Asahi Group Holdings, colosso giapponese del food&beverage, ha annunciate ieri di aver presentato a Anheuser-Busch InBev un’offerta finale e vincolante per acquisire da SABMiller plc i brand delle birre Peroni, Grolsch and Meantime e le relative società italiane, olandesi e britanniche che producono e distribuiscono quei marchi, in modo da ottenere il via libera dell’Authority Antitrust europea alla mega-fusione tra Anheuser-Busch InBev e SAB Miller. In una nota diffusa ieri Asahi spiega che inizieranno ora le trattative in esclusiva (scarica qui il comunicato stampa).
L’offerta di Asahi è di 2,55 miliardi di euro per le attività prive di cassa e di debito, condizionata al completamento dell’acquisizione di SAB Miller da parte di AB InBev e all’approvazione da parte della Commission europea del ruolo di Asahi come acquirente delle attività oggetto di disinvestimento da parte di SAB Miller ai fini della fusione.
Con questa operazione Asah, assistita da Rotschild, espanderebbe in maniera importante in un sol colpo la sua attività anche in Europa, dove al momento è praticamente assente. Peroni ha chiuso l’esercizio 2014-2015 a fine marzo 2015 con 347,9 milioni di ricavi e 24,5 milioni di ebit. Alla stessa data Grolsch ha chiuso l’3esercizio 2014-2015 con 296,9 milioni di ricavi e 18,5 milioni di ebit, mentre il bilancio 2014 (chiusura al 31 dicembre) di Meantime indicava 15,8 milioni di sterline di ricavi e 1,7 milioni di ebit.
Circa un mese fa Asahi aveva confermato i rumor relativi a un suo interessamento ai tre marchi di birra, precisando di essere in fase di valutazione delle diverse opportunità di acquisizione, ma chiarendo di non avere ancora preso alcuna decisione. Al deal stavano lavorando anche la tailandese Thai Beverage e il gruppo delle Filippine San Miguel, oltre che un nutrito gruppo di operatori di private equity internazionali (si veda altro articolo di BeBeez).