Dopo i risultati del primo semestre da dimenticare (si veda qui il comunicato stampa), Stellantis vende il pacchetto di maggioranza di Comau, azienda specializzata nell’automazione industriale e nella robotica avanzata, al colosso finanziario statunitense One Equity Partners (si vedano qui il comunicato stampa di Stellantis, qui quello di One Equity Partners e qui quello di Comau).
Secondo quanto risulta a BeBeez, il gruppo automobilistico ha ceduto il 50,1%, mantenendo il restante 49,9%, nell’ambito di una complessa operazione finanziaria, il cui closing è previsto entro fine anno, e che fa parte dell’accordo strategico relativo alla fusione tra le ex FCA e Groupe PSA risalente all’inizio del 2021 (si veda qui il prospetto di quotazione a pagina 122). Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha fatto intanto sapere che “si stanno svolgendo le valutazioni in ordine all’applicabilità della disciplina della golden power” in merito all’operazione.
Nessuna indiscrezione, invece, a proposito del valore attribuito a Comau, ma ricordiamo che nel 2018, quando si erano diffuse voci circa una possibile vendita del gruppo, Bloomberg aveva parlato di un range di 1,5-2 miliardi di euro.
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Il gruppo Comau, infatti, nel 2023 ha registrato un fatturato aggregato di circa 1,1 miliardi di euro. Non è disponibile un bilancio consolidato, ma le controllate estere pesano per circa l’80% dei ricavi, così come risulta dalla Relazione al bilancio di esercizio 2023 di Comau (disponibile qui per gli abbonati a BeBeez News Premium e BeBeez Private Data). In particolare la controllata Usa fattura 344,1 milioni, quella cinese 211 milioni, la francese 90,9, la messicana 64,4 milioni, la brasiliana 35,3, la rumena 35 milioni, la britannica 19,8 milioni, la tedesca 18,3 milioni e l’indiana 13,4. La sola società italiana ha generato nel 2023 un valore della produzione di 266 milioni di euro, ricavi netti per oltre 187,1 milioni, in crescita del 16,3% rispetto all’esercizio precedente, un ebitda negativo per 47,9 milioni (ma in costante miglioramento dai meno 77,6 milioni del 2021) a fronte di una liquidità netta di 120,8 milioni e di un patrimonio netto di 237,5 milioni, pari all’equity value (si vedano qui il report di Leanus e qui la valutazione aziendale di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Con la nuova proprietà, Comau avrà accesso a fondi aggiuntivi che le consentiranno di rafforzare e ampliare le sue radici italiane e di accrescere le proprie competenze in diversi settori, non più solo nell’automotive come in passato, ha assicurato il nuovo socio di controllo. La domanda di automazione industriale cresce infatti nel mondo più del 10% all’anno e, per mantenere il passo, un’azienda come Comau ha bisogno di ingenti investimenti.
L’accordo vincolante appena firmato prevede che l’intero management resti al suo posto, in particolare l’executive chairman Alessandro Nasi e l’amministratore delegato Pietro Gorlier.
“Negli ultimi cinquant’anni Comau è diventata leader nel campo delle soluzioni di automazione. Questa operazione ha lo scopo di aiutare Comau a raggiungere la propria autonomia e rafforzare ulteriormente il suo successo a vantaggio di tutti i suoi stakeholder, in particolare i suoi dipendenti e i suoi clienti. Offre inoltre a Stellantis la possibilità di concentrarsi sulle attività del suo core business in Europa”, ha commentato l’amministratore delegato di Stellantis Carlos Tavares.
“Comau è un’azienda leader nell’automazione industriale, con una tecnologia robotica all’avanguardia e un enorme potenziale di crescita. Abbiamo una comprovata esperienza nell’esecuzione di complesse operazioni di carve-out aziendale e disponiamo delle risorse necessarie per aiutare Comau ad affermarsi ulteriormente come azienda di successo”, ha assicurato Ante Kusurin, partner di One Equity Partners.
“Per oltre cinquant’anni Comau si è costantemente dimostrata capace di trasformare il suo business, la sua tecnologia e il suo approccio all’innovazione. Questa operazione è coerente con il piano strategico di Comau, che mira a espandere il suo business oltre il settore automobilistico e a orientarsi verso la crescita della domanda globale nel campo dell’automazione industriale. Consentirà inoltre di consolidare la forte posizione dell’azienda come leader internazionale nel suo settore, mantenendo solide radici italiane”, ha aggiunto Gorlier.
Fondata a Grugliasco (Torino) nel 1973, è una società globale di tecnologia, che dispone di un’organizzazione internazionale con sette centri di innovazione, dodici stabilimenti in altrettanti Paesi, in cui lavorano 3.700 dipendenti, e una rete mondiale di distributori e partner.
Comau, per la quale Stellantis fino all’anno scorso aveva ipotizzato il ritorno in Borsa in alternativa alla cessione, ha già iniziato a diversificare le proprie attività, entrando in settori che si aprono alle tecnologie di automazione, come la cantieristica, dove ha una partnership con Fincantieri (si veda qui il comunicato stampa). Sta sviluppando anche innovativi progetti nel campo della trasformazione digitale e della robotica, collaborando con Intrinsic (Gruppo Alphabet) (si veda qui il comunicato stampa), oltre che dell’e-mobility, che rappresenta il 40% del business della società.
La società produce sia robot industriali di basso e alto carico utile che cobot, ovvero collaborative robot, e propone una gamma di oltre quaranta diversi robot con capacità di carico da 3 a 650 chilogrammi. In ambito robotica collaborativa, fiore all’occhiello è Aura, un automa in grado di sollevare fino a 170 chilogrammi e di collaborare con l’uomo senza il minimo rischio. È tra i leader mondiali nel settore degli esoscheletri e offre anche una gamma completa di interfacce uomo-macchina, oltre a realizzare digital twins, cioè gemelli digitali che replicano virtualmente una risorsa fisica nell’ambiente virtuale. Come vedremo meglio più avanti, Comau collabora con Leonardo per realizzare soluzioni auto-adattive che associano la robotica cognitiva, i sistemi di visione e l’intelligenza artificiale, per esempio per ispezionare autonomamente pale di elicottero fino a sette metri di lunghezza (si veda qui il comunicato stampa). Comau ha infine brevettato il sistema mobile Hyperflex, che consente di assemblare e installare impianti fotovoltaici sul campo, e realizzato il sistema Flexible Battery Dismantling, che automatizza le fasi di smontaggio delle batterie elettriche esauste.
Ricordiamo che sei anni fa il gruppo automobilistico, quand’era ancora in mani italiane sotto la denominazione FCA, aveva venduto sempre agli americani un’altra controllata, Magneti Marelli, gioiello della componentistica auto, passato a KKR per 6,2 miliardi (si veda altro articolo di BeBeez).
Tornando ai conti di Stellantis, il gruppo automobilistico ha chiuso il primo semestre con un fatturato di 85 miliardi di euro (meno 14%) e un utile netto di 5,6 miliardi (meno 48%), tanto da non far escludere a Tavares la cessione di uno o più brand.