L’industria manifatturiera tornerà a crescere nel 2014 (fatturato +1,5% in termini reali), per poi registrare ritmi di sviluppo superiori al 2% nel periodo 2015-18: in tutto il quinquennio si recupereranno 80 miliardi di euro di fatturato sui 180 persi tra il 2007 e il 2013. Il calcolo è dell’ufficio studi di IntesaSanpaolo che ha presentato ieri il suo ultimo Rapporto sui Settori industriali (scarica qui comunicato).
Il ritmo di crescita atteso non sarà comunque sufficiente a colmare il gap nei livelli produttivi
apertosi nel biennio 2008-09: nel 2018 il fatturato dell’industria italiana sarà ancora dell’11%
inferiore rispetto al 2007, con una perdita di circa 100 miliardi di euro a prezzi costanti.
Nel 2014, i settori che conosceranno ritmi di sviluppo più intensi saranno, in particolare, i produttori di beni intermedi (intermedi chimici, metallurgia, prodotti in metallo, altri intermedi), i primi a ripartire nelle fasi di ripresa ciclica, e i settori della meccanica e dell’automobile e motocicli, che potranno beneficiare della tonicità di molti mercati esteri e del rimbalzo atteso sul mercato interno per la domanda di alcuni prodotti, giunta su livelli di minimo.
Nel medio termine, lo scenario vede favoriti i settori a maggiore proiezione internazionale, in particolare i produttori di beni di investimento, che godranno di migliori condizioni di domanda sia sui mercati internazionali che su quello interno: nuovamente meccanica, automobile e motocicli, cui si aggiungerà l’elettrotecnica, il cui sviluppo rimarrà nel biennio 2014-15 condizionato dalla debolezza
attesa nel ciclo delle costruzioni in Italia e dagli eccessi di capacità nel settore elettrico. Sopra la media anche i produttori a monte di questi settori, dalla metallurgia ai prodotti in metallo.