I veicoli di capitale privato avevano in gestione ben 4.165 miliardi di dollari in tutto il mondo alla fine dello scorso giugno (di cui 2.822 miliardi di valore dei portafogli e 1.343 miliardi di impegni sottoscritti da parte degli investitori, pronti per nuovi investimenti), in aumento di circa 200 miliardi dai 3.972 miliardi di fine 2014.
Di questo monte di denaro, ben 2.400 miliardi a fine giugno 2015 erano in gestione ai fondi di private equity, mentre il resto faceva capo a fondi di venture capital, fondi infrastrutture, di private debt , di real estate e risorse naturali. Il calcolo è della britannica Preqin, una delle più rispettate case di analisi del settore degli investimenti alternativi, che ha appena pubblicato il ultimo global report..
L’aumento delle masse in gestione è stato spinto sia dall’aumento di valore delle partecipazioni in portafoglio, nel’ambito di uno scenario macroeconomico più favorevole e un’intensa attività di m&a a livello globale, sia da una ricca di raccolta di nuovi capitali.
L’attività di fundraising è andata infatti molto bene: 1.062 diversi veicoli di private capital hanno raccolto 551 miliardi di dollari l’anno scorso; di questi, 689 veicoli erano di private equity e hanno raccolto impegni per oltre 288 miliardi di dollari nel corso del 2015. Il dato, che si colloca al di sotto di quello del 2014, non è però definitivo e, secondo Preqin, il dato finale indicherà una raccolta al pari di quella del 2014. D’altra parte raccogliere denaro dagli investitori non è certo cosa facile, perché c’è una grande concorrenza.
Al momento ben 1.630 fondi di private equity sono in raccolta per un target complessivo di 483 miliardi di dollari. E soprattutto è difficile conquistare la fiducia dei nuovi investitori, quando a raccogliere è un nuovo managment team: soltanto l’8% dei capitali raccolti l’anno scorso sono andati a nuovi team e il 54% degli investitori interpellati da Preqin a fine anno ha detto che nei successivi 12 mesi non aveva intenzione di investire in fondi di operatori appena nati.
In ogni caso, a facilitare l’attività di raccolta ci pensano le performance dei fondi, in particolare quelle dei fondi di private equity, che in un’ottica di lungo termine continuano a pagare agli investitori ritorni superiori a quelli pagati da tutte le altre asset class. A fine giugno 2015, infatti, I fondi di private equity avevano rimborsato agli investitori 189 miliardi di dollari contro 117 miliardi richiamati, dopo un 2014 in cui avevano distribuito agli investitori 475 miliardi e ne avevano richiamati solo 294.
Così non sorprende che il 94% degli investitori interpellati da Preqin abbia affermato che le performance del loro portafoglio di private equity aveva raggiunto o addirittura superato le loro aspettative. E infatti il 51% degli investitori ha anticipato che nel primo semestre 2016 sottoscriverà ulteriori nuovi impegni in private equity.
Ciò significa che la potenza di fuoco dei fondi aumenterà ancora, dopo il già importante aumento registrato nel corso del 2015. Preqin calcola infatti che la potenza di fuoco dei fondi di private capital a fine giugno abbia raggiunto quota 1.343 miliardi dai 1.254 miliardi di fine 2014. Contemporaneamente il valore delle partecipazioni in portafoglio è salito a 2.822 miliardi dai precedenti 2.718 miliardi.
In particolare, i fondi di private equity erano dotati di ben 696 miliardi di dollari di capitali pronti per gli investimenti, il che sta creando però una certa preoccupazione, perché più liquidità c’è e più concorrenza c’è, tanto più le valutazioni delle società target saliranno. E infatti il 70% degli investitori interpellati si è dichiarato preoccupato, ma a preoccuparsi della questione è anche il 40% dei gestori dei fondi.
Un discorso a parte va fatto per il venture capital. L’anno scorso a livello gloable i fondi hanno raccolto 47 miliardi di dollari, vivi compresa la raccolta del fondo di venture capital più grande della storia, cioè il fondo Insight Venture Partners IX che ha annunciato un closing a 3,4 miliardi di dollari. L’anno scorso, peraltro, è stato l’anno più ricco di sempre per i venture, con un Irr a un anno del 20,5%, mente i fondi hanno investito 136 miliardi spalmandoli su 9.241 operazioni.