A finanziare l’acquisizione di Golden Goose spa da parte del fondo Carlyle Europe Partners IV è stato un pool di banche composto da Banca Imi, Banco Bpm, Interbanca (gruppo Banca Ifis), Mediterranean Bank e UniCredit. L’annuncio (scarica qui il comunicato stampa) è stato dato ieri in occasione del closing dell’acquisizione siglata lo scorso febbraio (si veda altro articolo di BeBeez).
A vendere per 400 milioni di euro la società italiana produttrice di abbigliamento e accessori casual di lusso, noto soprattutto per il brand omonimo di sneaker, è stato il fondo Ergon Capital Partners III alla guida di un pool di investitori che aveva acquisito la maggioranza di Golden Goose nel maggio 2015 dai fondatori della società, Alessandro Gallo e Francesca Rinaldo e dai fondi dell’allora Dgpa sgr (oggi Syle Capital sgr, con la partner Roberta Benaglia che era rimasta alla guida della società) e di Riello Investimenti.
Latham & Watkins ha assistito The Carlyle Group, i venditori sono stati assistiti da Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners, mentre Gatti Pavesi Bianchi ha assistito i co-investitori di Ergon e i manager di Golden Goose. Infine, Linklaters ha assistito le banche finanziatrici.
Golden Goose ha superato i 100 milioni di euro di ricavi nel 2016, di cui circa il 60% generati sui mercati internazionali. Il 2015 si era invece chiuso con ricavi consolidati per 77,9 milioni, un ebitda di 19,1 milioni, un utile netto di 3,9 milioni e un debito finanziario netto di 18,2 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).