![Roma termini](https://bebeez.it/wp-content/blogs.dir/5825/files/2015/03/Roma-termini.jpg)
Si scaldano i motori per l’asta per Grandi Stazioni, che partirà all’inizio di maggio e sarà gestita da Rotschild, Il gruppo, controllato al 60% da Ferrovie dello Stato (affiancate nell’operazione dai legali di Gianni Origoni Grippo) e per il 40% dai privati di Eurostazioni (Edizione srl , Vianini lavori, Pirelli e Sncf, con advisor Legance), gestisce 14 scali ferroviari in Italia, coprendo oltre un milione e 500mila metri quadri di asset immobiliari, di cui oltre 140 mila mq a disposizione di attività commerciali e di ristorazione, e con oltre 700 milioni di visitatori ogni anno. A queste stazioni si aggiungono poi Praga centrale e Marianske Lazne nella Repubblica Ceca.
I potenziali investitori hanno già sul tavolo il materiale informativo, con il piano industriale a cinque anni che il management, guidato dall’amministratore delegato, Paolo Gallo, ha quasi ultimato con il supporto di McKinsey. il nuovo piano industriale 2015-2020, come anticipato da MF-Milano FInanza lo scorso dicembre, si articola su due pilastri principali: valorizzare al meglio gli spazi commerciali e migliorare la qualità dell’ambiente all’interno delle stazioni, in modo che possano diventare un luogo non solo di passaggio ma anche di vita cittadina, come accade in altre grandi metropoli, da Londra a New York.
Quindi da un lato il tentativo è quello di tipizzare al meglio i diversi scali, organizzando i nuovi spazi in maniera più omogenea e raggruppando le attività per categoria: food & beverage, fashion e così via. Dall’altro si vogliono rendere le stazioni più belle e sicure, per aumentare i potenziali clienti.
Secondo quanto riferito ieri dal Corriere Economia, il dossier è già stato richiesto dai fondi sovrani di Abu Dhabi (Adia), del Qatar (Qia) e di SIngapore (Gic); da operatori di real estate focalizzati sul retail come la francese Klepierre e la franco-olandese Unibal Rodamco; da fondi di private equity come Cvc, Bain Capital, Cinven e Blackstone; e da fondi infrastrutturali come Antin e Ardian.
Ma la rosa dei fondi interessati è in realtà ancora più ampia. Il dossier è sotto la lente anche di Permira, Carlyle, Clessidra e non è da escludere che il Fondo Strategico e F2i ci stiano facendo un pensierino.
In ogni caso è ancora da definire l’esatto perimetro che sarà oggetto della cessione, che comunque riguarderà la sola attività retail e cioé la concessione quarantennale per la gestione dei 14 principali scali ferroviari italiani.
Più nel dettaglio, come anticipato da MF-Milano Finanza lo scorso 19 gennaio, il prossimo passaggio sarà la scissione parziale non proporzionale dei diversi business di Grandi Stazioni, che saranno poi fatti confluire ognuno in una newco: GS Rail (attività ingegneristiche), GS Retail ( gestione degli spazi commerciali negli scali) e GS Real Estate (proprietà degli immobili, ossia una quarantina di edifici vicini agli scali ferroviari il cui valore sarebbe inferiore a 50 milioni).
Con questa operazione si assisterà a una riorganizzazione delle quote societarie, perché i soci privati non avranno partecipazioni in GS Rail e quindi si avrà un riequilibrio delle quote in GS Retail a loro favore dal 40% a circa il 50%.
Il valore dell’operazione relativa a GS Retail si aggira sugli 800 milioni di euro cioé 18 volte l’ebitda stimato 2014 di 44 milioni dai 45 milioni del 2013, a fronte di ricavi consolidati di 206 milioni (scarica qui il bilancio consolidato 2013) e di un debito finanziario netto di 167 milioni.