Il gruppo armatoriale italiano Premuda, controllato da Pillarstone Italy, ha annunciato che costituirà una joint venture con Columbia Shipmanagement (CSM), un gruppo internazionale con 40 anni di esperienza nella gestione di flotte e nei servizi marittimi per l’industria dello shipping.
La joint venture sarà battezzata CSM Italy e avrà sede a Genova. Grazie alla jv, CSM entrerà nel mercato italiano e si occuperà della gestione tecnica dell’intera flotta oggi in gestione a Premuda, costituita attualmente da 28 navi sia sotto il controllo della società genovese e sia in portafoglio a FINAV, il fondo per la gestione di crediti nel settore dello shipping costituito da Davy Global Fund Management e sottoscritto da Pillarstone.
Come noto, infatti, a inizio 2019 Pillarstone Italy aveva rilevato 300 milioni di euro di crediti deteriorati shipping da Intesa Sanpaolo e Unicredit, verso i gruppi armatoriali Motia, Perseveranza di Navigazione, Elbana di Navigazione, Morfini e Finaval (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione era stata condotta tramite il fondo FI.NAV gestito dall’irlandese Davy Investment Fund Services Limited. Successivamente FI.NAV ha poi condotto un secondo closing, sempre con crediti apportati dalle medesime banche, che ha portato gli asset shipping in gestione al comparto a 500 milioni di euro, cui sono seguiti poi ulteriori apporti da parte anche di altre banche verso altri gruppi armatoriali. Buona parte di quei crediti è già stata trasformata in navi a seguito di operazioni di ripossessmento, navi che poi appunto sono state date in gestione a Premuda.
Oltre alla gestione della flotta Premuda, CSM Italy offrirà fin da subito l’intero portafoglio di servizi offerti dal gruppo CSM a tutto il cluster marittimo italiano. Il capitale sociale di CSM Italy sarà aperto a potenziali nuovi partecipanti, armatori e operatori italiani, che vogliano unirsi allo spirito dell’iniziativa.
Columbia Shipmanagement è uno dei principali gestori navali internazionali, presente con uffici a Cipro, a Singapore, in Germania, in Cina (Shanghai) e uffici di recente apertura in Arabia Saudita (Riyadh) e in Grecia (Atene). Istituita oltre 40 anni fa dal presidente Heinrich Schoeller, CSM fornisce servizi su misura e ottimizzati per i clienti internazionali in tutti i settori marittimi, tra cui anche superyacht, navi da crociera e servizi offshore, oltre a gestire la ristorazione, l’approvvigionamento, la logistica, lo smaltimento dei rifiuti ed il riciclaggio, grazie alla sua Performance Optimisation Control Room.
Per il presidente e ceo di CSM, Mark O’Neil, il nuovo progetto di joint venture conferma l’interesse della società per l’importante mercato italiano: “CSM ha sempre nutrito un profondo rispetto per la storia della marina mercantile italiana. Entrando per la prima volta nel mercato italiano, siamo convinti di essere il partner giusto per una società in forte crescita, alla quale possiamo assicurare economie di scala, soluzioni digitali e ottimizzazione operativa. CSM Italy sarà pronta e disponibile a collaborare con gli altri operatori italiani, in tutti i settori marittimi, fornendo loro un servizio su misura per soddisfare le loro particolari esigenze e coinvolgendoli sin dall’inizio nello sviluppo della Società. Questo è un momento estremamente emozionante per lo shipping italiano e auguriamo il meglio per il futuro al nostro nuovo amministratore delegato Xanthos Kyriacou. È la persona migliore per questo lavoro.”
Per il ceo di Premuda, Marco Fiori: “Due organizzazioni first in class, che condividono il medesimo approccio al business, hanno individuato un obiettivo comune. L’opportunità di partnership con CSM nasce da un’analisi molto approfondita del nostro modello operativo ed è un tassello fondamentale per lo sviluppo di Premuda, finalizzato a ottimizzare la gestione commerciale e strategica della flotta, con il supporto di un partner tecnico di altissimo livello. Questa nuova operazione è un win-win per i due partecipanti e anche per Genova che attrae l’attività di un nuovo gruppo internazionale.”
Gaudenzio Bonaldo Gregori, ceo di Pillarstone Italy: “La possibilità di realizzare un joint-venture rappresenta un ulteriore step nel percorso di sviluppo di Premuda e ribadisce il forte committment che abbiamo nei confronti del settore dello shipping italiano dove siamo diventati un player molto rilevante”.
Premuda è controllata da Pillarstone dal marzo 2017 (si veda altro articolo di BeBeez). Dopo aver raggiunto un accordo con le tre principali banche creditrici (Intesa Sanpaolo, Unicredit e Banca Carige), la società era stata infatti ricapitalizzata e delistata da Piazza Affari dal fondo (si veda altro articolo di BeBeez). E nel corso del 2019 è tornata pienamente in attività (si veda altro articolo di BeBeez).
La compagnia armatoriale ha chiuso infatti il bilancio 2019 con 40,2 milioni di euro di ricavi consolidati dai 36,2 milioni del 2018, un ebitda di 13 milioni (da 10,9 milioni) e una perdita di 1,9 milioni di euro. Al 31 dicembre 2018 le navi della flotta erano 13, salite a 23 al 31 marzo di quest’anno a cui dovrebbero quindi aggiungersene altre 12 nel giro di un anno.