Heron Ventures, newco maltese controllata dal fondo di private equity Usa York Capital affiancato dal gruppo armatoriale italiano Augustea (controllato dalla famiglia Zagari), dalla compagnia armatoriale greca Oceanbulk Shipping LLC e dal colosso agroalimentare Usa Bunge è stata l’unico offerente all’asta presso il Tribunale di Torre Annunziata per il ramo dry bulk di Deiulemar Shipping, la società armatoriale di Torre del Greco protagonista di un crac da oltre 700 milioni di euro che ha interessato quasi 10 mila risparmiatori sottoscrittori di obbligazioni irregolari (si vedano gli altri articoli di BeBeez).
Heron Ventures, assistita nell’operazione dallo studio legale Paul Hastings, si è portata a casa al prezzo di 82,5 milioni di euro le dodici navi bulk carrier restanti in flotta e l’azienda con circa trenta dipendenti operativi nella sede di Torre del Greco. Lo ha annunciato ieri Heron Ventures (scarica qui il comunicato), confermando quanto anticipato da MF-Milano Finanza. Delle 12 navi bulk carrier rilevate, le tre più datate (età media oltre 20 anni) verranno presumibilmente dismesse e cedute per demolizione mentre le altre andranno a rinforzare la flotta di navi operate dal trio Augustea-Bunge-York anche tramite l’altra joint venture maltese ABY Holding Ltd.
Lo scorso ottobre la Sea Ship Dry, la società costituita l’anno scorso da Marnavi insieme a Europa Investimenti, aveva depositato un’offerta di concordato fallimentare per lo stesso ramo dry bulk di Deiulemar da almeno 81 milioni di euro, ma l’offerta era stata respinta dal Tribunale.