Roberto Cavalli potrebbe uscire presto dal portafoglio del fondo Clessidra. Secondo quanto scrive oggi MF Fashion, infatti, l’sgr starebbe valutando di disinvestire dalla maison di moda acquisita per il 90% un anno fa con un progetto di rilancio che prevedeva di rimetterla in sesto dal punto di vista finanziario. Il tutto nell’ambito di una rifocalizzazione della strategia di investimento, che con la nuova proprietà sarebbe meno esposta al settore moda e lusso. Non a caso sono in corso attualmente trattative per la cessione di Buccellati (si veda altro articolo di BeBeez).
Secondo il piano industriale al 2025 della griffe, attualmente affidata per la creatività a Peter Dundas, il rosso dovrebbe durare fino al 2020. MF Fashion lo scorso 31 marzo aveva riferito che il bilancio 2015 di Cavalli aveva registrato un calo del fatturato del 14,2% a 179,7 milioni di euro, su cui ha pesato soprattutto la contrazione del 17,1% a 53,7 milioni dei ricavi da licenza, conseguenza della chiusura dell’accordo con Dressing e il passaggio a Swinger per la linea Cavalli Class, con un peso sul turnover per circa 8 milioni di euro. Quanto alla redditività. i costi della riorganizzazione aziendale hanno pesato sull’ebitda in maniera importante, portandolo in negativo per 1,6 milioni di euro. Unico dato positivo è stato il ritorno all’utile netto, ben 32,7 milioni, dopo la perdita di 9,7 milioni del 2014, ma questo soltanto grazie alla plusvalenza registrata dalla cessione del palazzo di rue Saint Honoré a Parigi.
Commentando i dati di bilancio, il ceo Renato Semerari a MF Fashion aveva detto che per il futuro: “Una direttrice importante sarà l’internazionalizzazione. Lavoreremo molto sull’Asia, in particolare su Cina, Giappone e Corea dove siamo poco presenti. Anche in Europa abbiamo molte aree scoperte, come per esempio la Germania o città chiave come Barcellona e Ginevra. Per gli Stati Uniti ci concentreremo soprattutto sul wholesale e quindi sulla messa a punto di alleanze con i principali department store, una rete importante sia per performance di vendita sia per la clientela”.
Dal punto di vista merceologico il focus sarà invece su due categorie ancora poco espresse: “Uomo e accessori, che rispettivamente pesano rispettivamente per l’8% e il 12% del fatturato, saranno due categorie su cui investiremo molto. Siamo molto contenti del lavoro fatto dal direttore creativo Peter Dundas: la campagna vendita della fall-winter 2016/17 ha registrato una crescita a doppia cifra”.