Investindustrial si prepara a quotare Euskaltel. Il provider spagnolo di servizi internet, fonia e tv via cavo, partecipato dal fondo guidato da Andrea Bonomi (che insieme a Trilantic Capital Partners ne controlla il 48,1%), ha annunciato ieri l’intenzione di quotarsi alla Borsa di Madrid (scarica qui il comunicato stampa).
L’operazione non prevede aumenti di capitale, ma soltanto un’offerta di vendita, destinata solo agli investitori istituzionali, da parte degli attuali azionisti e cioè il colosso utility Iberdrola (2%), KutxaBank (una cassa di risparmio basca, 49,9%) e International Cable sa (48,1%).
Quest’ultima è appunto la holding che riunisce le partecipazioni in Euskaltel di Investindustrial (guidato in Spagna da Carlo Umberto Bonomi, fratello di Andrea) e Trilantic (guidato in Europa dall’ex Lehman Brothers Vittorio Pignatti Morano).
Nell’ottobre 2012 i due fondi avevano investito nel gruppo tlc oltre 200 milioni di euro di equity (si veda Reuters), sulla base di un fatturato 2011 di 334 milioni e di un ebitda di 131 milioni. A cedere la quota allora erano stati KutxaBank (che aveva venduto il 10%), Iberdrola (8%), Endesa (9%), Mondragon (2%) e una serie di soggetti legati al governo basco (19%).
Nella nota pubblicata ieri il gruppo tlc precisa di aver chiuso il 2014 con un fatturato di 321,1 milioni di euro e un ebitda di 155,9 milioni. Le valutazioni che circolano ora per Euskaltel sono comprse tra 1e 1,5 miliardi di euro, debito compreso. La cifra potrebbe però ridursi, se prima dell’operazione gli azionisti si dovessero concedere un maxi-dividendo, che già alcuni quantificano in 200 milioni.
Advisor del gruppo per l’operazione è Rothschild; joint global coordinator e bookrunner dell’ipo sono JP Morgan e Ubs, mentre Bbva e Citigroup sono co-bookrunner. Il roadshow internazionale dovrebbe partire la settimana prossima e il flottante dovrebbe ammontare a circa il 50% del capitale.
Secondo la stampa locale (si veda qui L’Opinion), nel frattempo Euskaltel sarebbe in trattative per acquistare Telecable de Asturias, un altro operatore internet del nord della Spagna, attualmente controllato all’85% dal fondo Carlyle, e che si dice possa valere circa 400 milioni di euro. Anche la galiziana R, a sua volta controllata al 70% dal fondo CVC Capital Partners, potrebbe essere della partita e fondersi in Euskaltel.