Non ha tardato a farsi sentire l’effetto Starmer sulla City, e il private capital non ha fatto eccezione. In una settimana avara di notizie provenienti dai singoli gestori di private asset presenti nel portafoglio di titoli pubblicato nella pagina Trading floor di BeBeez,in collaborazione con eToro, e con i tassi che proseguono in una lentissima discesa, ci ha pensato la sonante vittoria (soprattutto in termini di seggi) del leader laburista alle elezioni dello scorso 4 giugno a dare una bella spinta ai gestori di Oltremanica. La notizia, come sottolineato anche dall’Economist, è stata infatti accolta dai mercati come un potente segnale di stabilizzazione, dopo il caos risultante da 14 anni di governo conservatore, soprattutto dopo la Brexit.
Ne ha beneficiato soprattutto Bridgepoint Group (+8,6%), che rispetto agli altri gestori conterranei ha inoltre tratto giovamento dai pareri di alcuni analisti, secondo i quali il titolo è sottovalutato di circa il 25% a inizio settimana. Naturalmente anche gli altri investitori di riferimento basati nel Regno Unito, come Intermediate Capital group (+2%) e 3i Infrastructure (+1,9%) hanno beneficiato del cambio della guardia a Downing Street.
Unica eccezione proprio il 3i Group (-2,6%) che troviamo all’estremo opposto della classifica ma a causa soprattutto del downgrade di Morgan Stanley, la quale ha emesso la scorsa settimana un rating Equal Weigth da Overweigth. Tuttavia bisogna ricordare che il titolo negli ultimi sei mesi aveva guadagnato più del 30%.
Guardando oltre le isole britanniche, la scorsa settimana i mercati hanno premiato la francese Tikehau Capital (+6%), grazie alla partnership, annunciata il 27 giugno, con Nikko Asset Management, gestore dell’omonimo gruppo finanziario giapponese,(si veda qui il comunicato stampa), che prevede la distribuzione in Giappone (in esclusiva) e in altri mercati asiatici dei prodotti finanziari di Tikehau da parte di Nikko, oltre all’ingresso della stessa Nikko nel capitale del gestore transalpino.
Anche la tedesca Mutares (+5,9%), dopo i rovesci delle precedenti settimane, si è ripresa grazie soprattutto all’acquisizione della svedese Serneke Sverige dall’omonimo gruppo (si veda qui il comunicato stampa). Si tratta del più grande general contractor del Paese scandinavo, attivo in tutti i segmenti del settore costruzioni, che porta in dote un flusso di ricavi (2023) di circa 700 milioni di euro.
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