complessivamente una partecipazione superiore al 90% del capitale sociale di Alkemy. Obiettivo dell’offerta è infatti il delisting da Piazza Affari e la successiva fusione in Retex o in un’altra società del gruppo. ll nome della nuova realtà risultante dalla fusione cui farà capo il nuovo gruppo includerà però ancora il termine “Alkemy”, secondo quanto concordato da Retex con Duccio Vitali, consigliere delegato di Alkemy e oggi titolare dell’11% del capitale e del 17,87% dei diritti di voto.
Ricordiamo che Vitali si è impegnato a consegnare le sue azioni all’opa e, in caso di successo dell’opa, di reinvestire parte dei proventi in un aumento di capitale della stessa Retex (si veda qui il comunicato stampa di giugno). Vitali diventerebbe poi l’amministratore delegato del gruppo che verrebbe a crearsi con Retex.
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Come si legge nel Documento di offerta, ai fini dell’opa, Alkemy è stata valutata a un EV di 103,5 milioni di euro, cioé 7,9 volte l’ebitda rettificato del 2023, che era stato di 13,1 milioni di euro, a fronte di 119,2 milioni di ricavi e di un debito finanziario netto di 31,8 milioni (si veda qui il comunicato stampa). Il multiplo in questione risulta più alto sia della media (7,2 volte) sia della mediana (6,7 volte) dei multipli calcolati per il 2023 per le società quotate comparabili, che sono l’italiana Digitouch, le britanniche M&C Saatchi, Next 15, S4 Capital e WPP e la francese Publicis Groupe.
L’ingresso di Alkemy nel nuovo gruppo, si legge nella nota diffusa ieri, “consentirebbe all’emittente di consolidare il proprio posizionamento competitivo e continuare il proprio percorso di crescita per linee esterne. Infine, a giudizio dell’offerente, la creazione del nuovo gruppo consentirebbe alle società partecipanti (inclusa Alkemy) di beneficiare di accresciute capacità di attrazione, incentivazione e retention dei migliori
talenti”. E ancora: “L’offerente ritiene, infatti, che il delisting sia un presupposto per favorire la crescita e il rafforzamento dell’emittente in una prospettiva di medio-lungo termine, in quanto ciò le consentirebbe di agire con maggiore flessibilità gestionale e organizzativa, tempi di decisione e di esecuzione più rapidi e beneficiando altresì di una riduzione dei costi di gestione”.