Torna l’ipotesi ipo per Banca Farmafactoring, dopo che la primavera scorsa il fondo Apax Partners ha scelto di vendere l’istituto al collega Centerbridge invece che quotarlo, come inizialmente aveva pensato (si veda altro articolo di BeBeez).
Secondo quanto riferito ieri da Reuters, Centerbridge ha dato mandato a Mediobanca, Morgan Stanley e Deutsche Bank per seguire la quotazione, che prevede un flottante di circa il 50%. Negli ultimi giorni si sarebbe già tenuta una presentazione agli analisti, con l’obiettivo di sbarcare sul mercato a luglio o al massimo a settembre.
Banca Farmafactoring è il principale operatore in Italia, in Spagna e Portogallo nella gestione e smobilizzo pro-soluto dei crediti commerciali vantati nei confronti degli enti della pubblica amministrazione ed è ora controllata al 94,25% da Centerbridge attarverso BFF Luxemburg, con Bracco che detiene il 3,28% e altri soci di minoranza. Si dice che la banca sia stata valutata attorno ai 500 milioni di euro in occasione del buyout da parte di Centerbridge.
Nel 2015 i volumi di crediti gestiti in conto proprio o in conto di terzi dalla banca sono stati pari a 6,3 miliardi, in crescita del 15%. Il margine di intermediazione è stato di 141,9 milioni dai 117,4 milioni del 2014 (il dato del 2014 è pro-forma, cioé al netto del provento significativo di circa 113 milioni derivante da un cambio di metodologia di calcolo della stima del tasso di recupero degli interessi di mora). Nel comunicato sui conti diffuso a fine aprile, la società sottolineava che stava valutando “molteplici e differenti opzioni strategiche, incluso l’eventuale debutto sul mercato dei capitali”.
L’istituto ha già unbond da 300 milioni di euroquotato alla Borsa irlandese che è stato collocato nel giugno 2014. Il titolo ha scadenza giugno 2017 e paga una cedola del 2,75% (si veda altro articolo di BeBeez).
Intanto Banca Farmafactoring punta ad ampliare l’attività in Europa centro-orientale. Attualmente ha in corso un’opa sulla polacca Magellan, che si chiuderà il prossimo 27 maggio. il bilancio consolidato 2015 spiega, infatti, nel paragrafo “Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio”, che lo scorso “8 gennaio 2016, Banca Farmafactoring, ha annunciato un’offerta pubblica di acquisto sul 100% delle azioni di Magellan sa, società per azioni polacca quotata alla Borsa di Varsavia. Magellan è una società leader nel mercato dei servizi finanziari rivolti al settore sanitario in Polonia, e opera anche in Repubblica Ceca, Slovacchia e Spagna. L’offerta è condizionata al ricevimento, da parte di Banca Farmafactoring dell’approvazione della Banca d’Italia e della competente Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato polacca”.
Il periodo di sottoscrizione è stato a più riprese esteso. Lo scorso 5 maggio Banca Farmafactoring ha alzato il prezzo dell’Opa a 66,15 zloty da 64 zloty, portando il valore totale dell’offerta a 444,5 milioni di zloty, e prolungato il periodo di offerta sino appunto al 27 maggio. A gennaio il Cda di Magellan aveva spiegato che il prezzo proposto da Banca Farmafactoring di 64 zloty per azione non rifletteva il potenziale di crescita e il fair value della società, pur riconoscendo il valore di una partnership con la società italiana. Banca Farmafactoring ha vincolato il successo della propria offerta ad adesioni almeno per l’80%.