Il colosso russo Rosneft mette sul piatto 500 milioni di euro e si aggiudica il 50% di Camfin e, indirettamente, il 13,1% di Pirelli, diventandone il primo azionista. Contestualmente il fondo Clessidra esce di scena, mentre Unicredit e Intesa Sanpaolo reinvestono parte di quanto incassato. L’annuncio dell’operazione è arrivato a sorpresa ieri (scarica qui il comunicato congiunto). Dal giugno 2013, dunque, cioé dalla costituzione della newco tra le banche e il fondo guidato da Claudio Sposito, Clessidra ha portato a casa quasi il doppio del capitale investito in Camfin. Secondo quanto riferisce oggi MF-Milano Finanza, il fondo aveva infatti messo sul piatto 150 milioni di euro di equity e ora incasserà dai russi un assegno ancora da definire esattamente, ma che comunque si aggirerà tra i 250 e i 280 milioni di euro, anche grazie al fatto che in Camfin c’era un po’ di leva.
L’investimento da parte del fondo, infatti, è stato fatto a un prezzo medio di 8 euro per azione e la vendita avviene a 12 euro. tutta l’operazione è stata strutturata in poche settimane e l’interesse di Rosneft si è manifestato all’improvviso. L’impegno di Clessidra in Camfin, infatti, doveva essere di tre o quattro anni con una governance importante. L’arrivo dei russi ha scompaginato le carte e il fondo ha preferito monetizzare l’investimento e togliere il disturbo, lasciando il pallino al player industriale che a questo punto potrà trarre pieno vantaggio dallo sviluppo del business di Pirelli in Russia. Rofnet è infatti proprietario di migliaia di pompe di benzina in Russia dove Pirelli potrà affiancare propri punti vendita e obiettivo dichiarato dell’accordo è, si legge nella nota, “sviluppare le attività e il business di Pirelli anche rafforzando la rete commerciale in Russia grazie alla capillare presenza sul territorio di Rosneft”.
Nel dettaglio, l’operazione prevede che Unicredit, Intesa Sanpaolo e Clessidra sciolgano la partnership in Lauro61/Camfin (creata nel giugno 2013 per consentire l’uscita dai piani alti della catena di controllo di Pirelli da parte della famiglia Malacalza) e che le banche reinvestano parzialmente in un nuovo veicolo di cui Rosneft avrà il 50% (valutando Pirelli 12 euro per azione) e il restante 50% sarà detenuto da una newco composta all’80% da Nuove Partecipazioni ( holding che fa capo a Marco Tronchetti Provera) e per il resto alle due banche con una quota del 10% ciascuna. Questa nuova partnership deterrà la partecipazione Pirelli oggi posseduta da Lauro61/Camfin, cioé il 26,%.